Non è stato facile mantenersi in piedi durante la gara di Moto3 al GP delle Americhe e soprattutto vincerla. Jaume Masiá, il vincitore, ha dimostrato una grande superiorità in una prova molto matura con una gestione della gara da “veterano”. Una vittoria speciale per l’alfiere del Team KTM Ajo che ritrova il gradino più alto del podio un anno dopo la sua ultima vittoria a Qatar 2021.

UNA GESTIONE BRILLANTE FIN DALL’INIZIO

Dopo una partenza non propriamente esaltante dalla 5° posizione ed un secondo giro concluso al 15° posto, Masiá inizia la sua trionfale risalita con un passo gara serrato. Nel terzo giro, quando ancora è 11°, segna il tempo più veloce in 2:16.729 e diventa il primo pilota in pista a scendere sotto la soglia del 2:17. Al quarto e quinto giro replica il tempo. Nel settimo giro è già terzo e da qual momento non si stacca più dal podio.

Un giro dopo, Masia vuole far sapere ai suoi rivali che è intenzionato a vincere e nella prima curva dopo il rettilineo effettua un superbo doppio sorpasso su Öncü e Sasaki prendendosi la prima posizione. Il tutto con forte vento in pista di circa 30 km/h, una condizione chiave soprattutto in un circuito come quello di Austin dove il vento può dare molto fastidio alle Moto3.

DUELLO DA TOGLIERE IL FIATO

La gara di Moto3 però non è conclusa, mancano ancora nove giri e Jaume Masiá si trova in un gruppo di sette piloti agguerriti. Sette candidati alla vittoria che avrebbero combattuto fino alla fine con le unghie e con i denti. Tra questi, Migno e Foggia sicuramente erano i piloti a battere, ma c’erano anche Sasaki, Öncü, Moreira e Artigas che stavano dimostrando di avere qualcosa in più nel corpo a corpo.

Un duello incommensurabile fino all’ultima curva con staccate profonde e un susseguirsi di posizioni. L’ultimo giro era diventato una lotta per tutto o niente: Migno dalla prima posizione spingeva come non mai, ma Masiá arrivato fin qui non avrebbe ceduto di un millimetro. Lo spagnolo approfitta di uno dei rettilinei per sorpassare la Honda di Migno e riesce a resistere anche l’ultimo attacco dell’italiano nella penultima curva, passando sotto la bandiera a scacchi in prima posizione.

MASIA COME PEDROSA?

La vittoria di Masiá è il coronamento del lavoro dedicato a questo sport, con sacrificio e passione. Lo spagnolo si è fatto conoscere nel 2015 nel Campionato Spagnolo di Velocità (CEV) e nel paddock tanti dicevano che Masiá ricordava in un certo senso Dani Pedrosa perché è in grado di fare delle traiettorie perfette nonostante la statura. Domenica in Austin, abbiamo visto un po’ di Pedrosa in Masiá, che come faceva lo spagnolo nei suoi anni dorati, ha portato la vittoria fino all’ultima curva con serenità, maestria, con sorpassi puliti ed efficaci e con traiettorie implacabili.

Victoria Ortega Cabrera