Deve avere un gusto agrodolce la vittoria di Danilo Petrucci a Le Mans per il GP di Francia  della MotoGP, sia per il ternano che per la Ducati. I due ufficiali corrono da separati in casa, Andrea Dovizioso che aveva bisogno di punti si accontenta della quarta piazza, Jack Miller rompe il secondo motore della stagione. Pecco lontano dalla vetta.

GIOIE E DOLORI

Danilo Petrucci è il settimo vincitore  diverso del 2020 di un GP della MotoGP, in questo caso del Gran Premio di Francia, ovviamente in sella a Ducati. Detta così, in Ducati non dovrebbero fare altro che festeggiare un risultato tutto sommato inaspettato, 25 punti in classifica per il Petrux e un Fabio Quartararo in difficoltà che riapre la lotta al titolo. Peccato che i 25 punti siano andati al pilota che non lotta per la classifica, mentre Andrea Dovizioso (che di punti ne ha un disperato bisogno) viene beffato da Pol Espargaro ed Alex Marquez.

TRA EX E NUOVE LEVE

Ad aggiungersi ad una situazione difficile ci si mette il fatto che il box è a pezzi, sia dal lato Petrucci che dal lato Dovizioso. Per sua ammissione, Danilo ha vinto questa gara con il pensiero del “non ho nulla da perdere”, quindi certamente non per l’aria che tira ai box. Andrea dall’altro lato è stato arrendevole nel finale di gara, con una gomma finita ed il rischio corso a causa della staccata incredibile di Alex Rins, che poco dopo si è autoeliminato. Il box ufficiale ha quindi tutto da ricostruire, se vuole avere una chance per questo titolo.

PROBLEMA PRAMAC-MILLER

Ad aggiungersi ad una giornata difficile ci si mette la seconda rottura stagionale per Jack Miller, che fino al momento del cedimento stava svolgendo una gara potenzialmente da podio o vittoria. È il secondo motore andato per l’australiano nell’arco della stagione, cosa peraltro molto rara già di suo. Dal suo ritorno nel box Pramac, con tanto di lancio dei guanti, si capisce che Jack è frustrato, quindi da qui Guidotti avrà il suo bel da fare per contenere il carattere di “Jackass”, oltre a capire le condizioni fisiche di Francesco Bagnaia. Si nota però una certa propensione al caos nelle strutture della casa di Borgo Panigale, ed è ora che qualcuno assuma una guida ferrea.

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Alex Dibisceglia