Una lettera di Mike Trimby di Dorna chiede ai team di snellire il personale del paddock alla ripartenza del Motomondiale. Niente media, PR e Hospitality delle squadre ufficiali per avere meno persone possibili nel paddock ed evitare dunque nuovi focolai di contagio.

Nonostante la sfilza di Gran Premi rinviati e cancellati (oggi anche il Gran Premio di Germania è stato rinviato), il Motomondiale cerca una strategia per poter ripartire quando le condizioni igienico-sanitarie lo potranno permettere.

Ecco dunque cosa sta progettando Dorna per andare avanti e mantenere in piedi il Circus del Motomondiale nonostante la situazione non sia delle migliori con sempre più paesi che vietano eventi di aggregazione.

Gran Premi vuoti

L’imperativo di Dorna è ripartire a qualunque costo. In quest’ottica si inserisce la richiesta del promoter spagnolo di disputare gare, ove possibile, a porte rigorosamente chiuse. Una strategia questa molto rischiosa: i circuiti non avrebbero introiti dai biglietti venduti, la stessa Dorna non si potrebbe poggiare sull’affluenza di pubblico ad ogni gara. E’ un’arma a doppio taglio quella dei GP a porte chiuse. Mike Trimby scrive nella lettera ai team: “Un’opzione in fase di studio da parte di Dorna è la possibilità di tenere qualche evento a porte chiuse. Questo significa nessuno spettatore e anche nessun ospite per i team, inclusi gli sponsor con pass permanente”.

Paddock snello

Coerentemente alla richiesta di partire a porte chiuse, c’è anche quella di snellire il paddock in nome delle norme di distanziamento sociale imposte per evitare possibili contagi. Il paddock del Motomondiale in media è composto da 3000 persone, un numero enorme in un momento così difficile per la situazione socio-sanitaria mondiale. Il paddock dovrà contenere solo il personale necessario a muovere il “circo” del Motomondiale. Sempre Mike Trimby nella sua lettera: “Per ottenere l’approvazione di alcuni governi è necessario indicare il numero delle persone che parteciperanno all’evento e, probabilmente, la loro nazionalità e da quale paese arriveranno. Nel form dovrete indicare il minimo staff di cui avreste bisogno in un evento a porte chiuse in Europa per poter svolgere le gare in modo sicuro. Se, ad ogni modo, considerate la presenza fisica non necessaria avvisateci”.

Niente stampa, PR, Hospitality

Il nodo cruciale è proprio questo, ovvero andare avanti senza giornalisti, PR & Media dei team e le Hospitality dei team stessi. Saranno accreditati solamente i giornalisti delle TV che trasmettono il Motomondiale nelle varie nazioni. Una decisione che fa storcere il naso a parecchie persone perché senza PR e giornalisti (visti come “inutili”).

In questo senso la lettera spedita da Mike Trimby di Dorna ai vari team manager è chiara: “Saranno ammessi solo i camion di lavoro e nel form non dovrete includere lo staff delle hospitality o chi è designato a montarle. Un altro settore non considerato vitale è quello del PR e dei media e magari anche i manager personali. Molti di questi potranno lavorare da casa mantenendo contatti con lo staff al circuito”.

La prospettiva dunque, non certo allettante, è quella di vedere da casa le gare virtuali dei piloti trasposte nella realtà, in un paddock asettico e senza il contatto umano tra giornalisti accreditati e piloti, ma solo interviste delle tv internazionali.

Marco Pezzoni