Anche per questi motivi lo spagnolo difficilmente lascia indifferenti: parlare di sentimenti opposti quali amore e odio risulterebbe forse eccessivo, ma il gran numero di fans pronti ad acclamarlo sui circuiti di tutto il mondo è anche accompagnato da una fetta di appassionati che non gli hanno "perdonato" taluni atteggiamenti, complice anche una separazione per certi versi traumatica con la Ferrari. In ogni caso, alla vigilia del weekend di Hockenheim, lo spagnolo ha fatto il punto sulla situazione, parlando di McLaren, Ferrari, regolamenti, obiettivi e speranze per il futuro.

DA BUDAPEST A HOCKENHEIM. In Ungheria abbiamo avuto sicuramente un week-end positivo in termini di performance, siamo stati costantemente il quarto team più veloce in pista ed è una cosa positiva, in quanto spesso siamo stati veloci al venerdì ma poi incapaci di confermarci nel resto del fine settimana, magari dovendo anche fronteggiare qualche problema di affidabilità. Abbiamo avuto guai in Austria, a Silverstone, a Baku e in Canada, dunque per me è stata quasi una liberazione poter affrontare un week-end di gara praticamente privo di intoppi, nel quale siamo riusciti a tornare a punti. Qui vogliamo fare altrettanto, si tratta dell'ultima gara prima della pausa estiva e sarebbe bello confermarci su livelli simili: naturalmente è ancora presto per capire se potremo essere nuovamente il quarto team più competitivo, anche perchè il layout del circuito è decisamente diverso e mi aspetto soprattutto una Force India particolarmente veloce, ma cercheremo comunque di fare del nostro meglio.

SPERANZE IRIDATE. Non sappiamo per quali posizioni potremo lottare da qui alla parte finale della stagione. Rimaniamo concentrati sull'obiettivo finale, che è quello di conquistare in futuro il Mondiale. Per farlo, naturalmente sarà necessario mettere in atto un grande miglioramento in vista del 2017. Le parti nuove che stiamo provando sono anche finalizzate a capire se e come potranno risultare efficaci anche nel 2017, ed inoltre la Power Unit rappresenterà un fattore-chiave per noi. Stiamo lavorando duramente per colmare il gap con i rivali, la priorità è totalmente rivolta verso la prossima stagione, anche se continueremo lo sviluppo sull'attuale monoposto portando sempre novità nel tentativo di migliorarci. Ambizioni di titolo in futuro? Difficile da dire, ma con i nuovi regolamenti molte cose potranno cambiare. Attualmente la Mercedes è una spanna sopra tutti gli altri sotto tutti i punti di vista, ma credo che le novità del prossimo anno rappresentino un'opportunità per tutti, non solo per la McLaren. Potremmo fare dei grandi passi avanti in classifica, così come sbagliare tutto e ritrovarci indietro: nessuno può saperlo al momento, ma siamo ottimisti. 

IL TEAM. Stiamo andando nella giusta direzione. Siamo una squadra forte, unita, c'è un ottimo equilibrio tra le varie componenti, probabilmente si tratta del miglior team in cui sia mai stato nella mia carriera. Non siamo ancora dove vorremmo essere, in quanto abbiamo ancora molti problemi da risolvere ereditati dalla scorsa stagione, visto che il progetto non era ancora pronto per competere a questi livelli. Ma in termini di affiatamento, struttura e organizzazione, si tratta del miglior gruppo che abbia mai visto. Quanto rimarrò in McLaren? Non ho la sfera di cristallo...sono felice, ma naturalmente aspetterei di conoscere le vetture del prossimo anno, capire quanto possano essere divertenti, quanta benzina si dovrà risparmiare, come si potranno gestire le gomme e molto altro per poter dare una risposta più completa.

FERRARI. Come potrà incidere la separazione da Allison? Mah, è più una domanda da rivolgere a loro, sarebbe interessante seguire adesso la conferenza stampa... Rimpianti? Credo che nel 2014 ho preso una decisione che in quel momento per me rappresentava la giusta cosa da fare, avevo altri due anni di contratto ma ho preferito prendere un'altra strada indipendentemente dai risultati che avrebbero potuto raggiungere negli anni successivi. I miei anni con loro sono stati fantastici e non volevo correre il rischio di rovinare tutto, anche perchè ogni anno la situazione diventava più stressante: non si riusciva a vincere e di conseguenza capitava di potersi sentire in colpa per questo. Ora non auguro nessun problema a loro, anche perchè è un team che rimarrà per sempre nel mio cuore. Ma in termini di sensazioni e di speranze di poter conquistare il mio terzo titolo, la scelta era quella di guidare per la Mercedes oppure per la McLaren-Honda: questo è stato alla base della mia decisione.

VERSTAPPEN. La sua difesa nei confronti di Raikkonen? Credo sia stata eccessiva, il regolamento consente un solo cambio di traiettoria: quando decidi di spostarti da un lato, il pilota che segue normalmente tenta il sorpasso dalla parte opposta, quindi devi mantenerti in quella traiettoria. Non è una mia opinione, è una regola scritta. Se non altro, dopo una gara noiosa in Ungheria, abbiamo avuto qualcosa di cui discutere nei quattro giorni successivi...anche se al momento rappresenta l'ultimo dei miei pensieri.

BANDIERE GIALLE. In merito a quanto accaduto con Rosberg in Ungheria, credo che non ci siano problemi per il futuro: esistono gli Stewards, c'è la telemetria a disposizione, ci sono le immagini, pertanto penso che possa essere sempre presa la migliore decisione. A volte hanno appplicato delle penalità, altre invece hanno deciso diversamente in quanto non c'era evidenza di un'infrazione commessa: è un po' quanto accade nei giudizi relativi agli incidenti di gara o alle manovre di difesa, tipo quelle di Verstappen. Non vedo nessuna particolare applicazione diversa del regolamento nel caso di Nico rispetto a quanto visto negli ultimi sedici anni in Formula Uno. Non ha rallentato abbastanza? Dipende cosa si intende, Nico ha mostrato la telemetria ai Commissari e per loro è stato sufficiente. E' un po' come nel calcio quando si va dall'arbitro a dire che non c'è stato un fallo di mano in area: ma in questo caso si hanno maggiori informazioni. Come quando accadde a Vettel nel 2012 quando superò Vergne in Brasile con le bandiere gialle (sogghigna): lì addirittura si decise un Mondiale.

Da Hockenheim - Marco Privitera