Il primo podio in Repubblica Ceca, l'indimenticabile vittoria a Misano ed in Catalunya la prima Pole Position nella massima cilindrata: prosegue così l'eccezionale stagione 2020 di Franco Morbidelli, l'unico pilota ad abbattere il muro del minuto e 39 al termine della seconda sessione di qualifica del GP di Catalogna. "Morbido" ha fermato il cronometro sul tempo di 1'38.798, a circa un decimo di secondo dal record registrato nel 2018 da Jorge Lorenzo (1'38.680).

Un tempo strepitoso quello registrato dal romano classe 1994, capace di surclassare anche un Fabio Quartararo che, a differenza del Campione Moto2 2017, ha a disposizione l'ultima versione della M1.

Morbidelli, infatti, sta affrontando questa stagione in sella ad una moto ibrida che unisce alcune caratteristiche dell'anno passato a particolari aggiornati al 2020. Questo dettaglio avvalora ogni singolo risultato raggiunto dal giovane portacolori Yamaha, capace di un salto prestazionale notevole tra il 2019 - stagione priva di podi e Pole Position - e l'anno corrente.

LE DICHIARAZIONI NEL PARCO CHIUSO

"Battere Fabio Quartararo nel giro secco è fantastico, significa essere stati davvero veloci considerando la sua velocità in qualifica", così ha esordito Franco Morbidelli ai microfoni di motogp.com al termine della Q2. "Oggi mi sentivo davvero in sintonia con la moto, volevo fare bene nell'Hot Lap ed alla fine sono riuscito a registrare un tempo notevole. Abbiamo lavorato bene anche in ottica gara, soprattutto in FP4, dunque domani cercheremo di correre nel miglior modo possibile."

PASSO GARA OTTIMO, MA GLI ALTRI NON STARANNO A GUARDARE

Proprio in riferimento alle FP4, l'ultimo turno di Prove Libere a disposizione di squadre e piloti, Morbidelli ha percorso un totale di 18 passaggi, di cui 15 effettivamente competitivi. Lo stint di simulazione gara è stato effettuato puntando su pneumatici usati (5 giri già percorsi) di mescola morbida sia all'anteriore sia al posteriore e la media del passo gara si attesta sull' 1' 40 alto e l' 1' 41 basso.

Gli avversari, a partire dalle Yamaha Factory e Fabio Quartararo, hanno messo in mostra una ritmo più rapido di pochi decimi di secondo, ma la gara solitamente regala sorprese sin dalla partenza. Non solo Yamaha, perché Franco Morbidelli dovrà tenere in considerazione una Suzuki competitiva soprattutto ad inizio stint. Joan Mir, ad esempio, ha percorso ben 18 giri con la stessa combinazione di pneumatici testata dal pilota Petronas SRT, con la differenza che la gomma anteriore morbida dello spagnolo avesse già 9 passaggi all'attivo.

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Matteo Pittaccio