Includendo le sprint race il calendario 2023 della MotoGP toccherà quota quarantadue gare, trasformando radicalmente il weekend. La novità, ricordiamo non concordata con i piloti della classe regina, rivoluzionerà l'attività del sabato, giornata che vedrà le qualifiche della MotoGP al mattino, seguite da Moto3, Moto2 e, infine, la tanto discussa manche corta.

IL NUOVO REGOLAMENTO RENDE NOTO IL PROGRAMMA DEI WEEKEND

Dal momento in cui Dorna e FIM hanno confermato l'inserimento del format "Sprint Race", applicato a tutti i Gran Premi, tutti si sono chiesti come sarebbe cambiata la struttura del fine settimana. La risposta arriva dal regolamento rilasciato dalla FIM in data 18 gennaio, documento nel quale viene specificato il percorso che piloti e squadre seguiranno dal mercoledì alla domenica. In questo caso è l'articolo numero 1.13 a fornirci un programma che modifica la durata e l'ordine delle sessioni.

Ad aprire il venerdì sarà come al solito la Moto3, che subirà una riduzione del tempo di cinque minuti. Subito dopo ecco protagonista la Moto2, con la classe di mezzo sempre impostata sui quaranta minuti e non più collocata dopo le prove della MotoGP nei weekend tradizionali. La classe regina svolgerà quarantacinque minuti di FP1 e ben un'ora di FP2, le ultime valide per stabilire la classifica combinata in vista delle qualifiche del giorno dopo.

ADDIO AL VECCHIO SABATO, QUALIFICHE MOTOGP AL MATTINO

La sequenza Moto3, Moto2, MotoGP si ripeterà il sabato, quando le prime categorie si contenderanno la qualificazione diretta alla Q2. La terza sessione di prove della MotoGP non sarà valida per i combinati, dunque avrà bene o male il valore dell'ormai archiviata FP4. Messi alle spalle tutti i turni di libere, il programma proseguirà con le Qualifiche 1 e 2 della classe regina, nelle tappe europee collocate nella fascia oraria 10:50 -11:30.

I due turni serviranno a definire la griglia di partenza della Sprint Race che, a sua volta, stabilirà l'ordine di avvio del Gran Premio vero e proprio. Moto3 e Moto2 scenderanno in pista subito dopo le Qualifiche della MotoGP, lasciando circa trentacinque minuti di pausa tra la Q2 della classe intermedia e la Sprint Race, la quale si baserà sul 50% di distanza rispetto al Gran Premio. L'unica pausa sarà posizionata tra la Q2 della MotoGP e la Q1 della Moto3, distanziate di ben un'ora e venti minuti per lasciar spazio alle prime gare di MotoE e Rookies Cup (da confermare). La serie elettrica, da quest'anno legata a Ducati, dovrebbe correre la seconda manche una volta terminata la Sprint Race della MotoGP.

MOTOGP 2023 | IL NUOVO PROGRAMMA  

Includendo le sprint race il calendario 2023 della MotoGP toccherà quota quarantadue gare, trasformando decisamente il fine settimana di gara

ADDIO AI WARM UP, UN MOTORE IN PIÙ CONCESSO A OGNI SQUADRA

Ma le novità non finiscono qui perché sia Moto3 sia Moto2 non disporranno più dei warm-up, come annunciato nel corso dell'anno passato. L'unica categoria in pista di prima mattina sarà la MotoGP, che lascerà successivamente spazio alla nuova Rider Fan Parade e, ovviamente, alle tre gare ufficiali.

Ricordiamo che il nuovo regolamento fornirà alle squadre la possibilità di utilizzare un motore in più rispetto all'anno passato (Art. 2.4.3.3 del regolamento tecnico). In questo modo si passerà dalle sette alle otto unità, soluzione scelta per far fronte al maggiore stress tecnico dovuto alle ventuno Sprint Race. Inoltre, l'ottavo motore si potrà montare solo e soltanto a partire dalla diciannovesima gara della stagione, vale a dire dal Gran Premio della Malesia in poi. Una scelta che obbligherà ogni squadra a porre ancor più attenzione al fattore affidabilità, nonostante l'aiuto fornito dal motore aggiuntivo.

COSA POTREBBE SIGNIFICARE LA MODIFICA DEL FORMAT

Prevedere gli effetti di un cambiamento così importante è difficile ma qualche scenario si potrebbe già ipotizzare. Se Moto3 e Moto2 soffrono la "sola" cancellazione dei warm-up, la MotoGP si trova di fronte ad una sorta di nuovo modo di intendere e pianificare il weekend. Non disponendo più delle classiche FP3 del sabato mattina, i protagonisti della top class dovranno per forza di cose sfruttare al massimo le FP2, sessione in cui si andranno a dividere i gruppi di Q1 e Q2. Ciò significa che molto probabilmente assisteremo a due sessioni ancor più attive rispetto al solito, fenomeno che renderà vitale il saper programmare, organizzare e completare il lavoro del venerdì.

Le prove libere del sabato, invece, saranno sì importanti per simulare la sprint race o il Gran Premio, ma l'orario non sarà di aiuto. Svolgendosi alle 10:10 di mattina (orario europeo), le temperature di aria/asfalto e le condizioni della pista saranno tendenzialmente diverse rispetto a quelle in cui i piloti gareggeranno nelle due gare del weekend. Nelle vecchie FP4, ad esempio, i piloti potevano concentrarsi esclusivamente sulle simulazioni gara, collocate a circa mezz'ora dall'orario del Gran Premio.

Tutto ciò si potrebbe tradurre in una maggiore incertezza, forse tanto positiva per gli spettatori quanto negativa per chi, in sella e ai box, deve estrapolare il massimo potenziale in ogni condizione, anche senza particolari riferimenti. Ma questo è il piano di Dorna: rendere meno prevedibile e spettacolare (termine tutto sommato interpretabile) una categoria che, tuttavia, ha già dimostrato di essere equilibrata ed incerta.

Matteo Pittaccio Leggi anche: MOTOGP | RIVOLUZIONE HONDA NEL MANAGEMENT E AI BOX, ANCHE IN QUELLO DI MARQUEZ