Capire quale sarebbe stato lo scenario di questa domenica brianzola targata GT Open è stato subito piuttosto semplice. Nelle qualifiche mattutine, infatti, la battaglia con il cronometro premiava la BMW di Rueda, in pole position per pochi decimi nei confronti di Pier Guidi e della sua Ferrari. Le premesse per una bagarre al vertice tra i due grandi rivali di questa stagione sono state confermate dalla partenza di gara-2, quando il pilota di Teo Martin è riuscito a tenere il comando nei confronti del campione del mondo WEC di classe GT, con un trenino di Lamborghini formato da Mul, Breukers e Di Folco ad inseguire.

Al 3° giro l'Audi di Ellis ha accusato una foratura che lo ha costretto a rientrare ai box e ripartire dal fondo mentre davanti Rueda continuava a gestire senza particolari difficoltà sulla 488 #51. Dietro di loro la bagarre è stata vivacizzata da un bel confronto tra Breukers e Di Folco, con quest'ultimo che ha provato in tutti i modi il sorpasso, ma invano. Nonostante la partenza a razzo, all'interno del box di Teo Martin erano ben consapevoli del fatto che la doppietta sarebbe stata un'impresa piuttosto complessa. La M6 numero 47, infatti, avrebbe dovuto scontare un handicap tempo in corsia box maggiore dei principali rivali, in virtù del massimo risultato colto nella corsa di sabato.

Il tutto è stato confermato al quindicesimo giro, quando Rueda è rientrato in pitlane un giro più tardi e tornando in pista con una quindicina di secondi di ritardo nei confronti di Mikkel Mac, subentrato a Pier Guidi. Nel frattempo, sosta sfortunata per la Lamborghini di Ombra, rimasta ferma per problemi tecnici. La seconda parte di gara è stata quindi caratterizzata dalla Ferrari di Luzich in fuga, e con un bel gruppetto in lotta per la piazza d'onore. Saravia è stato presto braccato dalle Lamborghini di Venturini, Spinelli e Agostini, i quali, nonostante non si siano verificati sorpassi, hanno catalizzato l'attenzione di tutto il pubblico brianzolo fino all'entrata della safety car ad una decina di minuti dal termine. L'Audi di Wilkinson ha infatti costretto l'intervento dei commissari per essere rimasta ferma sul rettifilo opposto, completando così un week-end davvero da incubo per il team Optimum.

Il finale tranquillo ambito da Mikkel Mac è andato quindi in fumo, con il danese comunque bravo a gestire al meglio non solo la ripartenza dalla prima safety car, ma anche da quella successiva. Appena qualche curva dopo la il re-start Costantini e Hrachowina sono infatti entrati in contatto alla seconda di Lesmo, costringendo un nuovo intervento della vettura di sicurezza. Alla seconda ripartenza non ci sono stati problemi per il leader, che ha completato l'ultimo giro prima di transitare sotto la bandiera a scacchi davanti a Saravia, Mul, Spinelli, Agostini e la debuttante Honda di Guerrieri. Il finale di gara è stato però caratterizzato da un episodio che fatto calare il gelo sul tempio della velocità. Allan Hellmeister, transitato undicesimo al traguardo, è andato a sbattere violentemente con la sua Mercedes contro le barriere dopo l'uscita dalla corsia box, "rimbalzando" attraversando tutto il rettilineo. Probabilmente non accortosi della bandiera a scacchi, il brasiliano ha accusato delle fratture alle gambe e diverse contusioni.

In Pro-Am vittoria della Lamborghini di Ling-Giammaria davanti alla Ferrari di Luzich di Cheever-Nielsen. Tra i gentleman affermazione della BMW M6 di Teo Martin guidata da Basso-Salas. Con la classifica di campionato che vede al comando Mikkel Mac con 3 lunghezze nei confronti di Rueda-Saravia, il GT Open affronterà il suo round conclusivo a Barcellona nel weekend del 20-21 ottobre. Più complessa invece la situazione di Venturini-Mul, attardati di 25 lunghezze dopo il pesante ritiro di gara-1.

Alessio Sambruna