MOTO GP: SI COMINCIA DAL DESERTO.  Dei diciannove round che comporranno il mondiale MotoGP 2018, l’apertura viene come sempre dedicata al round del Qatar. La splendida pista di Losail, illuminata a giorno dai potentissimi fari, fa da passerella a quella che è forse la stagione più incerta ed aperta degli ultimi anni. Dalla stagione scorsa ereditiamo il campione Marc Marquez, l’uomo da battere: lo spagnolo ha dalla sua una Honda affilata e una squadra sicura della direzione da prendere. A contendere lo scettro di quest'anno avremo Andrea Dovizioso, alla guida di quella che lui stesso definisce “la miglior Ducati di sempre”, oltre a ritrovare nella lotta anche Andrea Iannone che ha finalmente sembra aver fatto pace con la sua Suzuki e può tornare a dimostrare il suo talento. Le Yamaha di Viñales e di Rossi devono ricucire uno strappo importante, ma ad Iwata sanno come si sistema una MotoGP e sicuramente i due piloti ufficiali non resteranno a guardare dalle retrovie, aiutati anche da un satellite di lusso come Johan Zarco. KTM ed Aprilia adesso devono concretizzare lo sviluppo degli ultimi anni e saggiare il podio, almeno nelle gare favorevoli, esattamente come dovrà fare Jorge Lorenzo, pena il suo contratto traballante. Ma non sarà facile.

IL CALENDARIO. Per quanto riguarda il calendario, la situazione è la seguente: dopo il Qatar, si volerà in Argentina (08/04) e in Texas (22/04), per poi tornare nel vecchio continente con Jerez (06/05), Le Mans (20/05), Mugello (03/06) e Barcellona (01/07). Poi si partirà per il nord Europa con il Sachsenring (15/07), Brno (05/08), Spielberg (12/08) e Silverstone (26/08). Le ultime sette tappe saranno composte da Misano (09/09), Aragon (23/09), Buriram (07/10), Motegi (21/10), Phillip Island (28/10), Sepang (04/11) e la chiusura di Valencia (18/11).

MOTO3 E MOTO2. Non bisogna ovviamente sottovalutare le altre classi del Motomondiale. La Moto2, al suo ultimo anno con il quattro cilindri in linea marchiato Honda, vede Pecco Bagnaia a dimostrare di meritare la sella (già bloccata) in Ducati Pramac per il 2019. Ad impedire una vittoria facile troverà Lowes, desideroso a sua volta dimostrare di non essere andato in MotoGP per caso, e Miguel Oliveira con la sua favoritissima KTM. In Moto3 come tutti gli anni fare una previsione è pressoché impossibile: uno squadrone impressionante di ben nove italiani andrà a combattere per cercare il titolo nella “duemmezzo” che ancora sfugge al tricolore, con Bulega, Di Giannantonio, Antonelli e Bastianini a conquistare il ruolo di favoriti. Dall’altro lato della barricata troviamo nomi come Canet, Masia, Binder, Kornfeil e Martin, ma le gare della entry class quasi mai sono appannaggio dei soli favoriti. Primi giudizi? Domenica, nella calda notte del deserto qatariota.

Alex Dibisceglia