Alex Palou, dominatore della Indycar
Credits: IndyCar Official website

A Road America, nel weekend appena trascorso, abbiamo forse vissuto la gara più bella del 2025 targata IndyCar. Tanti colpi di scena si sono succeduti, con tanti possibili vincitori ad alternarsi. Alla fine, però, a spuntarla è stata ancora lui, Alex Palou: il padrone incontrastato della categoria da un paio d’anni a questa parte. A questo punto, la domanda sorge spontanea: tra i vari Kirkwood, O’Ward e altri, chi può veramente pensare di impensierire il pilota catalano?

Wanser: “Non sapevamo di essere sulla strategia giusta fino a pochi giri dal termine”

La pista di Elkhart Lake, lo sappiamo, è una delle più belle e impegnative del panorama nordamericano e non solo. Spesso qui le gare sono lunghe e i piloti tendono a compiere errori che non vengono perdonati dalle barriere e dalle vie di fuga in sabbia, qui particolarmente vicine. L’edizione 2025 non ha fatto eccezione, e anche super piloti come Newgarden (entrato in una vera e propria spirale negativa) ne hanno fatto le spese in maniera pesante. In questo gioco di caution, ripartenze e gestione del carburante, la strategia per forza di cose la fa da padrona, oltre ai sorpassi e alle azioni in pista. È proprio qui che Palou e il suo muretto hanno fatto la differenza, ancora una volta. 

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E pensare che la partenza dalla prima fila con gomme dure non aveva certo fatto presagire nulla di buono, con lo spagnolo disperso nel gruppo e sceso fino alla 14° posizione. La chiave della gara, forse, è stata la chiamata ai box effettuata da Barry Wanser, “vecchia” volpe che ha messo a frutto tutta la sua esperienza in IndyCar, al giro 23, quando Palou era effettivamente il leader della gara in regime di caution. Lo spagnolo si è poi fermato dopo altri 17 passaggi; questo lo ha visto effettuare in apnea gli ultimi 15, e tenere duro mentre davanti a lui Dixon e Rossi, più o meno sulla stessa lunghezza d’onda, erano costretti allo stop a un paio di tornate dal termine. Un vero e proprio gamble, quello messo in atto dai ragazzi Ganassi, uno di quelli da tutto o niente. È arrivata così quella che forse, è stata la vittoria più entusiasmante e da cuore in gola della stagione. Anche perché, come ha sottolineato lo stesso Wanser, fino ad alcuni passaggi dalla bandiera a scacchi non era per nulla chiaro se la strategia avesse potuto funzionare. 

Non sapevamo di essere sulla strategia giusta fino a circa 10 giri dalla fine. Stiamo reagendo in base a quello che pensiamo stia accadendo. Ci sono state ovviamente molte caution, ma abbiamo apportato alcune modifiche strategiche sulle gomme durante la gara che andavano contro a ciò su cui eravamo tutti d'accordo nei briefing. Alex non era molto felice di questo, ma abbiamo visto cosa stavano facendo i nostri avversari e con chi stavamo gareggiando, quindi abbiamo dovuto effettuare quel cambiamento per poter rimanere con loro e poi batterli. E ha funzionato.

Il quarto posto finale di Kyle Kirkwood ha riportato il vantaggio di Palou a livelli stellari: 93 i punti tra lo spagnolo e il pilota Andretti. Tantissimi, è evidente: un recupero a questo punto avrebbe qualcosa di leggendario, ed entrerebbe di diritto nella storia del motorsport. Difficile, però, che ciò avvenga, almeno stando a quanto vediamo in pista. 

Chi può batterlo?

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La domanda, in ogni caso, ce la poniamo: chi può battere Palou o almeno mettergli i bastoni tra le ruote in ottica finale di stagione? Kirkwood è l’unico ad essere riuscito a spodestarlo dal gradino più alto del podio in questa stagione, e ora si trova in seconda piazza nel campionato, pur con il distacco che abbiamo prima sottolineato. Sembra impossibile che avvenga, ma se qualcuno può fare l’impresa, ad oggi, è proprio il giovano della Florida

Alle sue spalle, infatti, l’unico che pare essere in grado di stare sempre nelle zone alte della classifica è Pato O’Ward. Al messicano, però, lo abbiamo già detto più volte, è mancato in un paio di occasioni quel guizzo che avrebbe potuto regalargli un successo per rilanciare definitivamente la stagione. Arrow McLaren sta sicuramente lavorando bene, ma il discorso relativo ai titoli piloti e team pare proprio che debba essere rinviato ancora una volta a data da destinarsi. 

Mescole ok, finalmente

Le prime gare della stagione 2025 erano state segnate da parecchie controversie e proteste da parte dei piloti a proposito delle gomme Firestone. Tra mescole morbide che venivano scartate dopo un paio di giri e degrado delle dure praticamente non pervenuto dopo una gara intera, si erano levate parecchie voci critiche, anche da parte dei primi in classifica. A Road America pare che il problema sia rientrato, almeno sui permanenti, e la maggior parte dei piloti ha speso parole di apprezzamento nei confronti del fornitore. Felix Rosenqvist, secondo al traguardo, si è fatto portavoce del feeling avuto dai protagonisti.

Non so cosa abbia fatto Firestone, ma penso che il fatto di non avere troppi marbles aiuti davvero le gare. Puoi andare fuori dalla traiettoria in rettilineo e non c'è un mucchio di spazzatura ad aspettarti. Puoi correre ovunque e avere un'ottima frenata fuori traiettoria ovunque, ed è davvero fantastico. Penso che sia questo che rende davvero belle le gare. Ottimo lavoro da parte di Firestone per questa gara. Penso che abbiano fatto centro. 

Tra un paio di settimane Mid-Ohio ci darà ulteriori risposte in merito anche a questa situazione, anche se la prova del nove probabilmente arriverà in Iowa e sul cittadino di Toronto, dove vivremo situazioni diametralmente opposte. 

Nicola Saglia