IndyCar | Ufficiale il calendario 2026: fuori Iowa, dentro Phoenix
Ancora 17 le tappe in programma per un 2026 che si preannuncia ancora ad alto tasso di show

Mancava solo lui ormai tra le categorie più importanti del motorsport, e finalmente il calendario IndyCar 2026 è stato rilasciato dal board della categoria. Diverse sono le novità rispetto alla stagione appena conclusa, e sicuramente da registrare è il ritorno del gran finale a Laguna Seca e della doppia tappa al Milwaukee Mile.
St. Pete in apertura prima del ritorno di Phoenix e del debutto di Arlington
Come avviene ormai da diverse stagioni, sarà il Firestone Grand Prix of St. Petersburg a dare il via alle danze. Il cittadino della Florida vedrà le Dallara DW12 sfidarsi nel weekend che culminerà domenica 1° marzo, e sarà un sicuramente un grande spettacolo che aprirà un mese di marzo particolarmente impegnativo per team e piloti. Una settimana più tardi, infatti, ecco una delle novità rispetto al 2025: il Phoenix Raceway tornerà protagonista in un weekend condiviso con la Nascar, e che vedrà le monoposto di scena sabato 7 e le stock car domenica 8.
Il weekend successivo la categoria tornerà su un cittadino, ancorché nuovo di zecca: stiamo parlando dell’Arlington GP, ricavato tra i viali intorno agli enormi AT&T Stadium e Globe Life Stadium, che dunque riporterà la IndyCar nello Stato della Stella Solitaria dopo l’uscita del Texas Motor Speedway di Fort Worth dal calendario. Sarà un mese di marzo infuocato per la IndyCar, con Barber a fare da chiusura (29), il primo road course della stagione. Il mese di aprile, poi vedrà protagonista il classico appuntamento di Long Beach, che vedrà come sempre il double-header con Imsa.
Indy 500 il 22 maggio, Toronto cambia sede e... Monterey chiude
Il Month of May si aprirà sabato 9 maggio con il Sonsio Grand Prix sullo stradale dell’Indianapolis Motor Speedway, che farà da prodromo alle due settimane di attesa per la 500 Miglia, che si terrà domenica 22. A chiudere il mese più caldo sarà il Detroit Chevrolet Grand Prix, anche questo in coabitazione con IMSA. Diverse novità attenderanno invece il gruppo dei piloti nella stagione estiva, a partire dalla ricollocazione dell’appuntamento di Toronto. L’Exhibition Center della città canadese, infatti, sarà impegnato in quanto cuore pulsante dei Mondiali di calcio in Ontario, e per questo motivo verrà allestito un tracciato a Markham, circa 45 km a nord dell’attuale layout, che però sarà protagonista il 16 di agosto.
Nel mezzo, ecco i grandi classici dell'estate a stelle e strisce: St. Louis e Road America in giugno (7 e 21), per poi fare tappa a Mid-Ohio e Nashville nel corso del mese di luglio, con l'ovale del Tennessee anticipato rispetto alle ultime due stagioni. Portland manterrà la sua posizione ad inizio agosto, mentre il Milwaukee Mile tornerà ad ospitare un double header alla fine di agosto, in sostituzione della tappa in Iowa, che uscirà dal calendario. Il gran finale tornerà quindi ad essere disputato in California, sulle colline di Laguna Seca.

Per certi versi si tratta di un ritorno al passato, nonostante le novità in calendario; certamente, la IndyCar è riuscita a creare un buon mix di tracciati, riportando in calendario Phoenix prima della 500 Miglia. Manca ancora la tappa messicana, non disputatasi per motivazioni più che altro logistiche: Mexico City, infatti, sarà alle prese nei mesi estivi con i Mondiali, esattamente come Toronto, e pertanto organizzare un GP sarebbe stato proibitivo. La sensazione, però, è che il ritorno del Tricòlor in calendario sia solo rimandato. Che dire, viene quasi voglia di schiacciare il tasto fast forward: in IndyCar si respira già aria di 2026.
Nicola Saglia