L’ingegnere Ernesto Marinelli, ex di Borgo Panigale, ci racconta il suo passaggio alla nota azienda di scarichi Termignoni. Tanti progetti, la voglia di corse, la collaborazione con Althea Racing e la moto di Del Bianco, ma anche la progettazione di uno scarico, il piano futuro dell’azienda e un punto tecnico sugli scarichi da Mondiale Endurance.

La moto presentata da Althea monta terminale Termignoni. È un segnale?

“Si, chiaramente è un emblema della nostra collaborazione. Già dall’anno scorso collaboriamo con Genesio e siamo decisamente contenti di continuare anche quest’anno. Inoltre Termignoni è legata ad Honda Europa per una parte aftermarket e questo ci aiuta nello sviluppo del prodotto che poi terminerà sulle moto da strada. Quest’anno uscirà tutta una nuova serie di terminali per la nuova CBR.”

Quando sei entrato in Termignoni la prima cosa che hai fatto è stato lo splendido scarico per Panigale V4. Raccontaci come è nato.

“Sono contento che ti piaccia (Ride, ndr). Quello è stato un esercizio di stile molto particolare, ovviamente visti i miei trascorsi era una cosa che mi stava molto a cuore. Ci siamo inventati questa configurazione che in parte continua la storia degli scarichi Termignoni in Ducati, che sono sempre stati composti da elementi sotto la coda della moto, dall’altra ci siamo concentrati sulle prestazioni, utilizzando un’uscita laterale per la bancata laterale. Il risultato a livello di performance è andato al di là del previsto e posso dire senza remore che abbiamo lo scarico più performante per Ducati V4 in produzione.”

Ma non va bene per la SBK.

“Ni, in realtà è molto al limite. Il terminale centrale è una forzatura del concetto. Stiamo pensando infatti di sviluppare una serie di scarichi dedicata alle corse, cosa non facile visti i raggi minimi utilizzati per le curvature. Spostarsi sul lato non sarà particolarmente semplice, ma non ho dubbi che faremo un ottimo lavoro. La bancata orizzontale resterà invariata, quella verticale andrà rivista in toto.”

A cosa punta Termignoni come azienda?

“Stiamo crescendo tanto nell’Offroad, l’anno scorso eravamo sotto la coda di Salvini, che è stato in lotta per il titolo fino alla fine. Stiamo spingendo tanto anche sull’aftermarket autonomo, puntiamo all’ampliamento del listino dei prodotti, tra cui tutta una serie di Slip On, cinque, tutti diversi ma agganciabili sui collettori originali delle moto. A breve faremo anche qualcosa per gli enduro più grandi come GS e CRF e faremo qualcosa anche per gli scooter di cilindrata minore.”

Ducati dice di voler puntare sull’Endurance. Avranno bisogno di scarichi dedicati?

“Non proprio, almeno non a livello di lunghezze e diametri. Guardando le telemetrie delle moto da Endurance, si vede che la percentuale di gas pieno sul giro non è tanto differente rispetto alle gare Sprint, la differenza sta nella quantità di tempo in cui lo scarico viene stressato. Il punto più difficile è l’aggancio alle teste, dove le temperature sono davvero elevate, parliamo di 750 gradi centigradi. Si passa dal Carbonio e dal Titanio a leghe di acciaio inox speciali, come l’Inconel, che a spessori più bassi garantisce una resistenza fino a mille gradi. Dall’esterno si vedrà poco, ma all’interno il lavoro è tanto. In Termignoni siamo pronti.”

Alex Dibisceglia