MotoGP | GP Olanda, Bagnaia: “Fatico sempre allo stesso modo”
Ad Assen Pecco Bagnaia ha chiuso sul podio con il terzo posto finale dietro a Márquez e Bezzecchi, lamentando però i problemi all’anteriore che lo stanno limitando.

Ad Assen niente poker per Pecco Bagnaia, che dopo i successi del 22-23-24 si è dovuto necessariamente accontentare della terza posizione in gara, finendo sul podio con Márquez e Bezzecchi al termine di una corsa tirata dove ha faticato a mantenere il ritmo dei primi davanti in alcune fasi, contenendo invece il pressing di un Acosta che, nella parte centrale della gara, aveva messo nel mirino il podio.
Anteriore “nemico” di Bagnaia
Salito subito al comando della gara grazie a un’ottima partenza – combinata ad un pessimo start di Quartararo -, Bagnaia ha mantenuto la leadership della gara fino al quinto giro, quando ha subito il sorpasso di Márquez all’ultima chicane. Stesso punto dove, pochi giri dopo, l’italiano ha subito gli attacchi di Bezzecchi e di Acosta. Bagnaia ha spiegato, in conferenza stampa, che – nonostante l’ottimo passo gara che sentiva di avere – i suoi problemi sono sempre concentrati sul bilanciamento della moto e sull’incapacità di mantenere una certa costanza di mantenere il passo gara nella fase centrale della corsa.
Per la prima volta quest’anno sento che il mio ritmo fosse quello migliore di tutti nel corso del weekend, assieme a quello di Marco, ma in gara comunque ho chiuso nella stessa posizione, come sempre. Fatico sempre allo stesso modo, sono lì che lotto, posso lottare e attaccare al primo giro, ma poi sento un piccolo calo che pago a metà gara, per poi essere di nuovo veloce. In ogni caso, Marc sta facendo un lavoro fantastico con la sua moto, io fatico un po’ di più a trovare il bilanciamento con la mia, sapendo esattamente com’era la moto dello scorso anno. Ci stiamo lavorando, per la seconda settimana di fila sono stato veloce abbastanza per lottare e attaccare nei primi giri, dobbiamo portarci a casa gli aspetti positivi. Quello che arriverà, arriverà. Sono fiducioso del fatto che non siamo lontani, ci stiamo avvicinando. È anche vero che ora andiamo su piste dove Marc è velocissimo, come al Sachsenring, ma vedremo. Come ha detto Marc, lui quest’anno è velocissimo su piste dove in passato faticava e fatica di più su piste dove era veloce, a parte Aragon. Vediamo, cercheremo di essere competitivi su una pista dove lo sono sempre stato.
Bagnaia spiega, nello specifico, che la fase attualmente più critica per lui è quella di frenata e ingresso, ribadendo i commenti che già aveva dato ieri dopo la Sprint nella quale aveva chiuso quinto.
Sento che fatico in ingresso, in frenata, e questa pista si basa su questo. Non riesco a fermare la moto dove e come voglio e devo farla scorrere fino a trovarmi in una posizione non ideale per poter poi accelerare. Fatico, anche se è vero che miglioriamo sessione dopo sessione. Però dopo 10 gare siamo sempre lì.
La lotta con Acosta decisiva per il podio
Decisiva per restituire il podio a Bagnaia è stata la manovra che ha compiuto al 14° giro per risuperare Pedro Acosta alla staccata dell’ultima chicane: una mossa che aveva portato l’italiano a essere il primo inseguitore del duo formato da Márquez e Bezzecchi, seguita da una serie di giri veloci che però non hanno cambiato la situazione di Pecco, che alla fine ha chiuso terzo.
Bagnaia ha raccontato come è nata la manovra, approfondendo quelle che sono le sensazioni all’anteriore che sente quando si trova dietro un’altra moto.
Pedro stava perdendo terreno, io invece mi stavo sentendo meglio in quella fase. Alla fine, è questione di rischi, quando mi trovo dietro quest’anno fatico di più a seguire qualcuno e quando mi avvicino sento che l’anteriore non sia in una posizione corretta, si muove, si blocca, vado in sottosterzo. Oggi volevo solo salire sul podio e il mio ritmo era migliore di quello dei piloti davanti. Ho solo cercato di fare bene fino a curva 12, cercando di entrare velocissimo alla 15 e usando quella velocità per passarlo. Quando seguo qualcuno quest’anno l’anteriore si muove molto e quando seguo qualcuno che ha il mio stesso ritmo, è molto difficile chiudere il gap.

Adattamento e non cambiamento
In conferenza stampa Bagnaia ha fatto capire – con un laconico “sì” a una specifica domanda – che il passaggio dalla GP24 alla GP25 non lo sta facilitando nell’adattamento alla moto attuale, sulla quale invece MM93 ha subito trovato feeling (lui che, invece, la GP24 non l’ha mai guidata), ma ha anche ammesso come in questa fase della stagione la situazione nella sua parte del box sia in miglioramento, con l’obiettivo di trovarsi al meglio per la pausa estiva.
Da Aragón a ora siamo tornati alle prestazioni che avevo nelle prime gare della stagione, avevo perso fiducia a Le Mans e Silverstone senza sapere che cosa stava effettivamente succedendo. Nelle ultime tre gare, a partire da quella di Aragón, passando per quella del Mugello e arrivando a questa, che è stata la migliore, sono riuscito a spingere, ho avuto un ottimo ritmo sia con gomma usata sia con gomma nuova, avevo più fiducia. Qui stiamo crescendo, è vero che il DNA di una moto è difficile da cambiare, quindi, sto cercando di cambiare approccio senza fare cambi alla moto perché se si cerca di fare modifiche è più facile sbagliare. È più semplice adattarsi, per me non lo è perché ho bisogno di più stabilità quando freno e con questa moto è difficile ma stiamo migliorando e spero di sentirmi finalmente bene nelle prossime due o tre gare.
Da Assen, Mattia Fundarò