Incognite che di certo non intimoriscono il giovane vicentino del team Trident, voglioso di riscatto e di dimostrare tutto il proprio valore tra le stradine del Principato. Lo abbiamo incontrato nel paddock, nell'immediata vigilia del weekend di gara, per una breve intervista nel corso della quale ci ha raccontato le proprie sensazioni a poche ore dal prestigioso appuntamento monegasco:

Luca, siamo a Monaco per il secondo weekend stagionale, anche se guardandosi alle spalle non può non rimanere un pizzico d'amarezza per l'esordio sfortunato della foratura al primo giro di Barcellona.

Sì, diciamo che si tratta di una delle poche cose negative che ci sono in GP2, ovvero il fatto che una gara storta o un episodio possa condizionarti l'intero weekend. Naturalmente anche solo una decina di punti avrebbero rappresentato un buon bottino per una gara da rookie, anche perchè il passo era buono e credo di averlo dimostrato in gara-2, anche perchè superare a Barcellona non è facile.

Il fatto di aver percorso comunque tanti chilometri in gara-2 ti è servito? Anche perchè un conto è provare durante i test, un altro è girare in gara in mezzo agli altri piloti...

Beh, ovviamente sì. Dispiace di non essere riusciti a fare gara-1, ovvero quella con il pit-stop che risulta sempre la più complessa, anche se qui a Montecarlo il fatto di aver percorso più o meno chilometri conta relativamente, visto che si tratta di una gara a sé. Magari sarà esperienza che potrà tornarmi utile nel momento in cui si tornerà a gareggiare su tracciato "normali", vedi Silverstone o Red Bull Ring.

Montecarlo è una pista atipica: tu come la vedi? Di solito o la si ama o la si detesta...

Mah, io la adoro. Ho già avuto la fortuna di correrci una volta, anche se è stato un weekend sfortunato purtroppo, ma di sicuro mi piace molto e non vedo l'ora di essere in gara...

Il feeling con il team e con la vettura come procede a questo punto della stagione?

Credo che siamo ad un buon livello. Barcellona credo che abbia rappresentato un buon punto di partenza, anche se c'è da migliorare un po' perchè ovviamente nei test c'è molto più tempo per analizzare tutti i dati, mentre nei weekend di gara la cosa è molto più immediata. Credo che dovrò lavorare per colmare il gap tra me e tutti i piloti più esperti, i quali trovano il limite in maniera più istintiva, mentre per me e per gli altri rookie è al momento necessario trovare un po' più di tempo. Però credo che in qualifica avevamo mostrato un buon passo, è stato positivo ritrovarsi nella top ten e forse senza quella condizione climatica un po' incerta che ha confuso le strategie all'inizio credo che si sarebbe potuto fare qualcosa di più.

A inizio stagione avevi detto che il tuo target sarebbe stato entrare nella top five. Dopo Barcellona senti di poter essere in grado di mantenere questi obiettivi oppure si dovrà pensare a qualcosa di diverso? 

Naturalmente gli obiettivi possono sempre cambiare, ma per ora il target rimane lo stesso. Credo che a Barcellona ci fosse l'opportunità di poter concludere tra i primi cinque-sei, anche vedendo l'esempio di Canamasas che dopo essere partito 15° alla fine è arrivato quinto. In ogni caso per la gara rimango fiducioso, anche perchè soprattutto nei test ho mostrato di avere un buon passo e di avere un maggiore feeling con la vettura rispetto alle qualifiche.

Da Monaco - Marco Privitera

 

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