Al termine della scorsa stagione lo abbiamo visto affranto, deluso. Ancora una volta Théo Pourchaire non ha ottenuto il primo posto in classifica tanto ambito: Oscar Piastri e Felipe Drugovich hanno battuto il francese, anche con un po' di sorpresa, se vogliamo. Chi avrebbe mai pensato ad inizio 2022 di veder trionfare il brasiliano? Il giovane della Sauber Academy ha vissuto un ultimo anno troppo altalenante, considerando il livello di competizione. Ha alternato infatti prestazioni strepitose a tappe in cui a stento ha raggiunto i cinque punti complessivi, con due weekend senza punti che hanno pesato sulla classifica generale.

La mente ha giocato un brutto scherzo nella lotta al titolo?

Theo Pourchaire è un gran lavoratore, con la mentalità da campione. Stupendo gli addetti ai lavori per la sua intelligenza, la sua capacità di gestione della gara e il dialogo costante, il francese è sempre più determinato a migliorarsi anno dopo anno. Poter quasi toccare da vicino il sogno della Formula 1 in certe occasioni forse l'ha distratto, gli ha fatto perdere la concentrazione sulla strada, inciampando nei ciottoli della vita. Avere fretta comporta perdita di fiato e, se si vuole vincere la maratona del raggiungimento dei propri obiettivi, occorre impegno, costanza.

La sua stella brilla, tutti ne riconoscono il talento. Avere le idee chiare, però, non basta e il mancato raggiungimento degli obiettivi rischia di spegnere questa luce. La consapevolezza di essere un pilota speciale non ha fatto altro che aumentare il suo ego mostrandosi sicuro del suo futuro. Tutti gli ego prima o poi scoppiano e, per questo, è necessaria una forte solidità mentale.

A questo proposito, lui ha dichiarato di essersi messo addosso tanta pressione: "Non so perché mi sono messo tanta pressione addosso. Al momento il mio obiettivo principale è quello di tornare a divertirmi con la macchina. Non ero molto felice, non so perché. Soprattutto a causa dell'alta pressione, ma sono sicuro che tornerò al meglio".

Tema, quello della salute mentale, su cui il pilota del team ART GP è tornato spesso ogni volta che ha dovuto commentare i suoi fallimenti. Troppe ambizioni, troppa fiducia nella propria persona, sogni troppo grandi. In una dichiarazione il pilota ha detto: "Sapevo che la gente mi considerava un pretendente al titolo, il che è ottimo per me stesso. Ma la pressione viene solo dai miei sogni e devo cambiare un po'. L'aspetto mentale nel nostro sport è così importante: anche nella vita è davvero importante, quindi mi concentro molto su questo aspetto perché in gara so di essere in grado di fare grandi cose, ma in realtà ho bisogno di lavorare sull'aspetto mentale".

Il 2023 di Théo Pourchaire

Inizialmente esitante nel disputare una terza stagione in FIA F2, Pourchaire ha alla fine riconosciuto questa come la migliore categoria per continuare la scalata verso la Formula 1. Resta sempre uno dei più giovani piloti in griglia - cosa che gli è valsa diverse soddisfazioni e record - ma la maturità tecnica e personale acquisita, oltre che alla sua velocità, lo rendono più consistente.

"Farò di tutto per portare il titolo in ART Grand Prix questa stagione": queste le parole di Théo Pourchaire al rinnovo per una terza stagione in FIA F2. E questa volta il francese è più che mai il favorito per la vittoria. Saprà restare solido mentalmente, ma soprattutto...sarà costante? Pourchaire ha avuto due elementi mancanti nel corso degli ultimi anni: costanza e anche un pizzico di fortuna. Quest'anno dovrà essere all'altezza delle ambizioni e aspettative, anche perché la nomina (nel 2023) come reserve driver per Alfa Romeo entra prepotentemente nel contesto per cui Theo si gioca una grossa fetta di futuro.

Anna Botton