Un’altra icona della storia della MotoGP che tristemente arriva alla fine: dal prossimo anno infatti la Clinica Mobile, dopo 45 anni di onorato servizio, non sarà più presente nel Motomondiale come da decisione della Dorna. La struttura continuerà però ad offrire i suoi servizi nel Mondiale Superbike.

AL FIANCO DEI PILOTI DAL 1977

La Clinica Mobile è un simbolo storico che nasce dall’idea del dottor Claudio Costa di creare un ospedale “su ruote” per offrire assistenza medica immediata ai piloti dopo un incidente.

Debutta Il primo maggio 1977 in Austria e quel giorno salva la vita a Franco Uncini, campione del mondo della classe 500cc. Poi avrebbe salvato le vite di innumerevoli leggende del motociclismo. Come quella di Graziano Rossi, padre di Valentino, che cadde durante la 200 Miglia di Imola e venne salvato dopo che il suo cuore si fermò, grazie al rapido intervento dei dottori della Clinica Mobile.

Da ricordare anche il miracolo che fece con Mick Doohan. L’australiano ebbe un incidente nel GP di Assen del 1992 rischiando l’amputazione di una gamba a seguito di un’operazione d’urgenza senza successo avvenuta in un ospedale olandese. Doohan disperato chiama chi con dedizione lo aveva assistito durante gli anni: il dottor Claudio Costa. Quest’ultimo però non poteva esercitare la sua professione medica nei Paesi Bassi, quindi va a “riscattare” Doohan in Olanda per portarlo in Italia e assisterlo personalmente. Ancora una volta, Claudio Costa salvò non solo la vita di un pilota ma anche la sua carriera. Nonostante gli eventi drammatici, quell’anno Doohan chiude il campionato in seconda posizione.

Il dottor Costa festeggiando sul podio con Mick Doohan (Credits: sito web Motorsport.com)

Ad oggi la Clinica Mobile è guidata da Michele Zasa, dopo aver ricevuto il testimone dal dottor Costa nel 2014, ed è diventata non solo un centro medico ma anche un luogo venerato dove i piloti possono trovare conforto e riposo durante i weekend di gara.

I MOTIVI

In attesa di una comunicazione ufficiale dei responsabili di Dorna, le speculazioni sui motivi sono tante, ma quella più sentita è che si tratti di ragioni economiche. Le strutture della Clinica Mobile sono diventate con gli anni sempre più tecnologiche e all’avanguardia, grazie anche all’alta richiesta di assistenza da parte dei piloti, non solo a seguito di cadute e infortuni ma anche per prestazioni di fisioterapia e altre cure. Un carico che aumenterà l’anno prossimo con l’affollato calendario di MotoGP: 21 gare senza considerare quelle del nuovo format Sprint Race.

UN FUTURO QUASI CERTO

Il posto della Clinica Mobile potrebbe essere occupato da Quirónsalud, il gruppo ospedaliero privato più grande di Spagna, che collabora da diversi anni nel paddock della MotoGP come sponsor di Dorna. Quirónsalud ha tra le sue file il dott. Ángel Charte come direttore del servizio medico della MotoGP dal 2013 ed è anche il direttore del servizio di medicina interna dell'ospedale Dexeus di Barcellona (del Gruppo Quirónsalud, ndr). Secondo le prime informazioni, la Clinica Mobile chiuderà le sue porte in MotoGP ma continuerà a fornire i propri servizi nel Mondiale di SBK.

Credits: sito web Clinica Mobile

DOTT. COSTA: “È FINITO IL TEMPO DEGLI EROI”

In un’intervista telefonica pubblicata da GPone, il dott. Claudio Costa dichiara: “La clinica come altare per risollevarsi dalle fratture, per tornare a stringere il manubrio e inseguire il sogno del podio. I piloti sono forme sacre, chissà se vogliono che tutto ciò sparisca. Anche se è vero che è finito il tempo degli eroi. Non può durare per l’eternità, sono dei cicli in cui l’umanità può dimostrare il suo valore, poi tutto si frantuma. Quando è arrivata la Dorna la Clinica aveva esaurito il suo scopo salvifico, ma a quanto mi è stato detto perlomeno il simbolo rimane. La mia figlia prediletta sarà sostituita e d’ora in avanti vivrà in terra straniera”.

APRILIA: “SIAMO INCREDULI”

Aprilia, attraverso un post Facebook, ha manifestato il suo dissenso di fronte alla notizia: “La Clinica Mobile è un’eccellenza tutta italiana della quale andiamo fieri e alla quale va la nostra totale gratitudine. Dal 1977 abbiamo sempre potuto contare su un patrimonio di professionalità e umanità per la sicurezza e la salute dei piloti. La notizia del probabile addio alla struttura attuale ci lascia increduli e ci rattrista molto. Per il rispetto e la stima che nutriamo nei confronti di tutto il team della clinica mobile confidiamo che si possa riconsiderare”.

Il sogno di un uomo, di un dottore, quasi cinquanta anni fa, vede la sua fine. Si chiude un ciclo e un’icona di tempi ormai passati. Un simbolo, un rifugio, una casa che ha salvato innumerevoli volte le vite degli eroi del motociclismo, come ben ricordava Claudio Costa: “Questa è la casa che abbiamo donato agli eroi del mondo mitologico del motociclismo”.

Victoria Ortega Cabrera