Malgrado non sarà più alla guida della Suzuki dal prossimo anno, il "Maniaco" di Vasto lascia da parte i problemi contrattuali per mettere in pista una performance di grandissimo livello. Alle sua spalle l'immancabile Danilo Petrucci, in odore di promozione al team ufficiale Ducati, anche se su questo versante le sorprese non sono ancora finite. A chiudere la seconda fila, Marc Marquez, che non è riuscito a migliorarsi rispetto alle FP3. Apre la terza fila Andrea Dovizioso che, a dispetto della posizione in griglia, appare come l'ultimo dei marziani, avendo girato a meno di tre decimi da Valentino Rossi e staccando l'ottavo (Cal Crutchlow) di oltre tre decimi.

In vista della gara, la preoccupazione maggiore è data, per quasi tutti i piloti, dal pneumatico anteriore. Quasi tutti, infatti, si sono detti indecisi sulla scelta, rimandando al warm-up di domattina la scelta definitiva. Sembra che all'anteriore la medium e la soft (le due specifiche più morbide, ndr) non abbiano la durata necessaria a coprire i 23 giri di in gara, mentre la hard, che dovrebbe essere la scelta quasi obbligata per tutti, presenta problemi diversi. Valentino Rossi ha dichiarato che per la qualifica ha puntato sulla media, davanti e dietro, ma che per la corsa, dovrà, quasi sicuramente considerare la hard, che però fa fatica a dare confidenza in staccata, soprattutto nei primi giri in cui la gomma ha poco grip.

Jorge Lorenzo, sembra patire problemi differenti, perchè il suo tempo lo ha fatto segnare con la hard all'anteriore. Il campione di Mallorca però, afferma che il pneumatico hard, dopo una decina di giri presenta del graining che gli richiede molta sensibilità, soprattutto in ottica gara, in cui dovrà preservare i pneumatici per arrivare fino alla fine. Da segnalare il nuovo serbatoio che Ducati ha portato al Mugello per Lorenzo e che sembra aver dato quel comfort di guida che andava chiedendo e cercando il pilota spagnolo da alcuni mesi. 

Le strade tra il campione spagnolo e la casa di Borgo Panigale sembrano ormai dividersi definitivamente. Chiudiamo inviando un saluto caloroso a Michele Pirro, che per sua fortuna se la caverà "solo" con qualche contusione e una sub-lussazione alla spalla destra e si godrà la gara dall'ospedale Careggi di Firenze. L'equipe medica che lo sta assistendo in queste ore ha deciso di tenerlo in osservazione per un altro giorno, in seguito allo spaventoso incidente che lo ha visto protagonista alla staccata della "San Donato", in fondo al rettilineo principale, nelle FP2, dove la sua Ducati #51 lo ha lasciato senza freni a circa 350 km/h.

Michele Bertolini