Il calendario dell'Indycar Series per la stagione 2016 è finalmente stato ufficializzato. La stagione sarà nuovamente composta da 16 eventi, ma essi saranno diluiti in maniera più omogenea rispetto alla stagione 2015, quando la successione delle gare è stata più frenetica. Invariate le sedi di apertura e chiusura del campionato, con l'appuntamento di St. Petersburg il 13 marzo 2016 a dare il via e con Sonoma il 18 settembre 2016 a calare il sipario sulla stagione 2016. Per le restanti gare, da segnalare la novità di Boston (con il circuito cittadino ricavato nella zona del South Boston Seaport) ed il rientro dell'ovale di Phoenix e dello stradale di Road America. La data da segnare sul calendario per tutti gli appassionati è ovviamente quella della 500 Miglia di Indianapolis che si disputerà il 29 maggio del 2016. Ma ecco nel dettaglio tutto il calendario:

Verizon IndyCar Series – Calendario stagione 2016

13 marzo : St. Petersburg, Florida (circuito cittadino)

2 aprile: Phoenix International Raceway, Avondale, Arizona (pista ovale)

17 aprile: Long Beach, California (circuito cittadino)

24 aprile: Barber Motorsports Park, Birmingham, Alabama (circuito stradale permanente)

14 maggio: Indianapolis Motor Speedway (circuito stradale permanente)

29 maggio: Indianapolis 500, Indianapolis Motor Speedway (pista ovale)

4 giugno: Detroit, Michigan (circuito cittadino)

5 giugno: Detroit, Michigan (circuito cittadino)

11 giugno: Texas Motor Speedway, Fort Worth, Texas (pista ovale)

26 giugno: Road America, Elkhart Lake, Wisconsin (circuito stradale permanente)

9 luglio: Iowa Speedway, Newton, Iowa (pista ovale)

17 luglio: Toronto, Ontario (circuito cittadino)

31 luglio: Mid-Ohio Sports Car Course, Lexington, Ohio (circuito stradale permanente)

21 agosto : Pocono Raceway, Long Pond, Pennsylvania (pista ovale)

4 settembre: Boston, Massachusets (circuito cittadino)

18 settembre: Sonoma Raceway, Sonoma, California (circuito stradale permanente)

Contenstualmente alla definizione del calendario sportivo sono state rese note anche le date dei test collettivi, con la prima sessione che verrà svolta il 26 e 27 febbraio sull'ovale del Phoenix Raceway. Quest'ultima sarà l'unica sessione che non verrà seguita da un weekend di gara, visto che le altre saranno disputate nelle seguenti date: 11 marzo St.Petersburg, 22 aprile Barber Motorsport, 12 maggio Indianapolis (pista stradale), 24 giugno Road America, 29 luglio Mid-Ohio, 16 settembre Sonoma. In occasione della 500 Miglia di Indianapolis verrà disputato un test specifico per l'omologazione degli aerokit, allo scopo di prevenire quanto di spiacevole capitò l'anno passato durante le sessioni di libere e qualifiche della gara più famosa del mondo.

Per quanto riguarda gli aspetti regolamentari, confermate le otto giornate di test in galleria del vento con delle agevolazioni per i team che permetteranno di girare in pista a piloti provenienti dalla Indy Lights. In pratica verrà concessa una giornata supplementare di prove alle scuderie che faranno girare piloti con almeno cinque gare corse nella categoria propedeutica alla serie maggiore, mentre per i team della Verizon Indycar Series verrà concessa un'ulteriore giornata se faranno gareggiare un rookie durante l'anno. Giornate che potrebbero salire a due se i debuttanti all'interno della squadra fossero, appunto, due.

Per i nuovi team le giornate accordate saranno quattro, mentre nei periodi 25-30 novembre, 21 dicembre-3 gennaio e 9-30 maggio qualsiasi tipo di test sarà vietato, così come sarà impedito qualsiasi tipo di prova nei sette giorni che precedono un evento di gara.

Tutto questo in attesa di sapere la composizione definitiva dei team e dei piloti che prenderanno parte alla stagione 2016 con le trattative ancora in corso, anche se le notizie delle scorse settimane hanno di fatto conefrmato i sedili maggiormente ambiti con Josef Newgarden confermato dal CHF Racing così come Tony Kanaan dal team di Chip Ganassi che avrà, sicuramente, come obiettivo quello di confermare il titolo conquistato nel 2015 in un finale al cardiopalma grazie a Scott Dixon.

Vincenzo Buonpane

 

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