Quello andato in scena al Gp Malesia tra Vettel e Webber non è stato il primo, né sarà tantomeno l'ultimo, episodio che ha evidenziato la presenza di una forte rivalità tra due piloti compagni di squadra. La lunga storia della Formula 1 è piena zeppa di vicende che hanno sottolineato ed esaltato tensioni interne tra componenti dello stesso team, spesso sfociate in battaglie ruota a ruota in pista oppure in aspre polemiche ai box, riuscendo a regalare agli appassionati molteplici spunti di interesse e discussione. Per qualsiasi pilota, infatti, da quando esistono le corse in automobile, il proprio compagno di squadra rappresenta il primo rivale, il proprio metro di paragone, il principale punto di riferimento e confronto. Se, da un lato, un rapporto equilibrato e collaborativo ha dato talvolta vita a delle amicizie indissolubili, andate anche al di là del mondo delle corse, in altre occasioni disaccordi ed incomprensioni hanno creato rivalità e scontri memorabili. Andando indietro nel tempo, è impossibile non rievocare la più celebre e chiaccherata delle sfide interne, vale a dire quella tra Ayrton Senna ed Alain Prost. I due diventano compagni di squadra in McLaren a partire dalla stagione 1988: da un lato il francese, già due volte campione del mondo, leader indiscusso della scuderia nella quale milita da ormai quattro anni; dall'altro l'arrembante brasiliano, finalmente alle prese con una vettura in grado di potergli consentire di lottare per il titolo. Se nel primo anno, con il Mondiale conquistato da Senna, la rivalità rimane comunque entro limiti tollerabili, dall'anno dopo si rivela ingestibile per i vertici del team. L'episodio-chiave si verifica al Gp di San Marino 1989, quando Senna attacca Prost alla staccata della Tosa, nel corso del primo giro. Questo nonostante tra i due ci fosse un accordo segreto che prevedeva l'intento di non ostacolarsi durante le prime fasi del Gran Premio. Da lì in poi, è un escalation di dispetti, ripicche, dichiarazioni avvelenate a mezzo stampa, culminate nell'episodio di Suzuka con il celebre incidente all'ultima chicane. La rivalità sarebbe poi proseguita anche con il passaggio di Prost alla Ferrari avvenuto l'anno dopo, fino alla famosa pace di Adelaide '93: l'ultimo podio per entrambi. Altra vicenda destinata a rimanere per sempre nella memoria degli appassionati è il duello di Imola 1982 tra Gilles Villeneuve e Didier Pironi, all'epoca piloti Ferrari. I due, dopo il ritiro delle Renault, sembrano involarsi verso una comoda doppietta: il canadese è in testa a pochi giri dalla fine seguito come un'ombra dal compagno, mentre dal muretto viene esposto l'ambiguo cartello "Slow". Villeneuve interpreta il messaggio come un ordine a mantenere le posizioni, mentre secondo il francese si tratta soltanto di un generico invito alla prudenza. Detto fatto: Pironi attacca il sorpreso Villeneuve, innescando un ripetuto scambio di posizioni che vede la vittoria finale del francese. Villeneuve, memore anche di quanto accaduto a Monza '79, nel corso della quale aveva scortato il compagno Scheckter verso il trionfo, si sente tradito dal team e scippato dal compagno: i due non avrebbero mai più avuto occasione di chiarirsi, perchè il canadese sarebbe morto due settimane più tardi nel tragico volo di Zolder. Pironi, poi scomparso nel 1987 durante una gara di off-shore, avrebbe chiamato il proprio primogenito Gilles. Scorrendo l'album della memoria risulta impossibile, poi, tralasciare i duelli rusticani in Williams tra Nelson Piquet e Nigel Mansell (stagione 1986-'87) nonchè l'incomprensibile manovra dello stesso Mansell su Prost, una volta approdati in Ferrari, al via di Estoril '90. Tornando in casa McLaren, non sono mancati gli episodi di tensioni anche nelle coppie formate da Hakkinen e Coulthard (ricordiamo i contatti all'A1 Ring e a Spa) e in quella di scena nella stagione 2007 tra Alonso ed Hamilton, con il controverso episodio nella qualifiche di Budapest. Tra l'altro, occorre sottolineare come l'episodio verificatosi domenica a Sepang non è il primo che si verifica nell'attuale coppia Red Bull: come dimenticare, difatti, quanto accaduto nel Gp Turchia 2010, quando Vettel e Webber si toccarono clamorosamente gettando alle ortiche una doppietta che sembrava ormai a portata di mano? Allora, quell'episodio venne alla fine chiarito, non senza qualche strascico: ma adesso, la frattura tra i due potrebbe realmente rivelarsi insanabile.

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