Lewis Hamilton / Mercedes - Credits: 2024 Australian Grand Prix, Friday - LAT Images, Mercedes Benz Archive
Lewis Hamilton / Mercedes - Credits: 2024 Australian Grand Prix, Friday - LAT Images, Mercedes Benz Archive

Le prime tre gare del campionato 2024 hanno visto un ruolino di marcia sotto le aspettative per Mercedes F1: la scuderia di Brackley paga trenta punti nel confronto con i primi tre GP del 2023, annata nella quale non ha poi portato a casa vittorie. Dal punto di vista tecnico il recente GP d'Australia ha evidenziato come la monoposto attuale non abbia risolto i problemi di prestazione relativi alle monoposto precedenti, nate con in mente il concetto dello zero sidepod: a Melbourne, le Frecce d'Argento hanno raccolto zero punti, viaggiando sempre molto distanti dagli apripista Red Bull, Ferrari e McLaren.

Il caldo la chiave di tutto?

La monoposto aveva segnato tempi buoni nelle terze prove libere, ma poi in qualifica, così come in gara, non ha mantenuto le premesse. James Allison ha descritto la situazione con una brutale semplicità:

“Tra le FP3 e le qualifiche non abbiamo effettuato quasi nessun cambiamento di assetto. Abbiamo diminuito il carburante, ovviamente, abbiamo mappato il motore ‘a 11’…questo tipo di cose. Ma non c'era alcuna differenza significativa sul set-up, perché sentivamo di aver messo la macchina in una finestra di utilizzo decente nelle FP3 e questo si rifletteva nei tempi”.

L'analisi dei tecnici di Brackley ha evidenziato uno schema ricorrente, per cui la monoposto ha una debacle evidente nelle prestazioni tra prove e sessioni in cui si giocano i risultati. Secondo le rilevazioni raccolte in Australia, questa oscillazione è dovuta alle temperature più calde registrate nelle qualifiche e in gara. Per quanto l'escursione termica sia stata di modesta entità, l'effetto sulla finestra di utilizzo (soprattutto per gli pneumatici) è stato rilevante.

Pilota F1 casco Mercedes Russell
George Russell / Mercedes - Credits: 2024 Australian Grand Prix, Friday - LAT Images, Mercedes Benz Archive

Correzioni possibili?

Secondo Allison le manovre correttive, partendo dalla suscettibilità della monoposto alle variazioni di temperatura, porteranno a determinate scelte di compromesso sull'assetto, ma chiaramente il disegno stesso della monoposto dovrà subire delle modifiche.

Si tratta di una doccia fredda per la scuderia di Brackley, che tra il 2023 e il 2024 ha realizzato la transizione del concetto di monoposto dallo zero sidepod verso l'approccio vincente introdotto da Red Bull Racing.

Il cambiamento avrebbe dovuto portare tangibili benefici nelle prestazioni della monoposto, ma così, almeno per ora, non è stato. Toto Wolff, nei confronti della monoposto attuale (messa a fianco delle monoposto precedenti), ha dichiarato:

“È una piattaforma migliore su cui lavorare, ma non è ancora un'auto che un pilota si senta davvero a proprio agio nel lanciare in curva a 200 miglia all'ora”.

A quanto pare, tuttavia, Mercedes non si trova davanti ad un semplice problema di fine tuning. Probabilmente in Giappone la monoposto presenterà lo stesso “schema” visto nelle prime gare della stagione, magari mitigato da qualche situazione “locale” e gli sviluppi previsti durante l'anno potrebbero non sbloccare il potenziale della monoposto, per utilizzare una terminologia alla quale ormai stiamo diventando avvezzi.

Correlazione…

Mercedes F1 ha fatto l'ingresso nell'era turbo-ibrida contando su un enorme vantaggio competitivo con la PU. Lo stesso numero non è riuscito con il ritorno delle monoposto con canale Venturi sul fondo. Ricordiamo che questo canale è la porzione di vettura che genera la maggior parte della deportanza. Mutuando le parole di Toto:

"[Nel 2022, ndR] siamo usciti con un'auto che mostrava tutte le promesse nei dati e nella galleria del vento, ma non ha mantenuto i risultati. (…) Da allora abbiamo cambiato tutto: il layout, le sospensioni, la posizione del pilota, il cambio. Ma sembra che il problema fondamentale sia, in fondo, rimasto irrisolto”.

A quanto pare Mercedes sta soffrendo dello stesso annoso problema che ogni tanto riappare in casa Ferrari: la correlazione tra il dato rilevato in pista e quello calcolato dal modello di progetto.

Come abbiamo già notato in passato, questa tipologia di problemi nasconde problematiche e dinamiche all'interno dei reparti di ingegneria delle scuderie. Fondamentalmente la squadra non riesce a produrre in tempi utili dei modelli matematici “centrati” sul problema, con i quali basare il lavoro di progetto e sviluppo.

Dobbiamo notare che Mercedes F1 ha recentemente cambiato la direzione di progetto dell'intera monoposto, quindi attualmente la squadra potrebbe avere a che fare con problematiche tecniche già viste e risolte da altre scuderie, nominalmente Red Bull Racing, uno o due anni fa.

Forse Mercedes F1 ha già in preparazione la “medicina” ai propri mali e l'attuale calvario tecnico potrebbe terminare nel giro di una stagione. Il problema, in questo caso, è il tempo, che contemporaneamente gioca contro l'ufficio tecnico Mercedes, in affanno, e a favore di altre scuderie più “preparate” sulla problematica tecnica attuale.

Differentemente da quanto andato in onda nel 2014, questa volta la scuderia di Brackley non ha saputo adeguare il “tiro” ad una rivoluzione di tipo tecnico portata avanti con il benestare di tutte le scuderie. Anche da parte di Mercedes F1, vale la pena sottolinearlo.

Luca Colombo