Dopo l’opera monumentate “Ferrari Rex”, Luca Dal Monte torna a scrivere sul mondo del Motorsport tricolore con “La Congiura degli innocenti”, un libro da leggere tutto d’un fiato: la storia dell’unione fra il team inglese Brabham e il costruttore italiano Alfa Romeo. La vicenda riporta il lettore negli anni ruggenti della Formula 1, quelli più volte raccontati con il duello Lauda Hunt. Ma l’autore si focalizza su qualcosa che finora ha occupato un ruolo secondario (non per i veri appassionati di corse) il ritorno alle competizioni dell’Alfa.

La storia è più intricata e complessa di quanto si possa immaginare e, solo una grande penna quale Luca Dal Monte, può dipanare una matassa così ingarbugliata. Il libro abbraccia il quinquennio che va dal 1975 al 1979 e il difficile matrimonio fra la scuderia inglese Brabham, gestita da un giovane Bernie Ecclestone, e l’Alfa Romeo, rappresentata dal suo braccio armato nelle corse, l’Autodelta, con al timone il verace toscano Carlo Chiti. Gli intenti sono ambiziosi e forti: riportare fra i grandi dell’Olimpo delle quattro ruote la casa di Arese per mezzo di uno dei team più forti dell’epoca.

Ma sin dalle prime battute si vede la difficoltà di coabitazione fra queste due realtà, così diverse per lingua, tradizioni e modo di intendere e vivere il Motorsport. Ecclestone ritiene la partnership con la casa italiana come una semplice fornitura di motori, alla stregua di quanto fa la Ford con Cosworth. Dall’altro lato Chiti e tutta la dirigenza Alfa, devono giustificare un investimento così ingente, considerando che la casa del Biscione è un’azienda statale, e vorrebbe un “peso” maggiore nell’intero progetto. Le due realtà si scontrano già nelle prime fasi sulla scelta della colorazione della monoposto, oltre che riguardo ai piloti, segno che la coabitazione sarà più ardua di quanto si possa immaginare.

I rapporti fra le due fazioni si logorano già nelle prime gare, con gli inglesi e gli italiani che non si parlano mai direttamente, fatta eccezione per le riunioni ad Arese, ma solo per mezzo dei giornali. Questo botta e risposta non serve ad altro che evidenziare le loro lacune: della lentezza burocratica dell’azienda italiana e quella progettuale del garagista inglese. Ma gli uomini che hanno lavorato gomito a gomito, come sottolineato più volte dal capo Progettista Gordon Murray, si sono ben amalgamati, creando un gruppo coeso e forte.

Il titolo “La congiura degli innocenti” è realmente evocativo, in quanto il presidente dell’Alfa Romeo Gaetano Cortesi e il suo successore Ettore Massacesi, nonché il loro omologo in Autodelta Vincenzo Moro, assieme all’inossidabile Chiti si trovano a tramare, e ordire nei meandri delle officine, pur di riportare il nome Alfa in Formula 1. L’obiettivo non è semplice e più volte l’ingegner Chiti ha dovuto districarsi fra politica e gestione della squadra togliendo del tempo alla gestazione delle vetture. Non per questo gli uomini dell’Autodelta hanno realizzato, dapprima motori e poi le auto, in pochissimo tempo e sempre in grado di competere con il resto delle vetture in pista.

Numerosi sono stati i piloti coinvolti nella vicenda: fra cui Josè Carlos Pace, Carlos Reutemann, Hans Joachim Stuck, John Watson o Niki Lauda, che bollò come "carro armato" la celebre Alfa Romeo 177, fino ad arrivare al nostro Bruno Giacomelli, che fece debuttare l’Alfa-Alfa. Resta il rimpianto che nonostante tutti gli sforzi e le difficoltà cui hanno dovuto far fronte gli uomini inglesi e italiani, alla fine il binomio Brabham-Alfa Romeo ha raccolto molto meno di quanto previsto. Due sole vittorie e per giunta rovinate dalla burocrazia e dalla tragedia: la prima in Svezia con la BT-46 e il suo famoso e discusso ventilatore, e la doppietta di Monza dopo la carambola al via in cui perse la vita Ronnie Peterson.

Il lettore dopo aver divorato questo libro sicuramente vorrà sapere ancora come sarà proseguita la storia Afa-Alfa nel mondo della Formula 1 e chissà se l’autore non ritorni su quest’argomento in futuro!

“La congiura degli innocenti: dalla Brabham-Alfa Romeo all’Alfa-Alfa” è un fantastico viaggio negli anni ruggenti della Formula 1. Fra ambizioni e passioni degli uomini Alfa e il pragmatismo anglosassone di Ecclestone e nel suo modo di vedere il Motorsport anche come business. Le vicende narrate magistralmente da Luca Dal Monte sono frutto di una scrupolosa ricerca fra gli archivi storici di Arese, i giornali e riviste italiane e anglosassoni, oltre che dalle interviste fatte direttamente ai protagonisti della vicenda ancora in vita. L’opera, che consta di quasi 400 pagine e numerose foto a colori, è edito da Giorgio Nada-Giunti ed è disponibile in tutte le librerie e store digitali al prezzo di 30€ (25,50€ sul sito ufficiale dell’editore).

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Michele Montesano