Hamilton e Russell in azione nella prima parte di gara. Credits: mercedesamgf1.com
Hamilton e Russell in azione nella prima parte di gara. Credits: mercedesamgf1.com

Che Mercedes in questo momento della stagione sia la quarta forza in campo è ormai un dato di fatto, con Red Bull che gioca da sola in un’altra lega e con Ferrari e McLaren primi inseguitori. Il team di Brackley nemmeno in Giappone è riuscito a giocarsi il podio, con George Russell che ha chiuso settimo davanti a Oscar Piastri e con Lewis Hamilton nono. Un risultato condizionato da una prima fase di gara molto complessa per le due W15.

Strategia sbagliata? Mercedes spiega i motivi delle scelte fatte

Con due gomme hard e un set di medie nuove a disposizione per ciascuno, sia Hamilton sia Russell hanno iniziato la gara con la gomma gialla, subito tolta dopo l’immediata bandiera rossa esposta per l’incidente tra Ricciardo e Albon. Alla ripartenza, entrambi hanno montato gomma dura, perché, secondo quanto riferito da Andrew Shovlin, “abbiamo ritenuto come non ci fossero grosse minacce in arrivo da dietro”. In più, il responsabile delle operazioni in pista della Mercedes ha ammesso come questa scelta fosse, secondo loro, la migliore per provare qualcosa di diverso. Una scelta che, nel complesso, non ha pagato. L’obiettivo di Mercedes era quello di provare ad andare lunghi e tentare la strada dell’unica sosta ma, con l’evolversi della gara e con l’alto degrado della gomma, il muretto Mercedes ha scelto la strada delle due soste. Chiave è stato il primo stint, soprattutto il finale dello stesso: con gomme finite e poco grip, per non rovinare ulteriormente la gara di Hamilton e Russell, i due hanno dovuto allungare ulteriormente di qualche giro per evitare di uscire dietro il gruppetto formato dalle Haas, da Bottas e dalle Alpine. Perdendo però tempo rispetto a quelli davanti. Nonostante ciò, Mercedes però considera i due stint finali come positivi anche in ottica futura.

“Il secondo e il terzo stint sono stati più incoraggianti e hanno mostrato un buon passo rispetto a chi avevamo attorno a noi, incluse Ferrari e Mercedes, ma avevamo comunque perso troppo tempo per tornare in lotta. Sappiamo che non siamo sufficientemente veloci al momento, ma continueremo a lavorare per migliorarci. Nonostante il risultato, è stato comunque un weekend utile per imparare ulteriormente cose sulla vettura e sviluppare la nostra conoscenza della W15”.

George Russell alla fine ha chiuso settimo evitando una penalità per il contatto con Piastri. Credits: mercedesamgf1.com

Russell evita la penalità

George Russell chiude settimo ed evita la penalità per il tentato sorpasso ad Oscar Piastri alla chicane del Triangolo. Nelle motivazioni del “no further action” comunicate dalla Federazione, viene segnalato che Russell non si sarebbe “buttato all’interno” nel tentativo di sorpasso e che l’asse anteriore della sua W15 era davanti agli specchietti della vettura di Piastri, che avrebbe dovuto lasciargli spazio. Nel comunicato viene anche specificato come sia i piloti sia i team siano concordi che l’episodio non richieda una penalità. Un sospiro di sollievo per l’inglese, che non ha nascosto come sarebbe stato più dispiaciuto in caso di un risultato diverso per la sua gara.

“Sicuramente la mia è stata una mossa arrivata tardi. Ero all’interno, ci siamo toccati, ma penso ci fosse abbastanza spazio per restare entrambi in pista. Lui ovviamente ha continuato tagliando. Sarei stato più arrabbiato se avessi finito dietro di lui, alla fine non abbiamo né perso né guadagnato”.

Una gara non semplice per l’inglese, che non ha nascosto come la qualifica di ieri sia costata molto in termini di risultato finale della gara di oggi, ma che ha comunque elogiato la scelta del team di ripartire con gomma dura dopo la bandiera rossa.

