San Paolo, 21 ottobre 2007. Sul tracciato di Interlagos va in scena l’atto conclusivo di una stagione tiratissima, caratterizzata dalla vicenda della spy-story tra Ferrari e McLaren (quest'ultima penalizzata dalla Federazione con l’azzeramento del punteggio nel Mondiale Costruttori) e dalla lotta interna al team di Woking, che vede contrapposti il campione del mondo in carica Fernando Alonso e il pupillo di Ron Dennis, Lewis Hamilton. Proprio l’inglese, complice il ritiro nel penultimo appuntamento corso in Cina, arriva in Brasile con il primo match ball iridato gettato alle ortiche. La lotta per il titolo resta apertissima e si giunge in terra carioca con la classifica che recita il seguente ordine: Hamilton 107 punti, Alonso a 103, Raikkonen (rinfrancato dal successo colto a Shanghai) a quota 100. Ci sono dunque tre piloti in corsa per l’iride all’ultima gara: una situazione che non accadeva dal 1986, quando furono Nigel Mansell, Alain Prost e Nelson Piquet a contendersi il Mondiale.

Le qualifiche vengono dominate dall’idolo di casa Felipe Massa che centra la pole position in 1’11”931. Accanto alla Ferrari del brasiliano c’è la McLaren di Lewis Hamilton. Alle loro spalle la seconda fila è occupata dai rispettivi compagni di squadra, con Kimi Raikkonen davanti a Fernando Alonso.

Alla partenza Hamilton, tradito dalla troppa pressione e dall’inesperienza, subisce i sorpassi dei diretti rivali e pochi metri dopo va largo alla Descida do Lago scivolando all’8° posto. L’inglese inizia a recuperare posizioni, ma all’8° giro ecco il colpo di scena: la McLaren numero 2 inizia a rallentare vistosamente per un problema al cambio, dovuto forse ad un errore dello stesso pilota, salvo poi ripartire dopo diversi secondi. Un imprevisto che relega Hamilton in fondo al gruppo e fuori dalla zona punti, costringendolo ad una folle rimonta per non dover dire addio alla corona iridata. Intanto, davanti le Ferrari di Massa e di Raikkonen (a cui non basta la seconda piazza per sopravanzare il duo McLaren nel Mondiale) fanno l’andatura, con Alonso che non riesce a tenere il ritmo delle monoposto del Cavallino. Le posizioni restano invariate nel corso della prima sosta, dove Massa è il primo tra i big a rifornire (20° giro). Ad aprire il valzer della seconda tranche di pit-stop tra i piloti di testa è sempre il brasiliano (50ma tornata), seguito da Alonso e Raikkonen. Proprio quest’ultimo, sfruttando la pista libera, prende però il comando della corsa e la conserva anche dopo essere uscito dalla corsia box, beffando per qualche decimo il compagno di squadra. Entrambe le Rosse continuano a fare corsa a sé, come dimostra il vantaggio di oltre 40” accumulato su Alonso, primo degli inseguitori. Nel frattempo Hamilton, impegnato in una difficile rimonta dopo il problema avuto nelle prime fasi di gara, al 63° giro sale al 7° posto, approfittando della sosta di Trulli. Nelle restanti tornate l’inglese non riesce a scalare nuove posizioni, mentre Raikkonen taglia il traguardo in prima posizione davanti a Massa, che si deve accontentare della seconda piazza dopo aver passato in testa buona parte della gara. Con i dieci punti conquistati, a scapito dei sei di Alonso e dei due di Hamilton, il finlandese della Ferrari scavalca di una sola lunghezza i rivali in classifica e conquistata il primo (e sinora unico) titolo mondiale della propria carriera al primo anno in Ferrari, proprio come Fangio (1956) e Scheckter (1979). L’euforia della scuderia del Cavallino e di milioni di tifosi viene però gelata dopo la cerimonia del podio, quando viene diramata la notizia che il carburante presente sulle Williams e sulle BMW sarebbe sotto il minimo consentito. In caso di squalifica delle citate vetture, Hamilton guadagnerebbe la quarta piazza, che gli permetterebbe di diventare campione del mondo. La FIA però, nonostante il reclamo della McLaren, omologa la classifica e assolve i due team finiti sotto la lente d’ingrandimento. La Ferrari e Kimi Raikkonen posso dunque festeggiare ufficialmente la conquista del titolo piloti al termine di un’annata a dir poco elettrizzante. 

 

Gran Premio del Brasile (San Paolo) – 21 ottobre 2007

Distanza: 71 giri, 305.909 km

ORDINE D’ARRIVO

1) Kimi Raikkonen (Ferrari) 1h28m15.270s

2) Felipe Massa (Ferrari) +1"493

3) Fernando Alonso (McLaren-Mercedes) +57"019

4) Nico Rosberg (Williams-Toyota) +1'02"848

5) Robert Kubica (BMW Sauber) +1'10"957           

6) Nick Heidfeld (BMW Sauber) +1'11"317 

7) Lewis Hamilton (McLaren-Mercedes) +1 giro   

8) Jarno Trulli (Toyota) +1 giro

Pole position: Felipe Massa (Ferrari) 1'11"931

Giro veloce: Kimi Raikkonen (Ferrari) 1'12"445

 

Piero Ladisa