Il Gp di Monaco rappresenta sempre una tappa suggestiva, una delle più rappresentative di tutta la stagione per la particolarità del luogo e del circuito in cui si svolge, sul quale tutti i piloti sognano di riuscire a vincere almeno una volta nella vita. Ed è così nel 1984 anche per un giovane Ayrton Senna, che al primo anno nella massima formula, riesce a mettersi in mostra arrivando secondo sotto la pioggia alla guida della poco competitiva Toleman. La domenica del Gp si apre con un violento temporale e per ovvi motivi di sicurezza la partenza viene posticipata di 45 minuti. Al via è già bagarre: Prost parte dalla pole position e viene inseguito da Mansell, ma dopo pochi metri, alla St. Devote, un contatto tra Arnoux e Warwick fa finire quest'ultimo a muro, creando un ingorgo che provoca anche il successivo incidente di Tambay, il quale va a finire addosso al compagno di squadra; entrambi i piloti Renault escono doloranti dalle proprie vetture. Patrese e De Angelis, intanto, rimangono bloccati a causa della via sbarrata dalle due Renault e sono costretti a fare manovra per ripartire. Dopo pochi giri, Lauda supera le Ferrari di Alboreto e Arnoux, mentre Prost, al nono giro, colpisce un commissario di gara (impegnato a rimuovere la vettura di Teo Fabi) ad una gamba, il quale fortunatamente non riporta danni. L'intoppo costa però al francese la testa della corsa, che viene agguantata da Mansell, il quale finisce contro le barriere sulla salita che porta al Casino ed è costretto a ritirarsi. Dalle retrovie nel frattempo avanza Ayrton Senna, che gira su tempi eccellenti e recupera diverse posizioni fino a quando, al diciannovesimo giro, supera anche Niki Lauda lanciandosi all'inseguimente di Prost, tornato al comando dopo l'uscita di Mansell. La pioggia continua a cadere sul circuito mentre il brasiliano sta riducendo il gap dal leader, ma al ventinovesimo giro Prost agita la mano sul traguardo, chiedendo il tal modo la sospensione della gara. La richiesta viene accolta dal direttore di corsa, il belga Jacky Ickx, e tre giri più tardi vengone esposte contemporaneamente la bandiera rossa e la bandiera a scacchi. Alain Prost vince dunque il Gp, ma gli applausi sono tutti per Ayrton Senna, secondo al traguardo ma indubbiamente vincitore morale della gara.

Carlo Luciani

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