Dopo aver fatto incetta di titoli nel campionato appena concluso, Roger Penske ha deciso di accaparrarsi il meglio che il mercato piloti offriva: Josef Newgarden. Da anni, ormai, il talento statunitense aveva dimostrato, pur non avendo un mezzo tecnico al livello dei team più forti, di poter competere con i big della categoria, e il passaggio nel team migliore della serie è il classico passo verso la definitiva consacrazione. E la voglia di entrambi di conoscersi è certificata dal debutto fulmineo del giovane talento, tenutosi nel corso dei test organizzati dalla Firestone sull'ovale di Gateway, nell'Illinois dove Newgarden ha testato per la prima volta la Penske (la numero 3 di Castroneves) indossando la tuta di Pagenaud e scatenando l'ironia del suo ex-datore di lavoro Ed Carpenter. 

Riscontri positivi per l'americano: "La cosa migliore per un buon inizio è sicuramente essere subito veloci e cercare di avviare fin da subito un rapporto di conoscenza reciproca con il team. Siamo tutti molto contenti e disponiamo di un gruppo di persone con le quali credo che avrò l’opportunità di lavorare in modo positivo. Sono stato impegnato, ma mi sono anche divertito parecchio. Ciò che è stato sorprendente è la competitività che siamo riusciti a raggiungere durante questa sessione e le prove che abbiamo svolto per comprendere cosa ci sarà utile durante i fine settimana di gara, per provare a vincere delle corse e nel rapporto fra me, Brian e il team. Mi ha sorpreso la velocità con cui sono successe tutte queste cose che non state comunque affrettate”.

Debutto con il nuovo team anche per Sebastian Bourdais, che dal Kv Racing è passato al Dale Coyne con cui il francese ha già corso alcune gare nel 2011 e le stagioni 2012 e 2013. Un salto nel vuoto per molti addetti ai lavori, ma l'ingaggio di Olivier Boisson (con Bourdais al Kv Racing) e Craig Hampson (il suo ingegnere ai tempi del titolo in Champcar) sembrano aver dato ancora più ottimismo al francese: "Non credo che siamo un team di serie B, la rivalità con i top team del campionato, Ganassi, Andretti e Penske, rimane altissima. Come pilota ho bisogno del meglio per poter ambire a salire in alto e al team Coyne credo di essere nel posto giusto", le sue dichiarazioni prima di mettersi alla guida della sua "nuova" vettura nel corso dei test Firestone.

Dai passaggi di casacca alle conferme: Tony Kanaan e Alexander Rossi. Il brasiliano, all'età di 41 anni suonati,  grazie all'accordo pluriennale tra il team di Chip Ganassi e lo sponsor NTT Data sarà al volante anche nel 2017, con l'obiettivo di migliorare le prestazioni non propriamente all'altezza della stagione appena trascorsa. Non ancora ufficiale ma ormai certa anche la conferma di Alexander Rossi con Andretti anche nella prossima stagione. Il vincitore dell'edizione numero 100 della 500 miglia di Indianapolis nei prossimi giorni metterà fine alle voci che lo volevano cavallo di ritorno in Formula 1 e la quasi certezza la fornisce una voce interna allo stesso team che nei giorni scorsi dichiarava: "Stiamo lavorando diligentemente ad un programma per il 2017 dedicato a Rossi, ma per ora non c'è nessuna firma sul contratto".

E Juan Pablo Montoya? Il colombiano, appiedato da Roger Pesnke, non sembra avere molta fretta di decidere il suo futuro. Le opzioni attualmente al vaglio sono molteplici: si va da un contratto full time con un team Indycar (si parla di Kv Racing e Carpenter Racing) ad una presenza alla 500 miglia di Indianapolis con una vettura messa a disposizione dal suo ex team, fino a varcare nuovamente l'oceano per abbracciare il progetto WEC, dove Montoya vanta già ottimi riscontri in un test effettuato con la Porsche LMP1.

Il tutto aspettando buone nuove anche per quanto riguarda Luca Filippi, il quale potrebbe rientrare nel 2017 anche se al momento non ci sono indicazioni precise in tal senso.

Vincenzo Buonpane

 

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