Chip Ganassi Racing è il team uscito vincitore dal primo round stagionale della IndyCar a St. Petersburg, al termine di una gara quantomai combattuta e da fiato sospeso. La squadra ha colto, grazie a Marcus Ericsson, un successo importantissimo per iniziare con il piede giusto quella che deve essere la stagione del riscatto dopo un 2022 non certo esaltante. Tanti rimpianti per gli altri top team, con troppi errori dei piloti e problemi tecnici che sono andati a inficiare le prestazioni e il risultato finale.

Ericsson vince, Dixon va sul podio

Se lo chiamano Sneaky Swede (“lo Svedese Strisciante”), un motivo ci deve essere. E, in un certo senso, mai soprannome fu più azzeccato: Marcus Ericsson, infatti, è in grado di insinuarsi nei varchi anche minimi lasciati aperti dagli avversari per ottenere il massimo risultato. E ciò è successo anche in Florida, per la gioia sua e del suo team.

Attenzione, però: il lavoro fatto da Ericsson ha finalizzato un weekend molto solido del team Ganassi, che sembra essere uscito (ma il condizionale è d’obbligo) dall’impasse della passata stagione. Non c’è solo lo svedese, infatti, sul podio, ma anche Scott Dixon. Il kiwi ha passato praticamente indenne il caos iniziale, e da lì ha impostato una gara aggressiva, che, sommata alla sua impareggiabile esperienza, lo ha portato sul podio.

Ottavo posto per Alex Palou, che forse si aspettava qualcosa di più dopo il terzo posto ottenuto in qualifica. Il campione 2021 è sembrato comunque in grado di giocarsela per la vittoria almeno fino a metà gara, e potrà dire la sua nei prossimi appuntamenti. A certificare l’ottimo weekend di Ganassi Racing, è arrivato l’ottima 11° posizione di Marcus Armstrong, al debutto nella categoria. Risultato ampiamente soddisfacente per lui e per il team, con il motore Honda che sembra al momento essere al top.

McLaren e O’Ward: vittoria sfumata sul più bello

Se Ganassi è il team che può dirsi più soddisfatto, Arrow McLaren è certamente quello che ha più da recriminare. Il messicano Pato O’Ward ha guidato la gara fino a pochi passaggi dalla fine, quando un calo di potenza, un vero e proprio “vuoto” del motore Chevrolet, lo ha reso impotente di fronte agli attacchi di Ericsson. Peccato per uno dei drivers più dotati del gruppo, visibilmente deluso nelle interviste post gara.

Nota positiva il quarto posto di Alexander Rossi, arrivato in autunno dopo un periodo poco felice in casa Andretti. Il californiano ha completato un poker McLaren-Ganassi che ha delineato in modo netto le gerarchie di questo inizio di stagione. Attenzione alla voglia di rivalsa dell’ex Manor F1, che già dopo l’annuncio del passaggio sulla macchina arancione è sembrato recuperare lo smalto dei giorni migliori. Peccato invece per Felix Rosenqvist, coinvolto suo malgrado nell’incidente iniziale.

Andretti e Penske, troppi errori

Non possono essere certo soddisfatti, invece, gli altri due top team dello schieramento IndyCar. Penske e Andretti, infatti, non hanno portato a casa risultati pari a quelle che erano le aspettative della vigilia, a causa anche di tanti errori dei piloti. Sono stati due in particolare gli scontri che hanno visto contrapporsi gli alfieri del team del Capitano con quello di Michael.

A metà gara, infatti, Colton Herta ha provato il sorpasso all’esterno di curva 5 ai danni di Will Power, poco propenso a cedere la posizione. Il campione in carica ha tirato una staccata francamente poco sensata, e a farne le spese è stato il giovane californiano, che ha finito a muro la propria gara. Situazione simile a quella vissuta da Romain Grosjean e Scott McLaughlin in seguito, quando si stavano in realtà giocando la vittoria.

Nella stessa curva, i due si sono trovati appaiati, senza che nessuno volesse alzare il piede. Il contatto è quindi stato inevitabile, con il francese arrabbiatissimo nelle gomme e il kiwi che invece è riuscito a ripartire, anche se molto attardato. Bello il chiarimento tra i due post gara, ma è chiaro che entrambi hanno perso un’occasione d’oro. Da dimenticare la corsa degli altri due alfieri Andretti (Kirkwood e De Francesco, out nei due maxi-crash), ma anche di Josef Newgarden, apparso lontano dal suo solito stato di forma.

Ganassi Racing e Ericsson, dunque, hanno messo la firma sul primo round stagionale; ora tocca ai rivali farsi sotto già dal prossimo appuntamento, il 2 aprile, sull’ovale di Fort Worth.

Nicola Saglia