Nelle qualifiche della MotoGP ad Austin, il campione in carica Pecco Bagnaia ha conquistato la sua prima pole stagionale. Per lui non è stata una sessione semplice, soprattutto nel secondo run in cui è stato marcato stretto da Alex Marquez. Nell'ultimo giro è riuscito a spremere tutto il potenziale della sua Ducati, migliorando di quasi 4 decimi il tempo fatto nel primo stint.

Alex Rins assoluto MVP della sessione, Ducati continua a stupire

La casa di Borgo Panigale si conferma la miglior moto in griglia: in top 5 l'unica non Ducati presente è la Honda di Alex Rins, stupefacente in sella alla sua LCR. Lo spagnolo ad Austin è sempre riuscito ad esprimersi al meglio, come testimonia anche la gara del 2019, quando riuscì a conquistare la sua prima vittoria in MotoGP. Oggi ha conquistato un incredibile secondo posto e in vista della gara sarà un'incognita.

Completa la prima fila Luca Marini, seguono poi Alex Marquez, caduto nel suo ultimo tentativo, e Marco Bezzecchi, attuale leader del campionato. A ben 7 decimi da Bagnaia l'Aprilia di Aleix Espargaro che, in un circuito a lui ostico, si mette dietro Fabio Quartararo, sfruttandone la scia, ed il compagno di squadra Maverick Vinales.

Delude totalmente Martin, non convince Morbidelli

Al nono posto si piazza Zarco, proveniente dalla Q1. Seguono poi le KTM ufficiali di Binder e Miller, oltre all'altro pilota Pramac Jorge Martin. Lo spagnolo lo scorso anno, ad Austin, conquistò addirittura la pole position. Sicuramente il potenziale per fare bene ce l'aveva quest'oggi ma come al solito, ormai, ha buttato tutto all'ortiche con ben due cadute. Ancora troppi errori per un pilota che ambisce a giocarsi il titolo mondiale.

Partirà dalla tredicesimo casella Joan Mir, deludente nel confronto con l'ex-compagno di squadra Rins. Segue Franco Morbidelli, che purtroppo non ha performato minimamente come in Argentina. La speranza è l'ultima a morire, quindi aspettiamo le due gare per giudicare. Inoltre, un passo avanti nelle libere si è visto ed è una buona cosa considerando che Austin è sempre stata una pista in cui Yamaha non è mai andata benissimo. Aspettiamo comunque le prime gare europee che saranno determinanti per il suo eventuale rinnovo.

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Francesco Sauta