Quest'anno Ducati ha letteralmente dominato il mondo delle corse di moto. Nelle due principali competizioni internazionali, la MotoGP e Superbike, la formazione di Borgo Panigale non ha lasciato nulla agli avversari, conquistando in primis i titoli piloti con Bagnaia e Bautista. Non sono mancati, inoltre, i titoli costruttori e team di entrambe le categorie, completando la Triple Crown. Inoltre, Ducati ha conquistato anche il titolo di miglior team indipendente in ambedue le categorie, con Pramac e Motocorsa, oltre a vincere quello di miglior pilota indipendente con Enea Bastianini e Axel Bassani. Infine con Marco Bezzecchi è stato vinto anche il "Rookie of the Year" in MotoGP.

I NUMERI NON MENTONO

Che Ducati sia la miglior moto, sia in MotoGP che in Superbike, è fuori  da ogni dubbio. In MotoGP Ducati ha vinto ben 12 gare delle 20 disputate, e nelle restanti ha concluso comunque sempre a podio, a dimostrazione che circuiti avversi non esistono più per la moto di Borgo Panigale. L'ultima volta che una Ducati non ha concluso nei primi tre posti è stata 27 Gran Premi fa, a Silverstone nel 2021, dove ha comunque terminato al quarto posto con Jack Miller, in lotta con l'Aprilia di Aleix Espargaró fino all'ultimo giro.

Anche in Superbike la Panigale V4R ha concluso sempre sul podio, vincendo 16 gare su 36. Numeri da capogiro che denotano una superiorità imbarazzante. Non si discutono i piloti ma il livello imposto dalla Ducati deve far preoccupare le altre case motociclistiche: sempre all'avanguardia dal punto di vista tecnico, oltre al grande pregio di essere una moto facile ma al tempo stesso estremamente veloce, con cui tutti potenzialmente possono andare forte in qualunque pista, a prescindere dai diversi stili di guida. Da non sottovalutare, in aggiunta, l'impegno preso anche in MotoE, nuova frontiera ancora inesplorata dagli altri competitors.

SOLO HONDA COME DUCATI NEL 1989 E NEL 1997

Non è la prima volta che i Mondiali piloti MotoGP e Superbike sono stati vinti dallo stesso costruttore. In tre occasioni, infatti, una casa è riuscita a vincere sia il titolo piloti che costruttori nella stessa stagione, il tutto comprendendo il trionfale 2022 di Ducati. Prima del marchio italiano a riuscirci è stata Honda, nel 1989 e nel 1997, quando ancora c'era la classe 500cc e gareggiava la mitica NSR.

Nel 1989 la casa alata vinse il titolo piloti in classe 500cc nell'ultimo GP in Brasile, con Eddie Lawson, al suo quarto ed ultimo mondiale in carriera. Decisive per la conquista del titolo costruttori il primo posto di Remy Gardner in Australia e la rocambolesca vittoria di Pierfrancesco Chili a Misano. In Superbike, in sella alla RC30, Fred Merkel conquistò il secondo titolo consecutivo, davanti al compagno di squadra Stephane Mertens.

Passando al 1997, classe 500cc, Honda vinse tutte le gare, 12 delle quali ad appannaggio di Mick Doohan. Le restanti tre vittorie se le spartirono Alex Crivillé (2) e Tadayuki Okaya (1). Nelle derivate con la RC45, invece, Honda conquistò il titolo con John Kocinski, campione con un round d'anticipo a Sugo, in Giappone. Importante per i costruttori anche Aaron Slight, terzo in classifica a fine anno.

Francesco Sauta

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