In Formula 1 c'era un tempo (nemmeno troppo lontano) in cui i Gran Premi si svolgevano anche nel periodo di Ferragosto e nel quale i piloti che si fermavano a bordo pista correvano persino il rischio di essere...investiti da Safety Car e mezzi di assistenza vari. Una circostanza per fortuna decisamente atipica, a meno che il protagonista non fosse giapponese e non rispondesse ad un nome divenuto celebre non certo per i suoi risultati in pista: quello di Taki Inoue.

Fu un rapporto quantomeno travagliato, quello tra l'oggi 59enne pilota di Kobe ed il grande Circus, che lo vide impegnato a cavallo tra le stagioni 1994 e 1995 con Simtek e Footwork. Al di là infatti delle sue non invidiabili prestazioni velocistiche (egli stesso si è infatti scherzosamente definito come "il pilota più lento nella storia della F1") a rimanere impressi nella memoria degli appassionati furono in particolar modo due episodi che lo videro suo malgrado coinvolto in incidenti tanto curiosi quanto...incomprensibili al giorno d'oggi.

QUELLA DOMENICA A BUDAPEST DI 28 ANNI FA

Quello probabilmente più eclatante andò in scena il 13 Agosto 1995, esattamente ventotto anni fa, in una calda domenica sul circuito di Budapest. Fu proprio in quel frangente che la Footwork di Inoue, dopo aver preso il via da una più che dignitosa 18esima posizione in griglia, decise di esalare l'ultimo respiro dopo soli tredici giri, con il propulsore Hart che cedette di schianto costringendo il giapponese a parcheggiare a bordo pista. A quel punto, complici le elevate temperature ed un principio d'incendio che iniziò a svilupparsi nel retrotreno della vettura, Inoue si catapultò presso la vicina postazione dei commissari per impugnare un estintore.

"FORTUNATO A NON ROMPERMI LA GAMBA"

Così facendo, diede le spalle alla sopraggiungente vettura dell'antincendio, che finì per...investire (fortunatamente a bassa velocità) il malcapitato pilota giapponese. "Me lo ricordo bene quel giorno - confidò lo stesso Taki ai nostri microfoni durante un'intervista realizzata alcuni anni fa - e in fin dei conti fui fortunato a non rompermi la gamba". Dopo essersi rialzato senza eccessivi danni, lo spavento iniziale avrebbe lasciato posto all'ilarità suscitata da una situazione a dir poco tragicomica, visti anche i precedenti dello stesso protagonista.

LO SPAVENTO DI MONTECARLO

Pochi mesi prima, infatti, lo stesso Taki Inoue si era reso involontario protagonista di un episodio che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, accaduto nel corso delle prove libere a Montecarlo. Ma lasciamo che siano le sue parole a raccontarcelo: “A un certo punto – ricorda – nel corso di un giro di rientro, mi accorsi che il pedale del freno cominciò a darmi dei problemi. Decisi di fermarmi immediatamente per evitare ulteriori guai, e di attendere la fine sessione nella speranza di essere trainato ai box".

"A quei tempi - prosegue - il paddock della Formula 1 era situato a circa un chilometro di distanza dalla pista, per cui decisi di rimanere in macchina per evitarmi la scarpinata. Il traino venne agganciato nella zona del roll bar, sopra la mia testa, ed io con una mano cercavo di tenere dritto il cavo, mentre con l’altra mi occupavo del volante. Fortunatamente, nonostante avessi slacciato le cinture, decisi di mantenere il casco in testa”.

"UNA GRAN BOTTA ED UN FORTE MAL DI TESTA"

Alle sue spalle, infatti, arrivò a tutta velocità la safety car guidata dall’ex-pilota di rally Jean Ragnotti, il quale affrontò la prima “esse” delle Piscine (a quei tempi, ancora una curva “cieca”) ritrovandosi improvvisamente l’inatteso ostacolo in traiettoria. “Sentii solo una grande stridio della ruote, un tentativo di frenata, poi avvertì una gran botta ed in pochi istanti mi ritrovai catapultato a testa in giù. Mi risvegliai poco dopo in ospedale, alle prese con un gran mal di testa”. Una situazione a dir poco surreale, ma che il pilota giapponese ricorda ancora oggi con un sorriso ed un pizzico di malinconia. La sua carriera in Formula 1 infatti terminò proprio al termine di quella stagione, quando uno dei suoi munifici sponsor decise di voltargli le spalle.

CELEBRITA' SU TWITTER

Da quel momento sarebbero state rarissime le sue apparizioni in pista, anche se il rapporto con il mondo dei motori non sarebbe venuto comunque a mancare: grazie all'amicizia con Vincenzo Sospiri, suo ex-compagno di squadra ai tempi della F.3000, ha allevato nel corso degli anni diversi giovani piloti giapponesi, diventando anche una piccola celebrità su Twitter grazie ai suoi commenti pungenti e sarcastici sul mondo della Formula 1 attuale. Al quale un personaggio come Taki Inoue farebbe ancora bene: se non altro per prendere le cose con un pizzico di leggerezza in più...

Marco Privitera

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