F1 | Norris, ora tocca a te: a Max serve un miracolo sportivo
Un finale di Mondiale incandescente con un grande favorito ed un cacciatore indomito ma con poche chance. Eppure...

E adesso, signori, gloves off. Via i guanti, via le papaya rules, via i finti buonismi: il rush finale della F1 promette di essere il più caldo da quello fatidico del 2021. Va da sé che Lando Norris abbia un enorme vantaggio quasi impossibile da scialacquare nei due appuntamenti di Losail e Abu Dhabi. È quel “quasi”, però, che non lascia tranquilli molti in casa McLaren, sommato al nome del cacciatore, l’uomo che ha messo la vettura #4 di Woking: Max Verstappen.
Lando e McLaren super favoriti
Nonostante la disastrosa squalifica di Las Vegas, un dato va chiaramente sottolineato: la partita resta saldamente nelle mani di Norris. Partiamo dal vantaggio che l’inglese ha su Verstappen e Piastri, ora appaiati alle sue spalle. Ventiquattro punti non sono pochi, considerando anche il weekend sprint del Qatar. Sostanzialmente, a Lando basterebbe arrivare sempre alle spalle di uno dei due, anche se questi vincesse, per diventare comunque campione con nove punti di margine nel finale. Insomma, un bel cuscinetto quello che l’inglese si è costruito da Monza in poi.
A ciò va poi aggiunto il fattore tecnico, per nulla da sottovalutare. Quanto avvenuto in Nevada non dovrebbe spaventare più di tanto gli uomini di Woking, che dispongono ancora di una vettura, a sensazione, molto superiore alle altre, Red Bull compresa. La sensazione è che a Las Vegas la mancanza di una reale simulazione di passo gara, tra tombini saltati e pioggia nelle prove libere, abbia giocato un brutto scherzo che poi ha avuto ripercussioni importanti in gara, anzi, dopo la bandiera a scacchi, con tutto quello che abbiamo visto. Ma sulla pista qatariota, tutto sommato, sarà difficile assistere a qualcosa di diverso rispetto a quanto visto sulle piste europee; insomma, se le due vetture papaya non dovessero risultare le più veloci, almeno dal punto di vista cronometrico, saremmo abbastanza stupiti. Ma, ormai lo sappiamo, lo sport, e la F1 non fa eccezione, non è solo tecnica. Grazie a Dio, verrebbe da dire.
Quella partenza a Vegas...
C’è un fattore che, in questo 2025, ha fatto un’enorme differenza tra entrambi gli uomini della McLaren e il loro avversario più diretto e temibile, cioè Max Verstappen: la costanza dal punto di vista mentale. Basta guardare risultati e rendimento in pista per rendersene conto; dopo la pausa estiva, Oscar Piastri è entrato in un loop negativo prima impensabile, e che lo ha portato a perdere progressivamente il vantaggio che aveva accumulato in Europa. A sua volta, la stagione di Lando Norris è stata caratterizzata da un andamento discontinuo, raddrizzato solo nel finale; l’inspiegabile errore in Canada ne è l’esempio più eclatante.
Come già evidenziato in passato, quando è davanti da solo e non si mette in testa di voler dimostrare qualcosa in più agli avversari, Norris sa essere velocissimo e spesso implacabile. Le cose cambiano quando la situazione non è così netta, soprattutto se intorno a lui si aggira un pilota di nome Max Verstappen. La partenza di Las Vegas, in questo senso, è semplicemente emblematica; scattato dalla pole, Lando non ha trovato di meglio da fare che piazzarsi davanti a Max, quasi a voler dire “qua comando io”. E invece, ecco che è andato a perdere completamente il punto di staccata, finendo largo e spalancando la porta allo stesso Verstappen e anche a George Russell. Un vero capolavoro di autolesionismo sportivo guarda caso proprio quando al suo fianco scattava l’acerrimo rivale. E questo, francamente, è un segnale che qualche dubbio lo lascia, nonostante l’enorme vantaggio.
Max ha bisogno di aiuto

Se Verstappen fosse Joe Cocker, potrebbe provare a cercare “a little help from my friends”. Peccato che di amici veri, nel paddock, è difficile farsene, soprattutto se si ha un carattere non certo facile come quello dell’olandese. Il quale, però, ha una necessità impellente di trovare alleati sportivi in pista per portare a casa il quinto titolo Mondiale. Lo sappiamo, Max ci crede e continuerà a farlo: ma, questa volta, le sue sole forze non basteranno. Lo abbiamo detto: a Lando basterebbe arrivare sempre alle sue spalle per portare a casa il titolo con ampio margine. Per questo, Max deve contare sull’aiuto di qualcuno della griglia; già, ma chi?
Eliminiamo dal campo (non ce ne vogliano i suoi estimatori) il team mate Yuki Tsunoda: il giapponese continua a vivere in uno stato di totale difficoltà, e non si capisce come mai nessuno faccia un discorso serio sull’opportunità o meno di avere in Red Bull un pilota del genere. I veri alleati che Max potrebbe avere nella sua battaglia sono i due piloti Mercedes, anche se, ma è tutto da verificare, le condizioni in Qatar e negli Emirati potrebbero non essere favorevoli ad Antonelli e Russell. Per quanto riguarda le Ferrari, invece, dubitiamo fortemente che possano diventare un fattore in questa situazione.
Insomma, alla fine dei conti tutto resta nelle mani di Lando Norris, il quale non deve certo strafare per portare a casa il primo titolo in carriera. Sicuramente, avere ancora Max a tiro non aiuta la sua tranquillità, e questo potrebbe essere un fattore da non sottovalutare.
Nicola Saglia