La cronaca. Griglia di partenza rivoluzionata rispetto alle qualifiche quella che si va schierando per lo start della gara. Ad essere in pole, infatti, non è il brasiliano Lucas Di Grassi, ma incredibilmente Jean Eric Vergne che aveva terminato la Super Pole in quinta posizione. Oltre a quello dell'alfiere dell'Audi la Direzione Gara cancella il tempo di Turvey, Lynn ed Evans, mentre sono costretti ad arretrare di 10 posizioni Blomqvist ed Prost per la sostituzione del cambio sulle rispettive vetture. Allo start Vergne è abilissimo a mantenere la prima posizione mentre dietro di lui tutto fila via liscio e senza contatti, ma non c'è nemmeno il tempo di metabolizzare il via che c'è già bisogno della safety car: Nick Heidfeld si ferma con la sua Mahindra lungo il tracciato con la vettura di servizio che deve fare il suo ingresso in pista per permetterne la rimozione. Alla ripartenza è nuovamente tutto regolare con Vergne che prova ad allungare seguito come un ombra da Di Grassi mentre il resto del gruppo incomincia a staccarsi dal duo di testa.

La gara fila via senza grossi colpi di scena, eccetto quello che vede protagonista Sebastian Buemi che, a causa di una foratura, deve anticipare il suo cambio vettura . Manovra che, al giro 18, effettuano anche i due battistrada separati all'uscita della pitlane da un secondo che il brasiliano recupera nel giro di poche curve tentando, senza successo, il sorpasso sul rivale francese. Al giro 23 Daniel Abt deve rientrare ai box per fissare le cinture allacciate male in occasione del cambio vettura, mettendo ancora una volta a nudo una regola (quella del tempo minimo per effettuare il cambio vettura) abolita con troppa superficialità. Il finale di gara è tutto di Vergne e Di Grassi con quest'ultimo che cerca un varco per conquistare una vittoria che lo ripagherebbe del difficile inizio di stagione, ma il francese della Techeetah resiste e transita per primo sotto la bandiera a scacchi bissando il successo ottenuto a Santiago del Cile. Chiude la zona podio Sam Bird, partito dalla nona posizione, con Evans (4°), Rosenqvist (5°), Lynn (6°), Turvey (7°), Lopez (8°), D'Ambrosio (9°) ed Engel (10°) a chiudere la Top 10.

Grazie a questo successo Vergne (109) allunga in classifica portando il suo vantaggio a 30 punti su Rosenqvist (79) mentre nel costruttori la Techeetah si porta a 127 punti contro i 100 della Mahindra. Ora la Formula E si appresta a tormare in Europa con l'e-prix di Roma del 14 aprile che sarà la prima gara elettrica su suolo italiano.

Vincenzo Buonpane