Dopo il terzo posto a Maggiora Park, il nove volte Campione del Mondo di Motocross Tony Cairoli si è confidato ai nostri microfoni. Il pilota siciliano ci ha parlato di questa stagione ma anche di futuro, in cui spera di conquistare il Motocross delle Nazioni che si terrà a Mantova a Settembre.

TONY CAIROLI ED IL DECIMO TITOLO

Benvenuto Tony Cairoli e grazie per aver accettato la nostra intervista. Come stai e come è andata la preparazione?

"Grazie a voi. La preparazione invernale è andata molto bene, ci ho messo un po’ a riprendermi dopo l’intervento al ginocchio che era necessario per riprendere ad allenarmi a pieno regime. Non è stato troppo invasivo, una sorta di tagliando al ginocchio che mi ha dato tante grane l’anno scorso ma ora tutto va per il meglio. Ho tardato a riprendere le gare, saltando gli Internazionali d’Italia, che di solito sono il banco prova ideale prima della stagione ma col Covid tutto è slittato in avanti di qualche mese ed io ho avuto modo di lavorare con calma"

Complimenti per il terzo posto nel GP d’Italia. Sei soddisfatto del risultato finale nonostante Maggiora non sia tra le tue piste preferite?

"Grazie, si, sono soddisfatto, ci mancherebbe, ho chiuso al terzo posto ma con gli stessi punti del primo e del secondo, un caso piuttosto singolare, anche se proprio per questo, resta un pizzico di rammarico nel non aver potuto gioire dal gradino più alto del podio, come fatto una settimana prima in Inghilterra".

Grazie alla vittoria in Gran Bretagna ed il terzo posto in Italia sei a solo 19 lunghezze da Tim Gajser. E’ prematuro parlare di decimo titolo? Quali sono le tue aspettative per il proseguo del campionato?

"E’ assolutamente prematuro, non guardo alla classifica in questo momento, anche se a ben pensarci, senza lo zero di gara due in Russia, ora sarei in testa al Mondiale. Tim sta andando fortissimo e merita di essere in testa, io devo recuperare un po’ di terreno perso a Orlyonok ma sono messo bene, sono in forma e ho dimostrato da subito di avere una buona velocità in tutte le circostanze".

Chi è l'avversario da battere quest’anno?

"Sono tanti, Gajser è il favorito, il più veloce fin qui, Herlings deve ancora far vedere tutto il suo potenziale e ora che si andrà sulla sabbia credo che lo farà, Febvre ha dimostrato di essere molto rapido e anche il mio compagno di squadra Prado, anche se ancora deve concretizzare il suo rendimento, è tra gli avversari da battere, senza dimenticare i piloti Yamaha, Coldenhoff e Seewer. Insomma è un campionato durissimo".

Dopo i ritiri di Paulin e Desalle si può dire che sei l’ultimo grande esperto rimasto nel Mondiale. Come ci si sente a 36 anni ad essere circondati da giovani piloti che vanno forte e qual’è il segreto di una carriera cosi lunga?

"In qualche modo si, sono tra i veterani, come lo è Strijbos che però non lotta più per le posizioni di vertice. Per fortuna di anni ne ho ancora 35, anche se a settembre saranno 36. Sicuramente l’esperienza conta molto ed io ne ho da vendere ma ho dovuto lavorare anche sulla velocità per ritrovare lo smalto dei giorni migliori".

IL FUTURO DI TONY CAIROLI

Come vedi il futuro del cross italiano? Mattia Guadagnini promette bene.

"Mattia promette benissimo, è già tabella rossa della MX2 ed ha vinto il suo primo GP dopo sole tre gare. E’ in squadra con me e seguo i suoi progressi da vicino; diciamo che sta ricalcando le mie orme, erano 13 anni che un Italiano non vinceva un GP in MX2 e non era in testa al mondiale della 250 e l’ultimo ero stato io, quindi c’è da sperare per il futuro".

A Maggiora sei stato il testimonial della nuova maglia azzurra per i 110 anni della Federazione. Quali sono le tue aspettative per il Motocross delle Nazioni in programma a Settembre?

"Con Mattia in MX2 e il mio amico Alessandro Lupino in gran forma abbiamo ottime possibilità di fare bene. A me il Nazioni è l’unico trofeo che manca e nell’anno degli Europei di calcio sarebbe davvero bello poter regalare un altro grande successo prestigioso alla nostra cara Italia. Mantova è una pista che amiamo molto tutti e tre ma ci saranno avversari fortissimi da battere come gli olandesi campioni in carica, i francesi e i belgi".

Sei originario di Patti, in provincia di Messina anche se oggi non vivi più li. Ritorni spesso in Sicilia e che rapporto hai con la tua terra?

"Amo profondamente la mia terra, ci sono nato e cresciuto; oggi vivo stabilmente a Roma ma quando torno a Patti mi sento a casa. Ritrovo amici e familiari ed è sempre una festa anche per le papille gustative".

Cosa farai quando deciderai di lasciare il mondo del Motocross? Ti piacerebbe partecipare alla Dakar?

"Ancora è presto per dirlo, sono concentrato sul mio lavoro ma in futuro mi piacerebbe fare anche altro. Amo i rally, ai quali partecipo ogni volta che posso e la Dakar sarebbe un gran bel traguardo ma la farei senz’altro su quattro ruote, su due mi pare una follia".

Saresti felice se tuo figlio Chase Ben decidesse di intraprendere una carriera nel mondo del Motorsport?

"Chase Ben farà quello che vorrà. Io lo appoggerò nelle sue scelte ma sinceramente non mi dispiacerebbe se si dedicasse al pallone in futuro, meno rischi e più soddisfazioni economiche. Scherzi a parte, davvero, farà quello che vorrà. Anche se crescendo nel nostro ambiente si capisce facilmente che è costantemente a contatto con le moto e questo potrebbe condizionare le sue scelte".

Articolo ed intervista a cura di Julian D'Agata

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