La stagione 2022 Indycar è alle porte, ma la categoria americana tiene un occhio sempre rivolto verso il futuro, dove pare stagliarsi la sagoma della Toyota. Il costruttore giapponese potrebbe tornare a fornire i propulsori ad alcuni team a partire dal 2024, dopo un anno di rodaggio delle power unit ibride.

Rivoluzione in vista, spazio per i giapponesi?

Il 2023 segnerà uno spartiacque importante nella storia della maggiore categoria a ruote scoperte a stelle e strisce. Verrà adottata, infatti, una power unit V6 turbo-ibrida da 2.4 litri, che segnerà l’ingresso dei motori elettrici anche nella serie più dura e pura del motorsport. Una vera rivoluzione, che al momento si dovranno sobbarcare interamente Honda e Chevrolet, anche se le cose potrebbero cambiare a breve.

Da tempo, infatti, il management dell’Indycar, che fa capo al Capitano Roger Penske, sta lavorando per inserire un terzo costruttore, che aumenterebbe certamente lo spettacolo in pista. Il principale marchio indiziato è sicuramente Toyota, che vanta una storia di tutto rispetto. Fino al 2005, infatti, la Casa delle due ellissi lottava in pista con Chevy e Honda, ottenendo anche risultati importanti come la Indy 500 del 2003 con Gil de Ferran.

Chiaro, al momento si tratta più che altro di indizi molto vaghi e non c’è nessuna dichiarazione ufficiale. Pare però che qualcosa di grosso stia bollendo in pentola, almeno a giudicare da alcune dichiarazioni rilasciate dal top management americano di Toyota.

Wilson: “Un ritorno di Toyota sarebbe sicuramente un successo”

Dave Wilson, capo del Toyota Racing Development, ha parlato di questo argomento durante l’ultima 24 Ore di Daytona. Nella sua intervista, rilasciata al sito americano Racer.com, chiaramente, il manager americano non ha dato indicazioni precise, ma tra le righe traspare l’interesse per la nuova situazione che si verrà a creare.

“Inizierò dicendo che la presenza di Roger Penske come proprietario della categoria e dell’Indianapolis Motor Speedway, un nostro rientro sarebbe certamente un successo”, ha dichiarato Wilson. “Già adesso vediamo che c’è stato un grande progresso in questi ultimi anni, e a loro piacerebbe un ritorno del nostro marchio, anche perché Roger è uno dei maggiori esportatori di Toyota al mondo”.

Certo, i ricordi giocano un peso importante, quando si parla di questo sport, e Toyota non fa eccezione. “Ho ancora appesa nel mio ufficio la foto con Roger e Gil dopo quella vittoria nel 2003. Nulla potrà mai raggiungere quella soddisfazione. Mi piacerebbe aiutare il marchio a tornare a lottare in Indycar, anche se al momento non c’è nulla di concreto”.

Attenzione al marchio!

Fine dei giochi, dunque? Potrebbe sembrare così, ma in realtà le voci che continuano a susseguirsi sembrano delineare un quadro diverso. Attenzione a un particolare: Toyota è presente in quasi tutte le categorie principali a livello motorsport. Chiusa l’epoca della F.1 (fallimentare sotto molti aspetti), l’interesse si è spostato in altri ambiti con risultati importanti.

Basti pensare al WEC, con le vittorie a Le Mans e l’inizio dell’era LMDh affrontato da protagonisti. Oppure al Mondiale Rally, con i titoli portati a casa da Ogier e Tanak. Insomma, la presenza di Toyota nel motorsport è a tutto tondo, e un ritorno sugli ovali non sarebbe certo una sorpresa.

I giapponesi, però, potrebbero pensare di fare un’operazione di marketing più raffinata. Potrebbero infatti decidere di portare sulle nuove PU un marchio diverso, sempre appartenente al gruppo Toyota, ma che abbia un altro appeal sul grande pubblico. Un’operazione sulla falsariga di quanto effettuerà Atlantis con Maserati in F.E a partire dal 2023.

In questo caso, l’indiziato principale sembrerebbe essere il marchio Lexus, da sempre importante nel mondo delle corse americane, soprattutto Endurance. Il brand di lusso giapponese sembrerebbe essere in vantaggio su Ranz, che invece copre il mercato full-electric negli States. A questi, ovviamente, va affiancato Gazoo, che da sempre accompagna le vetture bianco-rosse nei rally e nel WEC.

L’ipotesi di un terzo fornitore in Indycar sembra dunque tutt’altro che campata in aria; staremo a vedere nei prossimi mesi cosa verrà deciso in casa Toyota. Nel frattempo, tutto è pronto per il debutto stagionale della categoria il 27 febbraio a St. Petersurg!

Nicola Saglia