Il piano di partire con la dura dopo la bandiera rossa è stato portato avanti per darci la flessibilità di tentare sia la strada a una sia a due soste. È stato ottimo avere questa libertà, alla fine abbiamo deciso per le due soste perché ci siamo accorti che l’unica sosta non sarebbe funzionata. Il primo stint è stato complesso, ma dopo la sosta siamo sembrati competitivi. Sappiamo che, dietro alla Red Bull, siamo tutti vicini al momento. Ieri non abbiamo avuto una gran giornata e oggi ne abbiamo pagato il prezzo. Lo abbiamo visto nelle ultime gare che tra sei vetture ci sono 1-2 decimi e se ti qualifichi davanti in questo gruppo, hai grandi possibilità di chiudere la gara avanti. È un peccato che non sia la lotta per la vittoria, ma sappiamo che le ultime tre piste non erano ideali per i punti di forza della nostra vettura, quindi ci riproveremo in Cina”.

Hamilton davanti a Russell nelle primissime fasi di gara a Suzuka. Credits: mercedesamgf1.com

Un primo stint difficile rovina la gara di Hamilton

Continua il momento complicato di Lewis Hamilton, che con 10 punti raccolti dopo le prime 4 gare conferma come questo sia il peggior inizio di stagione in Formula 1 in carriera. L’inglese, nono e ultimo del gruppo principale, si è visto la gara rovinata – per sua ammissione – per dei danni raccolti poco dopo la partenza che gli hanno causato un grosso sottosterzo che ne ha rovinato il ritmo. 

La vettura non è mai come spero possa essere. Penso di aver subito qualche danno nel corso del primo stint, alla ripartenza con Charles e ho sentito un sacco di sottosterzo, per questo ho fatto passare George, perché non riuscivo a far girare la vettura. Ci sono voluti due stint per caricare l’ala e rimediare alla perdita. Nell’ultimo stint mi sentivo meglio, ma comunque è stato troppo tardi, avevo 10’’ da recuperare”.

Il sette volte campione del mondo fatica a trovare dei lati positivi dal weekend e sottolinea come sia necessario dover lavorare duramente in vista dei prossimi appuntamenti.

“Dobbiamo lavorare duramente, il nostro ritmo oggi andava bene solo per la sesta posizione. Non penso ci siano molti punti positivi da questo weekend, se vogliamo risalire la griglia dobbiamo aggiungere performance alla vettura”.

Per Wolff e Russell Suzuka chiave per il futuro

Ma se Hamilton non vede lati positivi dal weekend, diverse sono le sensazioni per George Russell e Toto Wolff. Il primo non ha nascosto come sia stato importante per il team correre su piste come Arabia Saudita, Australia e Giappone in questa prima fase dell’anno per poter individuare le aree dove dover lavorare.

“Penso che sia positivo aver avuto questi circuiti a inizio anno, perché hanno sottolineato le aree dove dobbiamo lavorare e ci aiuteranno per lo sviluppo della vettura per il resto dell’anno. In Bahrain, nei tratti a bassa velocità, non abbiamo visto i punti deboli della vettura. Cercheremo di rendere la vettura più versatile e migliore per le altre piste”.

Secondo il team principal della Mercedes, invece, il lato positivo risiede sia nelle cose provate sulla W15 nel corso del weekend che hanno dato al team “una direzione chiara”, sia nel secondo e terzo stint fatti da Russell e Hamilton.

“Abbiamo avuto un pessimo primo stint e dobbiamo capirne il motivo. Siamo andati molto bene nel secondo e terzo stint, questo è il lato positivo che dobbiamo cogliere. Siamo in fase di test, siamo andati indietro nelle ultime due stagioni e ora abbiamo intrapreso una direzione diversa. Abbiamo avuto una comprensione della vettura decisamente migliore, abbiamo raccolto molti dati che ci indicano qual è la giusta direzione, anche se non si vede nel risultato. Non vedo l’ora di andare a Shanghai, semplicemente dobbiamo iniziare meglio il weekend. Alcune delle cose provate qui saranno sulla vettura e dovremo capire come andrà. Le cose provate hanno funzionato, abbiamo una chiara direzione anche se nei risultati non si vede affatto. Quando abbiamo preso velocità con stint simili a quelli degli avversari, siamo stati competitivi”.

Mattia Fundarò