Quaranta anni fa un incidente tremendo portò via Gilles Villeneuve durante le qualifiche del GP del Belgio a Zolder. Gilles "vive" ancora tra noi, rappresentando in parte un'eredità viva dell'automobilismo e della F1 che fu. A quattro decadi di distanza, con intere generazioni che non hanno visto Gilles Villeneuve dal vivo, facciamo un giro con la macchina del tempo per ricontestualizzare la giornata che privò il mondo dell'Aviatore.

Dopo Imola

Il fine settimana di Zolder arriva due settimane dopo quello di Imola. Sulle rive del Santerno il boicottaggio delle scuderie FOCA nel GP di F1 aveva portato ad una gara a ranghi ridotti. Nonostante questo, Derek Warwick e Didier Pironi avevano subito delle sospette rotture sulle sospensioni. Questo tipo di cedimenti (che durante la stagione innescherà incidenti importanti) era dovuto agli enormi carichi generati in curva dalle vetture ad effetto suolo con minigonne.

L'assurda battaglia tra le Ferrari di Didier Pironi e Gilles Villeneuve nei giri finali della gara aveva generato più di una discussione all'interno della scuderia di Maranello. Il risultato della lotta fratricida, in retrospettiva malamente gestita dal muretto box, aveva portato il canadese a sentirsi tradito sia dal compagno di squadra, sia dalla Ferrari. La scuderia, nell'occasione, non aveva preso posizione sull'accaduto, alterando non poco l'umore di Gilles, tanto da, almeno così si dice, fargli prendere contatti con la Williams.

Qualifiche

La sessione di qualifica a Zolder vede trenta piloti disputare i ventisei posti in griglia, con l'esclusione nelle pre-qualifiche di Riccardo Paletti ed Emilio de Villota. Le Renault sembrano avere un pacchetto competitivo ed effettivamente la giornata vedrà Alain Prost staccare il tempo della pole position in 1:15.701, seguito a 0.029 dal compagno di squadra Rene Arnoux. Quando mancano poco più di dieci minuti dalla fine della sessione, Villeneuve entra in pista con il suo ultimo set di gomme da qualifica. Il canadese sapeva che Pironi avesse un tempo migliore del suo ed entra in pista con l'obiettivo di migliorare il tempo del compagno di squadra. Del resto, riportano i reporter dell'epoca, Villeneuve ha un solo obiettivo per Zolder: fare meglio di Pironi.

Villeneuve percorre il giro veloce, alla fine del quale Mauro Forghieri fa cenno di rientrare ai box. Non avendo riferimenti a bordo (all'epoca le F1 non avevano tutti gli strumenti attuali), Villeneuve non poteva sapere di non aver migliorato il tempo di Pironi, anche se magari lo aveva intuito. Gilles procede a tavoletta sulla via del ritorno ai box, semplicemente perché era il modo in cui guidava sempre. E per questo le folle lo amavano. Verso Terlamenbocht avvicina Jochen Mass, che procede più lentamente verso i box. Mass vede arrivare la Ferrari e si sposta a destra, fuori dalla traiettoria, forse un attimo troppo tardi.

L'incidente

Sfortunatamente Villeneuve aveva già deciso di sorpassare dalla stessa parte ed è questione di un attimo. Villeneuve sbatte contro la ruota posteriore destra di Mass a circa 225 km/h. La Ferrari va in aria, si capovolge ed atterra con l'anteriore. Il muso fa leva nella ghiaia fuori pista: la parte anteriore della monoposto viene strappata via. Il pilota è sbalzato in aria e finisce il volo sulle reti. Mass evita la Ferrari volante e si ferma a bordo pista per prestare soccorso.

La sequenza del volo di Villeneuve viene immortalata nella sua brutalità in diretta televisiva. Sessione interrotta, intervento dei medici sul posto dell'incidente. Didier Pironi ritorna ai box con in mano due caschi: il suo e quello di Gilles. Per Gilles non c'è nulla da fare e alle 21:12 viene dichiarata l'avvenuta morte. Il mondo della F1 e dell'automobilismo perde il pilota probabilmente più amato. Ferrari ritira la vettura di Pironi ed abbandona il circuito. In un contorto disegno del destino, il ritiro della Ferrari promuoverà Jochen Mass in griglia. Il giorno successivo va in scena la gara, con John Watson vincente su McLaren.

