La caduta a velocità spaventose che ha visto protagonista Danilo Petrucci nel MotoAmerica ha sollevato una grande polemica. Due giorni dopo l'accaduto arriva - finalmente - la risposta da parte del MotoAmerica stesso. Il comunicato, con le dichiarazioni del presidente stesso Wayne Rainey, va in parte contro quello che ha detto l'ex pilota MotoGP.

L'EPISODIO SCATENANTE

VIRginia International Raceway, gara2 della classe Superbike del MotoAmerica. Jake Gagne vince su Mathew Scholtz e Danilo Petrucci, che si sono giocati la seconda posizione in volata. Subito dopo il traguardo, la regia ha staccato per inquadrare il vincitore della corsa, proprio quando è avvenuto il fattaccio. Secondo quanto lamentato dal ternano via social, per schivare proprio l'avversario Scholtz Petrucci è caduto a 280 km/h subito dopo il traguardo, rotolando per oltre cento metri. Nessuno ha soccorso il pilota, che a sua detta non ha ricevuto soccorsi per oltre tre minuti ed ha dovuto raggiungere sulle sue gambe il Centro Medico. QUI il link con l'articolo che riassume nel dettaglio la versione dell'attuale leader di classifica nella serie stelle e strisce.

LA VERSIONE DEL MOTOAMERICA

Nel famoso comunicato rilasciato dal MotoAmerica, la Race Direction spiega la propria versione dei fatti, che non coincide con quella del pilota Ducati. La direzione del campionato spiega che purtroppo nemmeno al circuito sono riusciti a vedere interamente la caduta. Una volta vista la fase finale dell'impatto i commissari hanno sventolato la bandiera gialla. A quel punto, stando a quanto scritto nel sito ufficiale del campionato, Ashton Yates (8° classificato, ndr) era appena passato sotto la bandiera a scacchi, 27" dietro Petrucci. Da lì, circa 17 secondi dopo si è visto Petrucci andare via sulle proprie gambe. Una volta aver attraversato la pista, Petrucci ha incontrato lo staff medico, che lo ha scortato fino al Centro Medico dove è stato curato: tutto il processo è durato circa tre minuti.

PARLA RAINEY: "LA SICUREZZA DEI PILOTI AL PRIMO POSTO"

Come detto nell'introduzione, a riguardo si è espresso anche Wayne Rainey, il quale ha dichiarato: "L'attenzione ai dettagli è fondamentale quando si parla di sicurezza, in particolare quella dei nostri piloti: la loro sicurezza è al primo posto per noi. Partiamo da qui: in otto anni di gare non abbiamo mai trascurato un pilota infortunato. Nutro un grande rispetto nei confronti di Danilo Petrucci e la sua sicurezza - come quella di tutti i piloti - è la nostra massima priorità. Non vorremmo mai sminuire l'infortunio di un pilota, tantomeno la sua versione riguardo la dinamica dell'incidente. Dovevamo senza dubbio togliere Danilo da lì più velocemente: studieremo attentamente il caso ed apporteremo cambiamenti se necessario."

Il tre volte iridato della classe 500cc continua: "La situazione era davvero complicata: nonostante la gara fosse finita, c'erano ancora moto che andavano a velocità altissime. Mobilitare il personale, in questi casi, diventa davvero rischioso. Oltre a ciò, la Direzione Gara dà molta importanza a come un pilota si comporta a seguito dell'incidente. Petrucci stava camminando di sua spontanea volontà e ciò ha sicuramente rallentato la risposta da parte del personale. Speriamo che il pilota si senta meglio adesso: vogliamo vederlo a Road America."

QUALCOSA NON QUADRA

È palese che questa storia faccia acqua: le due versioni non coincidono per buona parte. Rainey ha giustamente ammesso una colpa da parte dell'organizzazione, ma nella prima parte del comunicato la storia è diversa. In maniera convincente il MotoAmerica ha smontato la storia del pilota ex KTM in MotoGP. Ci sono ancora alcune cose da chiarire, sperando che il prossimo weekend a Road America possa calmare le acque di questa faccenda.

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