Il GP del Giappone della MotoGP a Motegi si chiude come uno dei più caotici degli ultimi anni, tra gara flag-to-flag, pioggia estrema e ripartenza fallita. Ancora una volta, la protagonista indiscussa è stata la gestione da parte della Direzione Gara.

PRIMA LO SPETTACOLO POI LA SICUREZZA

La lentezza nel prendere decisioni che possono evitare episodi drammatici sta diventando purtroppo una costante in Direzione Gara. Ancora una volta, sembrerebbe che l’obiettivo principale sia lo spettacolo in pista a discapito della sicurezza dei piloti. A Motegi abbiamo vissuto una gara in condizioni estreme che ha raggiunto il picco di pericolosità dall’ottavo giro in poi, quando la pioggia si è intensificata e la luce iniziava ad essere piuttosto scarsa.

Piloti evidentemente in difficoltà con zero visibilità guidando alla cieca (ndr, sono partiti in condizioni di asciutto senza l’equipaggiamento adeguato a un clima estremo come, ad esempio, le visiere chiare). Caschi bagnati al loro interno e visiere appannate, soprattutto per quelli in mezzo al gruppo che rispetto al vertice ricevono addosso una maggior quantità d'acqua. Marshall che ignorano i gesti di piloti come Aleix Espargaró o Marc Márquez che chiaramente segnalavano la pericolosità della situazione. E con queste condizioni angoscianti, si sono compiuti ben quattro giri fino all’esposizione della bandiera rossa.

L’episodio che meglio rispecchia la mancanza di tempismo della Direzione Gara è stato il ritiro volontario di Miguel Oliveira che fino a pochi giri prima dell’ingresso ai box era in lotta per la top six facendo una delle migliori gare dell’anno. “Tutto stava andando bene dopo il flag-to-flag e il feeling con la pista bagnata era ottimo. Ma tre giri prima del ritiro non riuscivo a vedere niente, nemmeno dove appoggiavo le ruote. C’era tanta acqua, mi dicevo a me stesso di non mollare e di stare calmo ma la visibilità era nulla. Non mi era mai successo una cosa simile, non vedevo niente, né rettilineo né curve. È stato davvero frustante”, ha dichiarato il pilota portoghese.

PUNTEGGIO PIENO, COSA DICE IL REGOLAMENTO SPORTIVO?

Un’altra delle discussioni aperte dopo la gara è stato il perché del punteggio pieno essendosi compiuti solo la metà dei giri. Il regolamento sportivo, aggiornato proprio nel 2023, parla chiaro e in quest’occasione la Direzione Gara lo ha seguito alla lettera.

Come riportato dall’articolo 1.25.3: “Se vengono completati almeno tre giri ma meno di tre quarti della distanza di gara si ripartirà come riportato dall’articolo 1.26. Tuttavia, se è impossibile ripartire, i risultati conteranno per il campionato e i punti saranno assegnati in questo modo: completato meno del 50% della distanza di gara = metà punti / completato il 50% o più della distanza di gara = punteggio pieno”.

In poche parole, hanno corso un totale di 12 giri dei 24 previsti e non essendo stati compiuti i tre quarti della gara, hanno tentato la ripartenza che però è fallita per le condizioni complesse della pista. In questo caso eccezionale, il punteggio è pieno in quanto hanno percorso il 50% della distanza di gara.

Quando si tratta di applicare il regolamento non sempre sono stati così precisi come con il discorso del punteggio a Motegi. Infatti, diversi sono gli episodi che in questo 2023 vedono la Direzione Gara fallire nel rispettare il regolamento, sia per una mancanza di chiarezza nelle penalità, sia per mettere a rischio i propri piloti. Servirebbe quindi iniziare a prendere decisioni che antepongano il benessere dei piloti allo spettacolo in pista.

Victoria Ortega Cabrera