Dopo oltre 40 anni questo fine settimana la F1 tornerà a correre nel suggestivo scenario di Las Vegas, terzo appuntamento a stelle e strisce della stagione 2023. Oggi come allora il Circus sente la necessità di estendere la propria popolarità oltreoceano e così il parcheggio del Caesars Palace diventa la sede dell’ultimo GP dei mondiali 1981 e 1982. Proprio nell’ultima edizione del Caesars Palace Grand Prix emerge il talento di un giovane pilota milanese, Michele Alboreto.

GARA DECISIVA

Nonostante le critiche ricevute per la conformazione simile ad un kartodromo, il circuito del Caesars Palace diventa teatro della conquista dei titoli piloti e costruttori del campionato 1982 di F1. Per quanto riguarda i piloti a comandare la classifica c’è Keke Rosberg, che ha come unico avversario John Watson, lontano però 9 lunghezze e quindi costretto a vincere la corsa sperando di vedere il suo avversario fuori dalla zona punti. Con i 9 punti del successo uniti ad un piazzamento del finlandese fuori dai primi 6 il pilota McLaren sarebbe campione in virtù del maggior numero di successi del suo avversario (3 contro 1).

In realtà ancora in gioco c’è anche Didier Pironi, a soli 3 punti dal leader della classifica. Il pilota Ferrari è però infortunato a causa del terribile incidente che lo ha visto protagonista poco più di un mese prima ad Hockenheim e che gli costerà la carriera in F1. Nel tragico anno in cui la Ferrari perde anche Gilles Villeneuve nel weekend del GP del Belgio, la Scuderia è però in lizza per il titolo costruttori con la sua veloce quanto dannata monoposto, la 126 C2. A difendere i colori di Maranello per l’ultimo appuntamento dell’anno ci sono Patrick Tambay e Mario Andretti, sostituto di Pironi già nel precedente GP d’Italia.

EMERGE ALBORETO

La gara si rivela tutt’altro che favorevole ai principali candidati ai titoli. A dominare ci pensano inizialmente le Renault, con René Arnoux che va a prendersi il comando della gara davanti al compagno di squadra Alain Prost. Le vetture francesi dettano il passo finché Arnoux è costretto al ritiro a causa della rottura del motore. In seconda posizione sale Alboreto, pronto a sfruttare un’occasione per portare la sua Tyrrell davanti a tutti. L’opportunità arriva quando anche Prost accusa problemi, il pilota milanese ne approfitta e si porta in testa per lanciarsi verso la sua prima vittoria in carriera.

Un successo meritato per un giovane in rampa di lancio che già aveva dimostrato il proprio talento al suo secondo anno in F1. Un grande risultato anche per la Tyrrell, di nuovo sul gradino più alto del podio a distanza di oltre 4 anni dall’ultima volta.

Watson è secondo, Rosberg è quinto ed è campione del mondo con un solo trionfo stagionale. La Ferrari crolla a picco nella gara di Las Vegas ma è campione del mondo nonostante il forfait di Tambay ed il ritiro di Andretti.

L’Italia è ancora sul tetto del mondo dell’automobilismo con la Ferrari, ma lo è anche con Alboreto, alla sua consacrazione nel mondo della F1. E a distanza di 41 anni il ritorno del GP di Las Vegas in calendario (su un tracciato totalmente nuovo) sarà anche l’occasione per ricordare un grande uomo, oltre che un grande pilota, mai dimenticato dagli appassionati di questo sport ed in particolar modo dai ferraristi.

Carlo Luciani

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