Il campionato 2022 di F1 arriva a Monaco che, tra tutti i tracciati in calendario, rappresenta una discreta sfida tecnica per le scuderie. Nella nostra analisi andremo a comprendere i quesiti tecnici che la gara monegasca di quest'anno presenta.

Gara "intensa"

Nelle dichiarazioni rilasciate in vista del GP a Monaco, Magnussen ha sottolineato come quest'anno la gara di F1 nel Principato possa risultare "intensa". Il danese, nella sua analisi, fa riferimento alla corrente situazione tecnica delle vetture di nuova generazione. Fondamentalmente l'attenzione deve focalizzandosi sulle dimensioni delle vetture, il peso e, ovviamente non poteva mancare, il porpoising.

Il passo esteso delle monoposto attuali, senza contare gli ingombri geometrici paragonabili a quelli di una grossa berlina, ed il peso contribuiranno in una diversa guidabilità. Plausibile aspettarsi monoposto di base meno agili e reattive negli spazi angusti e con le basse velocità del tracciato monegasco. Il risultato probabilmente non avrà ripercussioni sul giro singolo in aria pulita, ma ne avrà nelle fasi di sorpasso ed inseguimento in gara.

Montecarlo presenta una superficie stradale mediamente più ondulata. Questo contribuisce significativamente ad innescare fenomeni di pompaggio con tutto l'aumento delle sollecitazioni indotte. Del resto, abbiamo visto nelle prove molti problemi con il porpoising in casa Mercedes. Un grattacapo per la scuderia di Brackley, spiegato da Wolff con problemi nell'assetto e declinato nella variante del bouncing. Ovviamente il pompaggio affligge un po' tutte le scuderie di F1 presenti in pista.

Incidenti e parti di ricambio

Un incidente nel Principato può costare carissimo (in termini sia di tempo che di costi vivi) ed avere ripercussioni sul budget stanziato per le attività di sviluppo nel corso dell'anno. Notiamo come la maggioranza delle scuderie abbia portato parti nuove in Spagna la settimana scorsa e, di conseguenza, i ricambi siano limitati. Facendo un esempio, Aston Martin potrebbe trovarsi costretta, in caso di incidente, a montare ricambi non in nuova specifica, semplicemente perché non ancora prodotti.

Senza aggiungere che un incidente comportante grosse attività di riparazione potrebbe costringere al via dalla pit-lane, con evidenti ripercussioni sul risultato finale. In tempi di cost cap, Monaco perdona gli errori ancora meno del solito.

Per quanto riguarda le unità motrici segnaliamo una situazione che dovrebbe far suonare qualche allarme in casa delle motorizzate Ferrari, Alpha Tauri ed Alpine. La componentistica delle PU, infatti, ha già raggiunto livelli pericolosamente vicini al tetto delle quantità contingentate per regolamento F1.

Gomme ed altri dettagli

Pirelli ha portato nel Principato tre mescole nella parte più morbida dello spettro. Con l'abolizione sull'obbligo della mescola da impiegare in partenza, potremmo trovare domenica in griglia qualche strategia più creativa. Del resto la difficoltà endemica di sorpasso potrebbe promuovere l'idea di allungare (o accorciare) gli stint per evitare il traffico. Bisogna tuttavia tenere in considerazione che le previsioni parlano di una possibile virata verso la pioggia man mano che il fine settimana avanza.

Tutte le scuderie hanno portato soluzioni aerodinamiche ad altissimo carico e setup meccanici conseguentemente dettati dalla natura stretta del circuito di Monaco. Molte di queste soluzioni sono state mutuate da quanto visto in Spagna, altro tracciato dove il carico aerodinamico ha la sua rilevanza. In Ferrari nelle libere hanno montato la nuova specifica di fondo, unita ad un'ala posteriore ad alto carico con il flap del DRS rivisto e corretto come in Spagna.

Grande lavoro in casa McLaren: provati musi con diverso andamento dei profili alari e soprattutto notiamo le prove con una vistosa mano di flow-wiz nella parte posteriore della vettura, per testare il comportamento del nuovo scarico dei freni posteriori. Ricordiamo che i problemi sui freni hanno assunto una certa rilevanza con molti grattacapi durante le prove invernali per la scuderia di Woking. Tra gli altri interventi segnaliamo una nuova specifica sul fondo per Alpine, mentre molte scuderie hanno portato inserti per consentire un migliore scambio termico sulle pareti dei serbatoi. L'obiettivo? Mantenere adeguati livelli di temperatura sulle fasi della benzina.

Luca Colombo