Poca voglia di correre e tante spiegazioni

I piloti, va detto, avevano poca voglia di correre, come ricorda Prost: "Il fatto di averlo visto in terra dopo l'incidente mi ha fortemente scosso: Gilles ha avuto molta fortuna nei suoi incidenti e si poteva pensare che non gli potesse accadere nulla, cosa che ha reso l'accaduto ancora più terribile." Nonostante la popolarità di Gilles Villeneuve, la F1 non commemora in alcuna maniera quando accaduto. Dirà Jo Ramirez: "Uno dei milgiori piloti degli ultimi sei anni, se non il migliore, è rimasto ucciso e non c'è stata nessuna maniera di ricordarlo - nessun minuto di silenzio, nessuno spazio vuoto in griglia, nessuna menzione del suo nome." L'incidente porterà dietro molte domande sulle cause, molte legate a questioni su tracciati troppo stretti per contenere trenta auto contemporaneamente ed altre legate all'impiego delle gomme da qualifica.

Molti, nel periodo immediatamente successivo all'incidente, hanno scaricato la responsabilità dell'accaduto su Jochen Mass e sulla sua manovra forse tardiva. Niki Lauda disse: "Secondo me, quando stai percorrendo il giro di rientro, dovresti stare verso l'esterno o prendere chiaramente la linea ideale, così chi arriva da dietro capisce le intenzioni. Spostarsi all'ultimo momento semplicemente sorprende chi arriva alle spalle. Non credo che Jochen Mass abbia fatto la cosa giusta ma, detto questo, devo dire che Villeneuve era forse l'unico pilota in giro che avrebbe scelto l'opzione rischiosa di sorpassare un'auto più lenta andando a tavoletta fuori dalla traiettoria ideale." La FISA dopo quasi due settimane dall'incidente solleverà Mass da responsabilità, attribuendo l'accaduto ad una valutazione sbagliata di Villeneuve. Quanto l'errore di valutazione di Gilles Villeneuve fosse dettato da una rabbia non smaltita ed accecante per il tradimento di Imola non lo sapremo mai.

Un anno terribile

Il 1982, soprattutto il mese di maggio, registrerà una serie impressionante di incidenti che porteranno la F1 (e non solo) a cambiamenti tecnici radicali. Sette giorni dopo Gilles, Gordon Smiley perderà la vita in un incidente di una violenza inaudita ad Indianapolis durante le qualifiche per la 500 Miglia. Un mese più tardi sarà, purtroppo, il turno di Riccardo Paletti nel GP del Canada di F1 con un incidente al via. Nel fine settimana di Hockenheim, la Ferrari di Pironi subirà un incidente molto simile a quello di Villeneuve. Atterrando sul posteriore il pilota avrà salva la vita, nonostante i traumi riportati alle gambe metteranno la fine alla carriera nel Circus.

Nelson Piquet all'epoca puntò il dito contro la Ferrari per quanto riguarda la robustezza delle proprie monoposto, considerando i grossi incidenti della Rossa nel 1982. La realtà andava un po' più lontano di così: John Watson ricorda che i materiali costruttivi impiegati in F1 generalmente non erano adeguati per quelle monoposto. Visto e considerato il quadro della situazione, la Federazione prese le sue decisioni, bandendo dal 1983 le monoposto ad effetto suolo ed introducendo metodi costruttivi allo stato dell'arte con l'impiego di materiali più performanti.

Parte dell'eredità

In un certo senso l'eredità di Gilles Villeneuve, oltre a quanto ha offerto in pista, inizia con le decisioni prese dopo la sua scomparsa. Come il copione farà rivedere dodici anni più tardi, la scomparsa di un pilota amato comporta una serie di decisioni che forse avrebbero dovuto essere prese prima.

Tutto questo ricorda molto da vicino proprio quello che succederà nel 1994, in seguito ad un fine settimana nero che portò via quel pilota che il giorno successivo alla scomparsa di Gilles Villeneuve avrebbe condotto la gara di Formula Ford 2000, partendo dalla pole e fino al ritiro: Ayrton Senna.

Luca Colombo