Ogni pilota sogna di guidare una Ferrari in F1 ma non tutti ci riescono, è quello che vuole narrare il libro “Quasi Ferraristi: storie di piloti a un passo dal mito”. Un argomento sicuramente delicato, per alcuni piloti brucia ancora non aver indossato la tuta rossa, ma che Adriano Cisario riesce a trattare con maestria e delicatezza. Nel suo libro, edito da Ultra Edizioni, il giornalista pugliese ha scandagliato i meandri di Maranello, riportando fatti per lo più sconosciuti e che, ancora oggi, non trovano spiegazioni.

Il mito della Ferrari visto dai piloti

Il mito della Ferrari è qualcosa che abbaglia e attira a se tutti, d’altronde lo stesso Enzo Ferrari era solito dire: “Chiedete ad un bambino di disegnare un’automobile, sicuramente la farà rossa”. Solamente il Cavallino può definitivamente consacrare il successo di un pilota, a maggior ragione in F1. È sempre stato così e continuerà ad esserlo. In “Quasi Ferraristi: storie di piloti a un passo dal mito” Cisario racconta proprio questo: i numerosi piloti che si sono avvicinati alla rossa di Maranello rimanendo però fermi ad un passo da poter toccare il volante. La vita è fatta di attimi e opportunità e non tutti hanno la pazienza e la fortuna di saper aspettare o trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Non è solamente una prerogativa dei giorni nostri, in cui un pilota rischia di bruciarsi fin troppo presto, ma arriva fino agli albori della Formula 1.

Da Moss a Kubica, passando per Senna

Diciannove piloti per altrettante storie. Vicende fatte di ammiccamenti, primi contatti, in alcuni casi anche pre accordi, e alla fine…un nulla di fatto. Cosa accomuna piloti del calibro di Stirling Moss, Ayrton Senna, James Hunt, Emerson Fittipaldi o addirittura Valentino Rossi? Sono stati tutti piloti in procinto di diventare ferraristi ma che per un cavillo o una frapposizione dei piani alti o altre disavventure non lo sono mai diventati. Fra questi uno stuolo di piloti tricolori come Pier Luigi Martini, Elio De Angelis, Bruno Giacomelli, Alessandro Nannini e Riccardo Patrese. L’autore ci tiene a precisare che nel suo libro ha trattato i casi più eclatanti. Infatti le trattative per conquistare un posto in Ferrari sono state innumerevoli e, in alcuni casi, segrete tanto che ancora oggi sono celate da un velo di riserbo che Cisario è riuscito abilmente ad alzare. Come la storia di Jean-Pierre Jarier che, non riuscendosi a svincolare dal contratto con la March, lasciò via libera all’epopea targata Niki Lauda. O ancora dell’esistenza di un pre-contratto che legava Robert Kubica alla rossa di Maranello prima dell’incidente nel rally Ronde di Andora del polacco.

Anche un omaggio alla sua Bari

Il giornalista pugliese non perde l’occasione per raccontare una storia, ai più sconosciuta, che si svolse proprio nella sua amata Bari. Fu proprio sul tracciato cittadino, in occasione del Gran Premio di Bari 1951, che si logorò il rapporto fra Enzo Ferrari e Moss. Infatti quest’ultimo, ancora giovanissimo, si recò nel capoluogo pugliese per disputare la sua prima gara in rosso. Ma, quando arrivò ai box, vide che la sua vettura era stata destinata a Piero Taruffi. Ci vollero anni affinché i due ricucissero i rapporti. Scavando fra la cronaca, interviste e appunti Adriano Cisario con “Quasi Ferraristi: storie di piloti a un passo dal mito” ci restituisce numerosi capitoli della storia della Scuderia di Maranello che rischiavamo di perdere. Edito da Ultra Edizioni, l’opera consta di 159 pagine, ricche di storie incredibili tutte ammantate da un velo di tinta rossa. È disponibile in tutte le librerie e store digitali al prezzo di 15,50€.

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Michele Montesano