F1 | GP Las Vegas, venerdì: Ferrari a due velocità con guasto finale
Leclerc più in palla di Hamilton nella prima giornata, ma fermato nel finale di FP2 da problemi al cambio

La fredda serata di giovedì (o nottata di venerdì, per noi che siamo da questa parte dell’Oceano) ha mostrato una Ferrari dai due volti. Se Charles Leclerc è parso infatti essere da subito a proprio agio, Lewis Hamilton ha invece palesato difficoltà importanti su una pista che lo aveva vista protagonista negli anni passati. Un campanello dall’allarme è però suonato nel finale, con lo stop del monegasco a causa di un probabile problema al cambio.
Leclerc subito veloce, poi lo stop
La pista del Nevada, ricavata tra i grattacieli e i resort di lusso della Città del Peccato, sin dal suo ingresso in calendario rappresenta una sfida unica per team e piloti. Ferrari qui non è mai stata particolarmente competitiva, e anche questo 2025 non era parso essere particolarmente favorevole alle vetture di Maranello, almeno alla vigilia. L’attacco del terz’ultimo fine settimana stagionale ha però fatto intravedere qualcosa di diverso per le Rosse, in particolare con Charles Leclerc.
Il monegasco ha ottenuto la miglior prestazione nel corso della prima sessione di prove libere, mostrando di avere un buon feeling con le gomme rosse nel corso della simulazione di qualifica. Chiaro, in tanti tra i team sono sembrati non spingere al massimo in questa prima giornata, ma Leclerc ha mostrato di essere in grado di portare la Ferrari al limite in maniera importante, su un tracciato che non permette errori e sbavature. Difficile invece giudicare la seconda sessione di prove libere, interrotta a lungo da una bandiera rossa esposta a causa di un tombino (ancora una volta) non fissato in maniera corretta. Leclerc si è messo in terza posizione con gomme medie, a 161 millesimi dal leader Lando Norris, non riuscendo a sfruttare al meglio il proprio tentativo con gomma rossa a causa di un bloccaggio che ha praticamente rovinato il set. Ma non è stata tanto la prestazione in sé a far suonare un campanello d’allarme all’interno del suo box.
Leclerc, infatti, è stato costretto a fermare la sua vettura all’altezza di curva cinque a causa di un problema tecnico. Dalle prime impressioni, e dalle comunicazioni intercorse tra pilota e ingegnere, pare che la sorgente del guasto sia da ricercare nel cambio della vettura #16. Una situazione da tenere certamente monitorata, e che potrebbe avere ripercussioni importanti nel resto del weekend.
Lewis prova l’ala più scarica, ma resta indietro

Situazione diversa quella vissuta nel box della Ferrari #44, con un Lewis Hamilton mai parso essere particolarmente a proprio agio in entrambe le sessioni di prove libere. Nella serata americana, l’inglese aveva chiuso la FP1 addirittura fuori dalla top ten, senza mai mostrare un guizzo particolare per tutta la durata della sessione, al contrario di quanto mostrato dal team mate. L’eccessiva scivolosità dell’asfalto non ha certamente giocato in suo favore, questo va sottolineato, ma anche in questo caso il weekend di Hamilton è parso iniziare in salita.
Nella seconda sessione di prove libere, poi, il muretto ha provato a percorrere una strada differente, montando sulla macchina un tipo di ala posteriore molto più scarica, in stile Monza, per poter sfruttare al meglio i lunghi rettilinei del cittadino di Las Vegas. Da capire se, con tutte le interruzioni dovute alle bandiere rosse, i tecnici siano riusciti a raccogliere dati sufficienti per effettuare una comparazione attendibile con il tipo di ala utilizzato invece nelle FP1, certamente più carica e “limata” nella parte superiore. Certo è che per il britannico le cose non sembrano essere andate particolarmente meglio, con il decimo tempo a mezzo secondo dal leader Norris. Anche per lui, però, vale il discorso fatto in precedenza a proposito delle FP2, con le tante interruzioni e le scarse possibilità di effettuare giri puliti che la hanno fatta da padroni.
Una prima giornata interlocutoria, dunque, quella che ha visto protagonisti gli uomini della Rossa. In attesa di capire l’entità del problema accusato da Charles Leclerc, resta da studiare la situazione su un tracciato che, come sempre, è apparso di difficile interpretazione a causa soprattutto della scivolosità e del livello scarso di grip presente sull’asfalto.
Nicola Saglia