Il tempo firmato da Jorge Lorenzo è anche il record della pista (1.38.680), utile per staccare Marquez di un soffio e il proprio compagno di squadra Andrea Dovizioso di 243 millesimi. E' la quarta volta nel 2018 che Jorge Lorenzo sta davanti a Dovizioso in griglia di partenza, ma fino al Mugello non era mai capitato che riuscisse a stargli davanti in gara. Siamo di fronte ad una svolta per il campione spagnolo che, ironia della sorte, ha appena annunciato il suo divorzio dalla casa di Borgo Panigale. Come affermava nei giorni scorsi Carlo Pernat, questa nuova moda di gestire il mercato piloti ancor prima di iniziare il mondiale, non porta nulla di buono. I piloti sono messi in discussione dalla prima gara e distratti dai movimenti dei rispettivi manager, che fanno la spola da un garage ad un altro, fino a quando non riescono a sistemare il loro assistito.

Nel caso di Jorge Lorenzo, complice anche un 2017 davvero sottotono, si è probabilmente buttato il "bambino con l'acqua sporca", addossando tutto il peso degli insuccessi alla mancanza di adattabilità del campione spagnolo e alla competitività del compagno di box, che lo scorso anno ha sfiorato il titolo, vincendo sei Gran Premi. Dal Mugello la storia sembra aver cambiato protagonisti e qui a Barcellona Lorenzo può veramente dimostrare di aver cambiato passo e diventare un altro contendente per il titolo. A 54 punti dalla testa del mondiale, tutto può ancora succedere, con il compagno a soli 25 davanti a lui.

Domani, per la gara, tutti i big si dichiarano a posto, in particolare Jorge Lorenzo, che sembra avere un passo decisamente più fluido degli altri e una buona gestione dello pneumatico morbido al posteriore. Sono attese temperature elevate e quindi ancora una volta la strategia di gara sarà fondamentale, tenendo presente che il suo futuro compagno di team Marc Marquez vuole vincere in casa e ha già annunciato di voler fare una gara all'attacco. Solita incognita le Yamaha, che non sono sembrate al meglio, ma pur sempre veloci. In casa Suzuki Andrea Iannone rappresenta, ancora una volta, la prima punta della casa di Hamamatsu, anche se non ha il passo delle più quotate Ducati e Honda.

Michele Bertolini