Arrivati al giro di boa della stagione, è tempo di dare uno sguardo in MotoGP ai rookie. I debuttanti nella classe regina hanno ormai svolto ben 11 gare, un numero sufficiente per valutare le loro performance. La classifica per l'ambito titolo di Rookie of the Year parla chiaro, ma andiamo oltre i numeri.

ITALIA E DUCATI ANCORA IN VETTA

Come spesso accade negli ultimi tempi in MotoGP, anche i rookie nella loro classifica riservata hanno una caratteristica comune. Infatti, nei primi due posti troviamo Marco Bezzecchi e Fabio Di Giannantonio: due italiani in sella a due Ducati. Il pilota del Mooney VR46 Racing Team è nettamente in testa a questa speciale classifica, dimostrando solo dopo poche gare di essere in grado di stare con i migliori. Nelle ultime sette gare "Bez" ha chiuso ben sei volte in zona punti, con l'esclusione della disastrosa gara del Montmeló, finita prematuramente nel ghiaione. Il podio di Assen è solo la conferma della crescita esponenziale fatta sia dal pilota che dalla squadra, che attraversa un ottimo momento di forma anche con Luca Marini.

Discorso leggermente diverso per Fabio Di Giannantonio. Il #49 romano è arrivato in MotoGP avendo dimostrato meno degli avversari Bezzecchi, Fernández e Gardner in Moto2. Infatti, le prime gare dell'ex Speed Up non sono state memorabili. Fino all'arrivo in Europa, "Diggia" ha faticato e non poco all'adattamento alla Desmosedici. Poi da Le Mans è arrivata la svolta: il 14° posto ha coronato il percorso di crescita da parte dell'alfiere Gresini Racing. Solo sei giorni dopo, Di Giannantonio stampa 1:46.156 per realizzare la prima pole position in MotoGP. Da lì altri punti, la prima top 10 in Germania e la meritata (e non scontata, ndr) conferma per il 2023 al fianco di Álex Márquez.

IL MUGELLO COME PUNTO DI PARTENZA

Sul talento dei due piloti italiani non c'erano affatto dubbi, ma sicuramente al debutto in MotoGP i due rookie hanno superato le aspettative. È quasi romantico pensare come proprio al Gran Premio d'Italia le cose abbiano iniziato a girare per il verso giusto per i due Azzurri. Di Giannantonio ha preceduto Bezzecchi in qualifica in un sabato uggioso sulle colline del circuito del Mugello. La domenica una gara da protagonisti per entrambi, il 5° posto di Di Giannantonio in Q2 a Barcellona e la doppia caduta in gara. Ancora punti per i due al Sachsenring e l'exploit ad Assen per Bezzecchi, con "Diggia" in 14^ posizione. Ormai il premio di miglior debuttante sembra essere già assegnato visto il +37 in classifica, ma i due hanno ovviamente ancora molto da dimostrare nella seconda parte della stagione.

Credits: MotoGP Website | Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi

DARRYN BINDER: IL BRUTTO ANATROCCOLO

Quando lo scorso anno il team WithU RNF Yamaha ha ufficialmente annunciato l'approdo di Darryn Binder, tutti gli appassionati hanno puntato il dito. Il salto dalla Moto3 alla MotoGP è già follia, in aggiunta bisogna considerare lo storico del fratello di Brad in Moto3. Solo una vittoria e sei podi in oltre 100 apparizioni in Moto3 per il sudafricano non sono certo il miglior biglietto da visita per un pilota con tutte le pressioni su di sé. Dopo dei test non brillanti, Binder ha sorpreso tutti fin dal Qatar. Il 16° posto combattendo con il campione Moto2 in carica Gardner ha già fatto ricredere qualcuno riguardo il "brutto anatroccolo", ma la vera sorpresa arriverà in Indonesia.

