WorldSBK | Cremona: la storia di Angelo Bergamonti, il centauro cremonese
Il mondiale Superbike torna per il secondo anno a Cremona, sul circuito dedicato ad Angelo Bergamonti, pilota attivo nel motomondiale negli anni Sessanta.

Il campionato di WorldSBK è pronto a tornare al Cremona Circuit dopo la prima volta nel 2024, e lo fa un su pista dedicata ad Angelo Bergamonti, pilota motociclistico cremonese attivo nel motomondiale e scomparso prematuramente nel 1971.
I podi e le vittorie in 350cc e 500cc al fianco di Giacomo Agostini
Angelo Bergamonti nasce in un piccolo paese in provincia di Cremona nel 1939 e fin da subito la sua vita è inevitabilmente segnata dalle corse e dalla passione per le moto. Inizia alternando alle partecipazioni valide per competizioni nazionali le cronoscalate, vale a dire gare a tempo in cui è prevista la percorrenza di un sentiero di montagna in salita, categoria del Campionato Italiano Velocità in Salita (CIVS) in cui vince 2 titoli italiani. Per competere in questi eventi monta in sella a moto di varie provenienze, a partire da motociclette di Moto Morini, fino ad arrivare a Aermacchi, Paton, LinTo e MV Agusta. Proprio con il marchio di Varese si allaccerà un rapporto stretto, dato che Bergamonti viene ingaggiato come collaudatore del motore 350 a sei cilindri, che verrà poi montato sulla V Agusta 350 6C GP, motocicletta prototipo che viene prodotta dal 1968 al 1971.
Per la stagione 1970 quindi Angelo Bergamonti entra come pilota nel mondiale di 500cc, nonostante avesse già corso alcune gare in Classe Regina a partire dal 1967 in sella alla moto Paton, portando a casa anche alcuni podi nel corso del Gran Premio delle Nazioni e del Gran Premio di Spagna. L'avventura con MV Agusta invece inizia con al fianco Giacomo Agostini, all'epoca all'apice della sua carriera e reduce da due titoli mondiali nella classe 350cc e da quattro consecutivi nella massima serie. Il campionato del 1970 risulterà essere terreno di successi per Bergamonti, che su sei gare disputate in totale riuscirà a concluderne sul podio quattro, con tre secondi posti al Gran Premio di Jugoslavia, d'Olanda e delle Nazioni e una vittoria nel round spagnolo, che si è svolto sul circuito del Montjuïc. Nello stesso anno prende parte anche alla classe 350cc, conquistando un secondo posto sempre al Gran Premio delle Nazioni e vincendo la tappa della Spagna.

La Mototemporada del 1971 e la dedica del circuito di Cremona
Al di là delle gare valide per il motomondiale, Bergamonti è un grande appassionato delle gare motociclistiche su strada e prende parte alla cosiddetta “Mototemporada”, una serie di corse che precedono l'inizio del campionato mondiale e a cui partecipano, oltre ai piloti protagonisti della Classe Regina, anche piloti amatori e seniores delle case italiane. Le corse si svolgono sulle strade delle città italiane, che per l'occasione vengono chiuse e vengono allestite gradinate e punti di ritrovo per i tifosi, che da tutta Italia arrivano per assistere alle gare. Nel 1971 una delle tappe della Mototemporada Romagnola si svolge a Riccione, dove il MotoClub Celeste Berardi organizza la corsa “perla-verde” per le strade della città. Quell'anno i due piloti più attesi sono proprio Bergamonti e Agostini, compagni di scuderia nel motomondiale, ma che in quell'occasione si trovano ad essere rivali e sono pronti a dare spettacolo per le strade di Riccione.
Il 4 aprile del 1971 però il tempo sembra non essere quello tipico della Riviera Romagnola, dato che in forte acquazzone si abbatte sul luogo della corsa, aumentando di molto i rischi per i piloti che sono pronti a correre. La gara non viene annullata e alla partenza Agostini prende la testa della corsa, aiutato anche dai problemi di accensione riscontrati da Bergamonti, che fin da subito si trova con un distacco di quasi dieci secondi dal compagno di casacca e che deve trovare il modo di inventarsi una rimonta. Più i giri passano però, e più il gap diminuisce, con il pilota cremonese che si avvicina sempre più ad “Ago” e inizia a pensare ad un potenziale sorpasso per poter prendere la testa della corsa e dimostrare la sua superiorità nelle gare sul bagnato. Il risultato non è quello previsto dato che Bergamonti, nel tentativo di tirare la staccata decisiva per porsi davanti ad Agostini, prende in pieno una pozzanghera, che gli fa perdere il controllo della moto e lo sbalza contro un palo di ferro e lo fa finire a ridosso del cordolo di cemento. La fatale caduta di Angelo Bergamonti pone ufficialmente fine alla tradizione delle gare motociclistiche su strada a seguito di un decreto ministeriale e fa crescere il dibattito in Italia e all'estero sulla sicurezza stradale e sulla sicurezza delle corse. Il Circuito di Cremona - su cui si appresta a correre per il secondo anno consecutivo il mondiale di WorldSBK - ad oggi porta il nome di Angelo Bergamonti, in onore del pilota nativo di quelle terre e in ricordo di un uomo che ha perso la vita in un periodo del motociclismo in cui la sicurezza ancora non era presa sufficientemente in considerazione.
Valentina Bossi
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