La MotoGP è in cerca di soluzioni al calo di spettatori che ha afflitto il motomondiale in questo inizio di 2022, la strada scelta sembrerebbe quella dell'introduzione di una "Sprint Race". Il motomondiale seguirebbe così la strada dettata dalla F1 e ancor prima dal WorldSBK che ha introdotto la "Superpole Race" già dal 2019. Dopo un primo incontro svolto alle 12:30 tra IRTA e team manager proprio al Red Bull Ring la palla passa ora ai piloti che la discuteranno la novità in Safety Commission. Iniziano anche a girare le prime ipotesi di come verrà rivoluzionato il weekend della MotoGP.

SPRINT RACE A FUROR DI POPOLO?

Negli scorsi mesi nel sondaggio proposto da Dorna tra le domande rivolte agli appassionati era presente l'introduzione di una "Sprint Race". Il format che negli ultimi due anni abbiamo visto introdotto dalla F1 e che pur con diverse critiche da parte degli appassionati. Una ricerca di spettacolarità che però storce il naso con l'essenza stessa del motorsport che è quella di essere il più veloci possibili. La scelta divide gli appassionati, e sui social è già battaglia.

ARRIVA LA SPRINT RACE, OK DAI TEAM

Dopo che i colleghi di motorsport hanno lanciato la notizia nella serata di ieri, per tutta la mattinata sono circolate voci nel paddock della MotoGP. Al RedBull Ring infine è arrivata la conferma che alle 12:30 i team manager avrebbero incontrato Dorna e IRTA. Terminata la riunione che ha dato esito positivo con la maggioranza dei team manager che si sono detti propensi ad accettare una modifica del weekend di gara con l'introduzione della "Sprint Race". La parola passerà in serata ai piloti che in Safety Commission discuteranno la decisione anche se i giochi sembrano ormai fatti. Il nuovo format prevedrebbe tre sessioni di prove libere da 60' anziché 45' e una sprint race il sabato prima della gara di domenica.

A riprova che una decisione è ormai stata presa c'è conferma da parte di MotoGP che domani si terrà una conferenza stampa con il presidente della FIM Jorge Viegas, il presidente dell'IRTA Herve Poncharal e il CEO della Dorna Carmelo Ezpeleta.

Mathias Cantarini

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