A Mandalika con il tracciato bagnato ed insidioso, Darryn Binder ha dato prova di tutta la sua sensibilità in queste condizioni, conducendo una gara da manuale. Il sudafricano ha rimontato dal 22° posto in griglia fino ad un'incredibile 10^ posizione. Quella in Indonesia non è stato un exploit, tant'è che il #40 ha saputo spesso tenere testa a due piloti titolati come Franco Morbidelli e Andrea Dovizioso. Infatti, è il confronto con il proprio compagno di box a lasciar ben sperare. Ora sia Binder che Dovizioso sono a quota 10 punti in classifica, con l'ex CIP Green Power che ha saputo conquistare anche un 12° posto sull'asciutto in Catalogna.

UNA MINA VAGANTE SUL MERCATO

Coloro che pensavano in un'unica stagione di Darryn Binder in MotoGP probabilmente avranno comunque ragione a fine anno. I giochi sembrano praticamente fatti per il nuovo team RNF supportato da Aprilia, e Binder non sembra essere nei piani. Nonostante ciò, il fratello del pilota ufficiale KTM sta dimostrando in pista che merita la conferma. Da mesi si sta ipotizzando un approdo di Binder in Moto2, con l'interesse di alcuni team di punta della categoria. Binder ha saputo essere veloce nonostante una Yamaha rivedibile: sono ormai lontani i tempi della Moto3 e la brutta reputazione in pista. Anche un nuovo inizio nella classe di mezzo potrebbe giovare a Binder: il brutto anatroccolo potrebbe diventare un cigno.

Credits: MotoGP Website | Darryn Binder

TECH 3: UN INIZIO DIFFICILE

Dopo un 2021 nel quale Remy Gardner e Raúl Fernández hanno fatto faville in Moto2, ci si aspettava un 2022 altrettanto spumeggiante in MotoGP per i due rookie. I primi test sono stati positivi, ma il duo di Tech 3 ha dovuto fare i conti con una KTM RC16 poco competitiva nelle prime gare. Oltre a ciò, Remy Gardner si è fratturato il polso destro proprio prima dei test invernali, compromettendo così anche le prime gare dell'anno.

Credits: KTM Media

L'atteggiamento dei due piloti, secondo Pit Beirer, è parso arrendevole. Specie nelle prime gare dell'anno non sono mancate dichiarazioni forti da parte dei due piloti, non in grado di adattarsi alla nuova moto. Nonostante ciò, è Remy Gardner che ha conquistato punti iridati per primo sia in Qatar che in Portogallo. L'australiano si è dimostrato più concreto del compagno nei primissimi Gran Premi, stando vicino ai due piloti ufficiali. Questo, oltre all'atteggiamento più propositivo, sembra aver convinto la casa di Mattighofen a rinnovare la fiducia nel figlio d'arte per la prossima stagione.

Al contrario, Raúl Fernández nemmeno voleva salire in MotoGP. Dopo aver perso il titolo Moto2, la volontà di Fernández era quella di rimanere un altro anno nella classe cadetta per puntare al campionato. KTM si è invece vista costretta a promuovere lo spagnolo direttamente nella classe regina per evitare che qualche altro costruttore si accaparrasse il talento classe 2000. Infatti, nel corso del 2021 Fernández era stato più volte accostato al team RNF in quanto la prima scelta del #25 era quella di guidare una Yamaha.

Dopo le prime gare davvero in salita, in Catalogna Fernández ha finalmente conquistato il suo primo punto in MotoGP. Il weekend successivo, in Germania, il vice-campione della Moto2 ha chiuso al 12° posto. Fernández al Sachsenring ha dimostrato di essere ancora quel pilota visto lo scorso anno. Proprio in Germania lo spagnolo ha dichiarato di essersi finalmente divertito in gara: aspetto fondamentale per un pilota giovane come lui. Ad Assen Fernández avrebbe potuto nuovamente chiudere nei punti, ma un problema al braccio lo ha costretto al ritiro.

Comunque, le strade di KTM e Fernández si separeranno inevitabilmente a fine 2022: il team francese sembra prendersi il veterano Pol Espargaró, mentre lo spagnolo dovrebbe andare in Aprilia RNF.

Valentino Aggio

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