Si fanno sempre più insistenti le voci su un imminente lancio dei nuovi prototipi LMDh. L’ACO la FIA e l’IMSA stanno lavorando sotto traccia per portare a breve un regolamento ben definito per lanciare la nuova classe che calcherà le scene del panorama Endurance mondiale.

L’obiettivo è quello di uniformare le due sponde dell’Atlantico a livello normativo, cercando di mantenere bassi i costi di gestione. Diverse case finora hanno espresso il loro interessamento a questa nuova categoria, non ultima la McLaren. Ora siamo in grado di svelare qualche dettaglio tecnico in più.

Il blocco globale dovuto alla pandemia del Coronavirus ha rallentano di non poco gli incontri e le programmazioni fra gli organizzatori e i costruttori, costringendoli a riunioni telematiche. A partecipare sono stati diverse case automobilistiche oltre ai produttori di telai Dallara, Ligier, Multimatic e Oreca. Pare quasi confermato che la nuova classe LMDh nascerà sugli attuali telai delle LMP2. Spetterà ai quattro produttori fornire solamente la scocca nuda, mentre i costruttori forniranno il motore e la carrozzeria (che richiami gli stilemi del marchio). Come vociferato già prima, la parte ibrida sarà composta da un solo motore che agirà sull’asse posteriore. L’intero gruppo Powertrain svilupperà un massimo di 500 KW, mentre la vettura avrà un peso minimo di 1300 Kg. L’intero progetto avrà un’omologazione minima di cinque anni, Mentre l’equivalenza prestazionale, sia fra gli LMDh che con le HyperCar, sarà effettuata tramite il BoP (Balance of Performance). La Michelin sarà il fornitore unico di pneumatici.

L’obiettivo è il seguente: creare un interscambio fra le vetture e i due maggiori campionati Endurance, WEC e IMSA. Per questo potremo vedere le LMDh a Le Mans e viceversa le HyperCar a Daytona. L’introduzione dei nuovi prototipi, situazione post Covid-19 permettendo, è prevista per la stagione 2022. Ovviamente questa data verrà convalidata non appena si raggiungerà l’accordo fra gli organizzatori e i costruttori interessati. Si parla della presentazione ufficiale della categoria LMDh in concomitanza della 24 Ore di Le Mans di quest’anno.

Entusiasta Pierre Fillon, Presidente dell'Automobile Club de l'Ouest: “La convergenza ACO-IMSA inizia oggi con un'importante fase di concretizzazione. Stiamo svelando i semplici dettagli tecnici di questa nuova categoria LMDh, che ci permetterà di correre sia nel WEC che in IMSA senza alcuna modifica sulla vettura. Il sogno di molti produttori si sta finalmente avverando. Le HyperCar e le LMDh incarneranno la classe regina dell'Endurance. Questo è un momento storico e decisivo per il futuro della nostra disciplina. "

Gli fa eco Ed Bennett, direttore generale dell'IMSA: “Questo è un altro importante passo. C'è ancora del lavoro da fare, ma tutto il lavoro svolto fra ACO e IMSA, nonché con i quattro produttori di telai e i molti produttori interessati, è senza precedenti. Gli elementi normativi costituiscono una tabella di marcia per le case automobilistiche i produttori di telai per avviare le prime fasi di studio delle nuove LMDh che rivoluzioneranno la categoria di punta di Endurance in tutto il mondo. "

Gérard Neveu, direttore generale del FIA World Endurance Championship (WEC), considerando l’attuale fase di stallo dell’industria automobilistica, ha così aggiunto: “La nostra strategia con la categoria LMDh consiste nel rispondere idealmente alle esigenze dei produttori, ai loro desideri tecnici e competitivi, offrendo al contempo la massima visibilità ai loro marchi. La categoria regina dell’Endurance offrirà alte prestazioni ad un costo ragionevole.”

Più pragmatico John Doonan, presidente dell'IMSA: “La LMDh rappresenta un passo logico verso il futuro dell’IMSA, dopo il successo dell'International Daytona Prototype (Dpi). Le LMDh manterranno i punti di forza che hanno determinato il successo di Dpi. Aggiungendo, inoltre, la dose tecnologica per renderle più attrattive per il futuro, oltre a convergere con le normative ACO. Il progetto voluto da ACO e IMSA apre ora maggiori prospettive per il futuro, oltre ad essere più attrattivo per i costruttori.”

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Michele Montesano