È chiaramente un sogno, ma nella MotoGP sono anni che non si vedono novità motoristiche degne di nota. Con il limite dei cilindri fissato a quattro e l’alesaggio bloccato ad 81 mm, imprese tecniche come la RCV 5 cilindri o la RS Cube 3 cilindri sono un lontano ricordo. Con l’apertura di queste regole e una MotoGP (ed SBK) libera da limiti di cilindri ed alesaggio si potrebbe tornare a sviluppare nella top class ed eliminare dalla SBK l’elettronica, per tornare a vedere un Mondiale Superbike basato solo sul manico dei piloti.

CHE NOIA, CHE BARBA!

Sono tutti quattro cilindri, in linea o a “V”. Questo è il riassunto della situazione motoristica nel Motomondiale, classe MotoGP, da più di cinque anni ad oggi. Un po’ come la Formula1, al momento bloccata su motori V6 per limitare i costi, ma la differenza principale è che la F1 non è fondamentale per trasmettere al mercato attuale novità tecniche, vista la differenza tra le monoposto e le automobili del mondo reale.

Discorso diverso per MotoGP e Superbike, dalle quali dipende una buona fetta del prodotto che andremo tutti quanti a guidare nel prossimo futuro. Il motore V4 della Panigale è nipote se non figlio di quello della moto di Dovizioso di qualche anno fa, la stessa Kawasaki sta utilizzando una distribuzione derivante dalla loro esperienza dalla MotoGP. Quindi?

MOTOGP: VIA LIMITE CILINDRI E BLOCCO ALESAGGIO

Il primo passo sarebbe riaprire lo sviluppo nella massima espressione del motociclismo. La MotoGP sta spendendo milioni su cambi seamless ed aerodinamica, entrambe cose che a livello tecnico hanno sicuramente un valore ma che difficilmente vedremo (a quel livello) su moto di serie.

Cosa succederebbe se si ricominciasse ad offrire tipologie di motori diverse? Honda potrebbe tornare a correre con la V5, Aprilia potrebbe cambiare propulsore magari aiutata da un regolamento permissivo verso chi introduce novità. Tutto a vantaggio dello spettacolo, della sfida tecnica e del prodotto finale: chi non sogna di guidare una CBR con il V5 della MotoGP, ovviamente adattato come ha fatto Ducati con la V4R? Finalmente potremmo vedere del vero sviluppo nell’unico posto in cui andrebbe fatto, ossia il mondiale prototipi.

SBK: VIA ELETTRONICA, SI RITORNA ALLE ORIGINI

Se tutto lo sviluppo fosse effettuato nella top class del Motomondiale si potrebbe tornare ad un Mondiale Superbike che si basa sull’abilità del pilota e sulla bontà del prodotto di base, tutto il contrario della situazione attuale: al momento i due migliori (Jonathan Rea ed Alvaro Bautista) corrono con moto che derivano dalla MotoGP ma che hanno investimenti a livello elettronico che gli altri non possono permettersi.

Se questo invece non fosse più possibile, se si limitasse la spesa massima per il modello base della moto da corsa e si corresse con elettronica totalmente di serie, forse ad oggi sarebbe la Yamaha il pacchetto migliore. Anche la R1M utilizza il modello “Crossplane” delle M1 di Rossi e di Viñales, simbolo che il passaggio di tecnologia dalla MotoGP è molto, ma l’investimento è più contenuto e il gap si vede in modo chiaro. È ora di rivedere questi regolamenti e di liberare MotoGP ed SBK da limiti dovuti ad alesaggio e cilindri, per poter passare alla prossima generazione di moto e ripristinare equilibri che sembrano sull’orlo della rottura.

L’INTERVISTA | CARL FOGARTY: “AIUTO LA CCM NELLO SVILUPPO. REA? VINCEREBBE ANCHE SENZA L’ELETTRONICA”

Alex Dibisceglia