In queste ore in cui il mondo sta vivendo con il fiato sospeso a causa della situazione in Ucraina, la FIA ha espresso la propria linea in merito alla partecipazione degli atleti russi e bielorussi ad eventi internazionali. Gli atleti potranno partecipare, ma sotto la bandiera della stessa Federazione, e senza i propri inni nazionali.

Ben Sulayem: “I nostri pensieri sono con chi sta soffrendo”

Nel comunicato ufficiale diramato in queste ore, il Presidente della FIA Ben Sulayem ha espresso tutta la propria vicinanza al popolo ucraino, oltre alla ferma condanna di quanto sta avvenendo. “Condanniamo senza riserve quanto sta avvenendo in Ucraina, e siamo vicini a chi sta soffrendo a causa di questi fatti. Insieme ai promoters, la Federazione ha deciso di cancellare il Gran Premio di Russia di F.1, oltre alle gare di F.2, WTCR e International Drifting Cup”.

Le comunicazioni più importanti contenute nel documento, però, riguardano i piloti e i team provenienti dalla Russia. Non c’è stata, come si temeva fino a poco fa, l’esclusione a priori di tutti i drivers russi e bielorussi. Essi potranno correre, ma sotto la bandiera neutrale della FIA stessa, e rinunciando ai propri rispettivi inni nazionali.

Discorso diverso per quanto riguarda i team che andrebbero a rappresentare queste nazioni in ambito motoristico, come i FIA Motorsports Games. Ad essi, infatti, non sarà concesso di prendere parte a nessuna manifestazione. Nessun simbolo o bandiera di questi due paesi potrà essere esposto in occasione di manifestazioni ufficiali sotto l’egida della Federazione.

Mazepin, Shwartzman e Kvyat per ora salvi

Dopo le giuste misure prese in questi giorni da FIFA, UEFA e CIO in merito alla questione ucraina, anche la FIA ha espresso dunque la propria posizione in maniera ufficiale. Non si è trattata certo di una decisione semplice da prendere, perché in gioco ci sono comunque le carriere di tanti professionisti. Giustissimo e sacrosanto annullare ufficialmente tutti gli eventi su suolo russo, oltre a testimoniare la vicinanza a tutto il popolo ucraino.

Per quanto riguarda i piloti, la decisione sicuramente creerà diverse discussioni. Nelle ultime ore, infatti, più di una voce si era levata per chiedere l’esclusione di tutti i drivers di nazionalità russa senza esclusioni, sulla falsa riga di quanto effettuato da altre federazioni sportive. In questi casi, però, non è mai facile prendere una decisione che accontenti tutti, anche perché occorre considerare tutte le variabili in gioco. In ogni caso, l’eliminazione di bandiere e inni, oltre a tutti gli eventi, è un segnale importante che traccia un solco ben definito.

Salvi dunque, almeno per il momento, Mazepin e Shwartzman in F.1, e Daniil Kvyat per quanto riguarda il WEC. L’ex terzo pilota Alpine, tra l’altro, proprio in queste ore aveva espresso sui social il proprio pensiero, manifestando tutta la propria vicinanza agli ucraini, ma schierandosi contro un’esclusione aprioristica degli atleti russi.

Certo, la situazione di Nikita sembra tutto meno che tranquilla. Il driver di casa Haas, infatti, deve affrontare in questi giorni problemi su cui la FIA ha ben poco potere. Il main sponsor del team americano, la società Uralkali di proprietà del padre di Mazepin, potrebbe essere costretto a fare un passo indietro e sparire dalle fiancate della vettura, come già avvenuto negli ultimi giorni dei test a Barcellona. Venendo a mancare l’apporto economico, dunque, per lui diventerebbe quasi impensabile effettuare una stagione intera in F.1.

La Federazione, dunque, ha dettato la propria linea ufficiale. Ora staremo a vedere le decisioni che prenderanno le squadre, chiamate anch’esse a fare i conti con una realtà che nulla ha a che vedere con lo sport, ma che comunque avrà ripercussioni fondamentali.

Nicola Saglia