Dopo la festa incredibile del podio di Monza, che ci ha regalato un Sebastian Vettel particolarmente “giocoso”, eccoci pronti per analizzare come di consueto le fasi e gli avvenimenti maggiormente degni di nota che hanno caratterizzato questo Gran Premio. Partiamo subito con i nostri focus!

Kimi!! I semafori si sono spenti... E' la frase che è passata nella mente di tutto il popolo ferrarista mentre Iceman rimaneva fermo al palo al via. A ben due anni di distanza dall’ultima “emozione” simile, Raikkonen era finalmente riuscito a qualificarsi in prima fila. E guidando una Ferrari, aveva scelto il posto migliore per farlo. Ma allo spegnerimento dei semafori, mentre dai box del Cavallino magari si sperava in un doppio sorpasso ai danni di Hamilton, il biondino in Rosso è rimasto fermo, facendosi sfilare da tutto il gruppo e riuscendo a “iniziare a muoversi” quando ormai era già... ultimo. Le uniche cose a partire subito, sono state l’antistallo elettronico della vettura e “l’embolo” di Arrivabene, che alla successiva intervista non è stato certo dolcissimo nei confronti di Kimi, affermando che l’evento "catastrofico" fosse dovuto ad un errore del pilota. Dalle immagini purtroppo non si può affermare se si sia davvero trattato di errore umano o di inconveniente tecnico. Quello che è certo, è che è successo nel posto peggiore e nella domenica peggiore, quando partiva finalmente da una piazzola onorevole e doveva assolutamente finalizzare il risultato. Delusione.

Lewis, il “corsaro biondo”. E' l’unica cosa che gli si può criticare: la pettinatura. L’inglese, infatti, a Monza si è presentato con un’improponibile colorazione ossigenata dei capelli, suscitando un po’ di “impressione” nel paddock. Ma, look a parte, la verità è che ancora una volta il campione del mondo in carica ha demolito la concorrenza, rendendosi protagonista di un altro weekend perfetto, come ultimamente ci ha abituati. Pole position il sabato (la numero 49, Senna è a 16 lunghezze), dominio assoluto la domenica. Nessun errore, nessuna sbavatura e un passo gara "assassino" che ha demoralizzato gli animi degli avversari. E’ il risultato che si ottiene mettendo quello che forse è il pilota più forte sulla macchina più forte. Ora sono 53 i punti di vantaggio nel Mondiale, e la lotta per la corona iridata è ormai solo una formalità.

Rosberg, primo flop motoristico. Weekend assolutamente da dimenticare per Nico. Gia da venerdì ha avuto problemi con la nuova power unit appena sviluppata, costringendo il team a montargli un’unità vecchia senza aggiornamenti, con ben 5 Gran Premi alle spalle. L’epilogo è stata la “classica” (classica come rottura, ma assolutamente insolita da vedere su una vettura di Stoccarda) fumata bianca da esplosione del propulsore. Il tedesco stava attaccando Sebastian Vettel per cercare di agguantare la seconda posizione e rimanere cosi aggrappato al Mondiale, ma a due giri dalla fine il suo motore Mercedes ha esalato la sua ultima “sgasata”. Ritirato, lasciando tranquillo Vettel per la conquista della seconda posizione, e dicendo probabilmente addio alla rincorsa ondiale. Sfortunato sì, ma la realtà dei fatti dice che tanto il titolo non era comunque in discussione neanche prima.

Vettel, festa sul podio. E' ufficiale. Seb, in poco tempo, è riuscito a conquistare il popolo ferrarista, e la folla monzese ne è stata la riprova. Proprio lui, che nelle passate stagioni era stato “fischiato” sul podio brianzolo, quest’anno è stato acclamato come Neil Armstrong al ritorno dalla Luna. Merito della sua incredibile “forza agonistica”. Il tedesco, infatti, ancora una volta ha confermato che la sua firma con la Ferrari non è stata un capriccio. Da inizio anno infatti, ad ogni gara sta dando il 110%, ottenendo risultati che a febbraio sarebbero stati considerati “inconcepibili”. Seb ha distrutto nella mente dei tifosi tutti i ricordi del suo predecessore (Alonso), e “vive” per la causa Ferrari. Solo uno prima di lui, è apparso cosi “appassionato” da riportare la Rossa in vetta, vivendo sempre col Cavallino nel cuore : ed il suo nome è Michael Schumacher.

Finale da qualifica per Lewis. Ultimo focus della settimana, l’incredibile messaggio radio ricevuto da Hamilton a sei giri dalla fine. Il team gli ha chiesto di spingere il più possibile e di non fare domande. Lewis non capiva, ma ha eseguito l’ordine. Aprendo una “voragine” di 25 secondi tra lui e Seb. Dopo la gara poi, è stato reso noto che la Mercedes si trovava sotto investigazione per un’anomalia con le pressioni degli pneumatici. Ecco quindi perché era stato chiesto a Lewis di spingere. Per aprire un distacco e poter cosi “coprire” eventuali penalità in secondi. Penalità che poi non è mai arrivata, con la FIA che alla fine ha deciso di non prendere provvedimenti e di confermare il risultato.

Anche per questa stagione quindi, lo storico Gran premio di Monza è passato. E nonostante lo spettacolo offerto e “la passione” dei tifosi sotto al podio, Bernie Ecclestone continua a “minacciare” la presenza dell’evento sui calendari futuri. Caro Bernie, forse sarebbe il caso di riguardare le immagini del podio italiano. Per osservare l’emozione del mare di tifosi, il calore e l’amore verso uno sport che qui ha fatto la storia. Certe cose, in altri posti, non si possono acquistare con il denaro...

Daniel Limardi

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