Il sequestro di Juan Manuel Fangio è uno di quei rari avvenimenti in cui la Formula 1 si mischia con avvenimenti politici che andranno poi a cambiare il volto del mondo. L’idea del Gran Premio di Cuba viene da Fulgencio Battista, come mossa per fare pubblicità a Cuba e così attirare turisti americani. Per questo motivo venne creato un circuito cittadino sul Malceon.

IL SEQUESTRO

La prima edizione del Gran Premio di Cuba si tenne nel 1957, con Juan Manuel Fangio vincitore della gara su una Maserati 300S. L’anno dopo Fangio torna di nuovo a Cuba per disputare e vincere la seconda edizione del Gran Premio, in programma il 24 febbraio.

La sera del 23 febbraio, Fangio si trova all'Hotel Lincoln e, mentre sta chiacchierando con i suoi meccanici e il manager, un tale di nome Manuel Uziel si avvicina e gli punta una pistola addosso. Il cinque volte campione del mondo è costretto a seguire il suo sequestratore e salire su un'automobile.

Prima di arrivare al covo, il sequestratore si ferma: uno dei rapitori vuole degli autografi e scattare qualche foto con l'argentino. Dopo questa insolita sosta, Fangio viene portato al covo. Qui è trattato con gentilezza dai suoi rapitori, con tanto di cena sostanziosa. Durante le ventisette ore di sequestro, Fangio parla con i suoi sequestratori e comincia quasi a fraternizzare con loro.

Intanto la notizia del rapimento fa il giro del mondo facendo infuriare Fulgencio Battista, che contava molto, per il successo dell'evento, sulla gara e sulla popolarità di Fangio.

LA TRAGEDIA E LA LIBERAZIONE

La gara si svolse in maniera regolare il 24 febbraio e i piloti partirono davanti a un pubblico di 150000 spettatori. Fangio seguì la gara dalla televisione insieme ai suoi sequestratori.

Stirling Moss e Masten Gregory cominciano subito a lottare per la vittoria della gara, quando al sesto giro accade la tragedia. La Porsche di Roberto Mieries perde olio e, transitandovi sopra, Armando Garcia Cifuentes perde il controllo della sua Ferrari gialla, che si va a schiantare contro gli spettatori accalcati ai lati della pista.Il bilancio è di sette vittime e quaranta feriti; il pilota, che sta lottando per la sua vita, è indagato per omicidio colposo.

Ignari della tragedia che si è appena consumata, Moss e Gregory continuano nella battaglia, con Moss che prende la testa della corsa. La gara viene sospesa e la vittoria assegnata all'inglese nella confusione più totale. Dopo ventisette ore dal sequestro, i rapitori decisero di chiamare l’ambasciata argentina, temendo che Fulgencio Battista potesse uccidere Fangio per far ricadere la colpa su i rivoltosi.

Fangio viene consegnato all’ambasciata argentina e rimane in contatto con i suoi rapinatori. Nel 1981 durante un viaggio a Cuba incontra di nuovo i suoi sequestratori insieme a Fidel Castro. Il sequestro di Fangio portò molto popolarità per i ribelli di Castro, che successivamente riuscirono a cacciare Fulgencio Battista. La popolarità di Fangio aumentò anche in America dove rilasciò diverse interviste.

Alla fine di quell'anno Fangio si ritirò dalle corse, mentre l’edizione del 1959 non si svolse a causa della Rivoluzione Cubana di Fidel Castro. L’ultima edizione del Gran Premio di Cuba fu quella successiva, dove perse la vita Ettore Chimeri.

Chiara Zaffarano