I brutti episodi visti ieri nell'appuntamento di Lonato del FIA Karting World Cup (classe KZ), con protagonista Luca Corbieri, non sono passati inosservati. Nella mattinata odierna la FIA ha aperto un'inchiesta su quanto avvenuto in gara. Nel pomeriggio Corbieri ha offerto le proprie scuse e ha abbandonato il mondo del motorsport.

Statement della FIA

In mattinata la FIA aveva rilasciato uno statement nel quale dichiarava di aver aperto un'inchiesta sulla gara di Lonato. La FIA si dichiarava "profondamente preoccupata" per gli eventi della gara di classe KZ che "hanno visto coinvolti piloti, membri dei team e giudici di pista".

Felipe Massa (presidente CIK-FIA dal 2017) sull'episodio ha dichiarato: "Questo comportamento non è accettabile per il nostro sport e chi è stato coinvolto subirà delle conseguenze per le proprie azioni."

Alle parole del brasiliano aveva fatto seguito una dichiarazione via social media di Jenson Button, che si aspettava un ban a vita dal mondo del motorsport per Luca Corberi e il padre.

Tony Kart ha preso le distanze da quanto accaduto con una dichiarazione ufficiale in cui si legge che quanto visto a Lonato "non risponde ai canoni professati dal Tony Kart Racing Team", aggiungendo che il karting "sia un’attività che insegna, con rigore, educazione e sacrificio, sin dalla giovane età, a rispettare e seguire tutte le regole di sicurezza e di correttezza, e certamente non solo in pista".

L'abbandono di Corbieri

Nel pomeriggio Luca Corbieri ha scritto un post via social, nel quale si legge: "Non ci sono parole per spiegare perché abbia fatto un qualcosa di così disgraziato. Si tratta di qualcosa che non ho mai fatto nei miei quindici anni di carriera e spero davvero che nessuno lo ripeta in futuro".

Corbieri dichiara di essere stato richiamato dai giudici di gara subito dopo la bandiera a scacchi. Lì ha presentato la sua licenza affinché venisse ritirata, cosa che però i giudici non avevano potere di fare.

In ogni caso, il pilota aggiunge che per quanto accaduto ha deciso di "non prendere più parte a qualsiasi altra competzione motoristica per il resto della vita". Secondo Corbieri non si tratta "di giustizia fai da te, ma semplicemente la cosa giusta da fare". Inoltre aggiunge: "Sarò d'accordo con qualsiasi punizione mi verrà inflitta."

In questa storia non ci sono vincitori e non ci sono vinti. C'è soltanto un evento sul quale riflettere e gettare le fondamenta per un futuro migliore.

Luca Colombo