La MotoGP si prende una meritata pausa estiva ed è tempo di fare un bilancio della prima metà di stagione. Cinque vincitori diversi nelle prime undici gare: Bastianini, Oliveira, Espargaró, Bagnaia e Quartararo. Quest’ultimo leader del mondiale e uomo da battere. Ecco l’analisi a metà campionato.

FABIO QUARTARARO MOSTRA LA STRADA DA SEGUIRE

Credits: sito web MotoGP

Soprattutto con l’arrivo in Europa, Fabio Quartararo ha dimostrato di essere competitivo con una Yamaha dichiaratamente e visibilmente non all’altezza. È stato l’unico a capire come guidarla e come riuscire a trarne vantaggio anche dai suoi difetti. Una prima metà di stagione praticamente priva di errori con tre vittorie eccezionali a Portimão, Montmeló e Sachsenring. Ad Assen ha ricordato che anche lui è umano. Una caduta gli è costata il primo zero della stagione, che però lo mantiene comunque come leader della classifica generale con 21 punti di vantaggio.

LE SORPRESE: ALEIX ESPARGARO ED ENEA BASTIANINI

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Una Aprilia così forte non era nei pronostici precampionato. Eppure, Aleix Espargaró è riuscito ad essere competitivo dimostrando che la moto di Noale è capace di adattarsi ad ogni tracciato. Lo spagnolo che fino al 2021 aveva fatto una performance discreta, ora si conferma come uno dei principali contendenti per il titolo ed è secondo nella classifica a 21 punti dal leader. Competitività, ma anche costanza sono le caratteristiche del nuovo Espargaró: nessuno zero, è andato a punti in tutte le gare ed è stato sul podio ben cinque volte regalando ad Aprilia la prima vittoria storica nel GP di Argentina.

Anche Enea Bastianini ha superato le aspettative. La prima ed emozionante vittoria del Team Gresini nella notte di Qatar è un ricordo indelebile. Si sono susseguite altre due vittorie a COTA e Le Mans, che hanno messo in mostra la capacità del pilota di gestire le gare in modo maturo e preciso. Trionfi che purtroppo sono stati oscurati dalla mancanza di costanza: diversi errori l’hanno fatto cadere in fondo alla classifica generale ed ora è quinto a 67 punti dal leader.

MONTAGNA RUSSA PER PECCO BAGNAIA

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Tutto o niente. Bianco o nero. Così possiamo riassumere la prima metà di stagione di Pecco Bagnaia. Ha dimostrato un talento innato quando si trattava di vincere, ma è stato anche molto irregolare con quattro zeri che pesano soprattutto a livello psicologico. E proprio per questi errori, pur vincendo lo stesso numero di gare di Quartararo, è quarto nel mondiale con 66 punti di distacco dal leader. La seconda metà di stagione potrebbe portare rinnovate speranze per Pecco che non ha nessuna intenzione di arrendersi.

LA DEBACLE HONDA

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La scommessa principale di Honda, Marc Márquez, ha dato chiari segni di difficoltà dall’inizio della stagione. I sospetti di un Márquez diverso dal passato si sono confermati al Mugello: lo spagnolo sarà out per sottoporsi al quarto intervento chirurgico all’omero destro per l’infortunio che si trascina dal 2020.

Con Márquez fuori gioco, la squadra perdeva un pilastro fondamentale. A sua volta, Pol Espargaró, Takaaki Nakagami e Alex Márquez erano visibilmente preoccupati per i problemi tecnici della Honda. Da miglior moto in griglia, ad essere praticamente inguidabile. L’ennesima riconferma è arrivata nella gara di Sachsenring in un circuito dominato dalla casa dell’ala dorata: nessun pilota Honda è finito in zona punti, un fatto storico che non accadeva dal 1982.

COSA È SUCCESSO CON GLI ALTRI ITALIANI?

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Andrea Dovizioso è a un punto morto con la Yamaha: il suo miglior risultato è stata l’undicesima posizione a Portimão. L’italiano non è soddisfatto e sembrerebbe che la sua fine nel Motomondiale sia vicina. In un’intervista al sito ufficiale della MotoGP ha dichiarato: “Sicuramente non correrò in MotoGP nel 2023”.

Inizio di stagione difficile anche per Franco Morbidelli che non è ancora riuscito a prendere il feeling con la Yamaha M1, una moto che sembra possa essere guidata solo dal suo compagno di squadra. Il suo miglior risultato è stato una settima posizione a Mandalika.

La squadra debuttante in MotoGP il Team Mooney VR46 ha tra le sue fila due italiani agguerriti. Luca Marini, con due sesti posti e un quinto posto a Sachsenring sembra migliorare gradualmente. Il suo compagno di squadra invece, Marco Bezzecchi, è primo nella classifica dei rookie: ad Assen ha fatto emozionare tutti chiudendo la gara in una meritata seconda posizione e regalando il primo podio al Team e al suo mentore, Valentino Rossi.

Il debuttante Fabio Di Giannantonio ha ottenuto i primi punti nella classe regina a Le Mans, per dopo conquistare la sua prima pole position al Mugello davanti ai tifosi. Ottimi risultati che augurano un futuro promettente.

COSA POSSIAMO ASPETTARCI DELLA SECONDA PARTE DI STAGIONE?

In un campionato così equilibrato, non ottiene la corona di campione chi ha vinto più gare o chi ha la miglior moto, ma chi riesce ad essere costante e mantenersi in piedi quando gli altri sbagliano. E per ora, solo Fabio Quartararo è riuscito a predicare l’esempio della costanza. Gli altri dovranno fare i conti con l’uomo da battere e seguire il suo esempio subito dalla prossima gara il 7 agosto a Silverstone.

Victoria Ortega Cabrera

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